Oscar 2022: un’altra edizione senza sorprese che sa di restaurazione
L’edizione 2022 della notte degli Oscar non ha riservato sorprese, confermando anzi la tendenza che, negli ultimi anni, ha visto il livello qualitativo scendere verso il basso.
Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare alcuna forma del sapere.
L’edizione 2022 della notte degli Oscar non ha riservato sorprese, confermando anzi la tendenza che, negli ultimi anni, ha visto il livello qualitativo scendere verso il basso.
Nella nuova pubblicazione de Il mulino, il filosofo Habermas si interroga sulla relazione tra diritti fondamentali e gestione dell’emergenza pandemica nei paesi occidentali. Fondamentale, nel complesso, l’importante introduzione di Gustavo Zagrebelsky.
A vent’anni dall’ultimo, con il nuovo film Adrien Lyne esplora le dinamiche di una relazione tossica, rendendo un buon risultato grazie anche alle ottime interpretazioni di Ben Affleck e Ana De Armas.
[Dall’archivio]
“Foucault” di Iofrida e Melegari ha il merito di chiedersi il significato del pensiero del filosofo francese oggi: il ruolo della letteratura, la dialettica tra ragione e s-ragione, il rapporto con Weber e quello con l’hegelismo.
[Dall’archivio]
La presentazione del libro “Foucault” di Manlio Iofrida e Diego Melegari è lo spunto per seguire il filone del linguaggio attraverso la ricerca di Foucault.
Licorice Pizza, il nuovo film di Paul Thomas Anderson, ci riporta indietro diretti agli anni ’70.
Kenneth Branagh, di cui abbiamo già parlato per Assassinio sul Nino, torna nei cinema con Belfast, film autobiografico con cui ci racconta della sua città originaria.
Uscito nel 2022, il libro di Michele Battini recupera la storia e i documenti dell’anarchico Serantini, morto mentre era nelle mani dello Stato, dopo essere stato arrestato durante una manifestazione non autorizzata, nel 1972.
Torna nei cinema, questa volta interpretato da Robert Pattinson, il supereroe in cui il pubblico si immedesima maggiormente, protagonista della saga che meglio racconta la decadenza dei nostri tempi.
[Dall’archivio]
Dalla nostalgia di serie tv e musica al rinfocolarsi dei nazionalismi, dalla fine del XX secolo tendiamo a rifugiarci in un passato romanzato contro un presente e un futuro carichi di incertezze e paure. È la retrotopia, che Bauman collega alle trasformazioni del sistema economico e politico, con tutti i pericoli che la politica della memoria comporta.