Iniziamo anche questa Pillola con la politica interna. Mercoledì scorso, il quotidiano comunista Akahata ha reso noto che il Partito Liberal-Democratico ha destinato 20 milioni di yen ad otto federazioni capeggiate da parlamentari coinvolti nello scandalo dei fondi neri. Il Segretario del maggior partito di governo, Hiroshi Moriyama, ha ammesso il versamento ma sostenuto che i fondi non andranno direttamente alla campagna elettorale ma a coprire altre spese.
“Abbiamo erogato fondi a federazioni locali, non a candidati individuali. Mi sento indignato per i tempi nei quali la notizia è stata riportata” ha commentato, giovedì, il Presidente del PLD e capo del governo, Shigeru Ishida.
“Non è differente al fornire un appoggio ufficiale” ai politici coinvolti, ha commentato il numero uno del Partito Costituzionale Democratico, Yoshihiko Noda.
“Se non sono stati usati per la campagna elettorale allora per cosa?” si è chiesta la Presidentessa del Partito Comunista, Tomoko Tamura.
Circa i prestiti concessi durante la pandemia da parte dello Stato, secondo l’equivalente nipponico della Corte dei Conti, almeno 468,5 dei 1.440 miliardi di yen concessi alle famiglie non sono più esigibili. I prestiti, erogati tra marzo 2020 e settembre 2022, erano di importi ridotti ma non indifferenti (circa 2 milioni di yen) e sono stati utilizzati dalle famiglie destinatarie per coprire spese connesse alle esigenze quotidiane.
L’ente di controllo delle finanze pubbliche ha anche messo nero su bianco, nel proprio report, che almeno 4,1 miliardi di yen concessi – tra il 2004 ed il 2023 – in aiuti allo sviluppo per progetti esteri hanno fallito l’obiettivo dichiarato. Tra i progetti falliti, il principale è stato quello che avrebbe dovuto portare alla posa di 400 chilometri di cavi di fibra ottica in Cambogia ma che, ad un 11 dal lancio, non è stato ancora realizzato.
In patria, l’organismo ha inoltre messo in luce come 354 ponti posti su strade che sono designate come utilizzabili in caso di emergenza sono a rischio di crollo in caso di grandi terremoti. La gran parte dei ponti sono situati nella Prefettura di Iwate.
All’estero, circa 150 persone hanno commemorato a Mabalacat (Filippine) l’ottantesimo anniversario del primo attacco suicida portato avanti dall’aviazione nipponica contro le forze armate statunitensi.
Circa la presunta presenza di forze armate nordcoreane sul teatro dell’operazione militare speciale in Ucraina, i consiglieri per la sicurezza nazionale di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, hanno espresso la propria preoccupazione. Nessuna preoccupazione, ovviamente, per le armi vendute dalla Corea del Sud alla Polonia che sono state acquistate espressamente in funzione antirussa.
In ambito militare, per la prima volta, un F-35B statunitense ha effettuato un atterraggio sul cacciatorpediniere nipponico Kaga. Le manovre sono avvenute, lunedì scorso, a largo della città statunitense di San Diego.
Da mercoledì e fino al primo novembre, intanto, le forze armate statunitensi e quelle nipponiche hanno tenuto alcune esercitazioni in direzione di un rafforzamento della cosiddetta interoperabilità e cioè, in concreto, della possibilità degli Stati Uniti di utilizzare le forze armate del Sol Levante in caso di necessità.
Le esercitazioni, denominate Keen Sword, coinvolgono 33.000 militari giapponesi e 12.000 statunitensi nonché 30 navi e 250 aerei del Sol Levante e, rispettivamente, 10 e 120 degli Stati Uniti. Coinvolti 12 aeroporti e 20 porti in tutto l’Arcipelago ma, in particolare, nelle isole Nansei.
“Non possiamo escludere la possibilità che una situazione simile a quella ucraina si verifichi nelle aree circostanti il nostro Paese. Dobbiamo scoraggiare una situazione del genere” ha dichiarato Keihide Yoshida, Capo dello Stato Maggiore Congiunto delle Forze di Autodifesa il quale, presentando le manovre, ha espressamente citato la Cina e le violazioni dello spazio aereo e delle acque territoriali nipponiche da parte di naviglio e velivoli della RPC.
Frattanto, Catherine Fisher, una cittadina australiana ma residente a Tokyo stuprata, nel 2002, da un militare statunitense è, di recente, intervenuta ad una riunione del Comitato ONU per l’eliminazione delle discriminazioni sulle donne di Ginevra, per definire il SOFA, lo Status of Forces Agreement e cioè l’accordo che regola lo status giuridico delle forze statunitensi nell’Arcipelago, come una copertura per i crimini commessi dai militari a stelle e strisce. Fisher ha espresso il desiderio di incontrare Ishiba il quale, almeno in campagna elettorale, si è dichiarato favorevole ad una revisione del SOFA.
Circa le armi atomiche, lo scorso 22 ottobre, il copresidente di Nihon Hidankyo, l’organizzazione che rappresenta le vittime delle bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki e recentemente insignita del premio Nobel per la Pace, Terumi Tanaka ha convocato una conferenza stampa per ribadire la necessità che il Sol Levante aderisca al trattato ONU per la proibizione di tali armi.
In economia, giovedì scorso, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso – dallo 0,4 allo 0,3% – le stime di crescita per il 2024. A motivare la revisione delle stime vi sono stati i problemi nella catene di approvvigionamento e gli scandali che hanno coinvolto Toyota.
Per il 2025, il Fondo Monetario ha rivisto al rialzo – dall’1 all’1,1% – la crescita del PIL nipponico.
In campo immobiliare, il numero di nuove unità abitative costruite, nella prima metà dell’anno fiscale 2024, a Tokyo e nelle tre Prefetture limitrofe è stato pari ad 8.238: il 29,7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nella capitale, ove i nuovi appartamenti sono stati 3.242 e cioè il 42,9% in meno rispetto all’anno precedente, il costo medio è stato pari a 110.510.000 yen (un calo del 24,8% pari a 714 appartamenti si è registrato fuori dai 23 municipi che compongono la città). Cali nella disponibilità di nuove case, attestatisi intorno al 30%, si sono avuti anche a Chiba ed a Saitama mentre Kanagawa ha registrato un +4,2%.
Sugli investimenti, un sondaggio realizzato su 7.000 persone dall’Associazione dei venditori di titoli ha mostrato come – in virtù dell’esenzione fiscale, recentemente approvata, destinata ai possessori individuali di azioni – il numero di persone che possiedono tali strumenti finanziari è cresciuto dal 19,6% dei 2021 al 24,1% di quest’anno. Purtuttavia, la stessa ricerca ha mostrato come soltanto il 7,5% dei rispondenti ha affermato di avere una qualche forma di educazione finanziaria: una cifra bassissima ancorché superiore al 6,4% del 2021.
In ambito alimentare, secondo una ricerca condotta dall’Agenzia per i Consumatori, ha mostrato come il 43% dei 935 alimenti esaminati (prodotti da 585 aziende) sono stati oggetto di una estensione della data di scadenza. Purtuttavia, l’estensione – la quale si colloca nell’ambito di un piano approvato dall’esecutivo che mira a dimezzare, entro il 2030 rispetto al 2000, lo spreco alimentare – è stata operata principalmente da grandi e medie imprese mentre le piccole hanno manifestato difficoltà a coprire i maggiori costi volti a mantenere più a lungo le qualità dei propri prodotti ed hanno largamente preferito lasciare invariate le date di scadenza. Ben il 53% delle piccole imprese hanno dichiarato di non avere in progetto di estendere la data di scadenza dei propri prodotti mentre la percentuale è scesa al 29% tra le imprese di medie dimensioni ed al 15% tra le grandi.
Sempre in quest’ambito, per tre giorni, a partire dal 24 ottobre, si è tenuta a Singapore una grande esposizione del settore alimentare che ha visto la partecipazione di 194 aziende (contro le 181 dello scorso anno) giapponesi provenienti dal 37 Prefetture. L’evento, visto dal Giappone come decisivo per la promozione delle proprie specialità nell’Asia meridionale, è stato appoggiato dall’Organizzazione Giapponese per il Commercio Estero, dall’ambasciata giapponese a Singapore e dal Consiglio Giapponese degli Enti Locali per le Relazioni Internazionali.
In patria, invece, Watami ha acquistato, venerdì scorso la filiare giapponese della catena di panini Subway. L’accordo prevede anche che l’operatore giapponese utilizzerà il marchio Subway per i prossimi dieci anni. Watami prevede di aprire numerosissime paninerie passando dalle 178 attuali a 3.000. Lo scorso anno, Subway ha registrato vendite nell’Arcipelago per 536 milioni di yen.
(con informazioni di imf.org; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.