Lo scandalo dei fondi neri continua ad essere tema di discussione tra maggioranza ed opposizione. Intervenendo, il 20 gennaio, in sede di commissione per l’Etica della Camera dei Consiglieri, il senatore comunista Yamashita ha affermato che “l’intero partito e l’esecutivo del PLD dovrebbero lavorare seriamente per chiarire la vicenda”. In sede di commissione, il liberal-democratico Naoki Okada ha ammesso di aver tenuto per il proprio ufficio una quota degli introiti derivanti dalla vendita di biglietti per le cene di autofinanziamento promosse dalla corrente e di non aver dichiarato, nei cinque anni precedenti il 2022, 7.740.000 yen derivanti da questa attività. Okada è stato per un certo periodo responsabile della commissione interna per la riforma politica promossa dal PLD.
Il giorno successivo, in conferenza stampa, il Segretario del Partito Costituzionale Democratico ha affermato che tutte le federazioni del proprio partito dovranno indagare su eventuali altri fondi neri creati dai liberal-democratici o dalle loro correnti.
Sempre il 21 gennaio, il Segretario del PLD, Yutaka Moriyama, ha promesso un’indagine interna ma limitata ai soli gruppi nelle assemblee e non alle federazioni.
A fine anno sono emersi fondi neri creati a Tokyo dal gruppo all’assemblea metropolitana ed il 23 gennaio, si è appreso che – tra il 2019 ed il 2022 – almeno 35 milioni non sono stati dichiarati. Coinvolti 16 attuali consiglieri e nove ex.
Venerdì, intanto, il Partito Comunista, nel corso di un incontro tra i rappresentanti di tutti i partiti presenti in parlamento, ha ribadito la necessità che Junichiro Matsumoto, già segretario della corrente Abe, sia chiamato a testimoniare in parlamento in relazione allo scandalo.
Circa l’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale in Giappone, il Presidente del Nuovo Komeito, Tetsuo Saito, parlando la stampa ha chiesto che il premier pronunci una dichiarazione. A stretto giro, il portavoce dell’esecutivo ha sostenuto che non nulla è stato ancora deciso.
Venerdì, intanto, si è aperta la sessione ordinaria, la quale durerà 150 giorni, dei lavori della Dieta. Nel proprio discorso di apertura, il premier ha auspicato una cooperazione con l’opposizione sulle misure volte a far crescere i salari e le economie delle aree esterne alle grandi zone urbane. Ishiba ha anche dichiarato che continueranno gli sforzi verso la definizione di un salario minimo orario di almeno 1.500 yen orari.
Le due Camere dovranno discutere principalmente della legge finanziaria per l’anno fiscale che inizierà il primo aprile. La proposta del governo dovrebbe aggirarsi intorno ai 115.540 miliardi di yen: una cifra enorme per un Paese con uno straordinario debito pubblico. Il PCD ha già sostenuto che lavorerà per ridurre l’entità del bilancio mediante tagli alle misure ritenute inefficaci.
Di un discorso “vuoto” ha parlato il Presidente dei costituzional-democratici, Yoshihiko Noda.
“È stato un discorso che non aveva idea di come analizzare o cambiare 30 anni di stagnazione economica” ha commetato la Presidentessa del Partito Comunista, Tomoko Tamura, la quale ha poi sottolineato l’assenza di alcun rimorso circa la politica agricola portata avanti dal PLD nonché di non aver affrontato la questione dei fondi neri.
Nella sanità, secondo dati pubblicati dal quotidiano comunista Akahata, 677 governi locali hanno aumentato, nel 2024, il premio dell’assicurazione sanitaria del sistema sanitario pubblico.
In campo previdenziale, il Ministero della Salute e del Welfare, ha annunciato che, nell’ambito della revisione annuale degli importi delle pensioni si avrà una crescita media dell’1,9% e cioè dello 0,8% in meno rispetto al tasso d’inflazione.
In politica estera, i titolari della diplomazia di Australia e Giappone, Penny Wong e Takeshi Iwaya, incontratisi a Washington hanno confermato la volontà di rafforzare il formato Quad, gruppo di lavoro principalmente militare che oltre alle due nazioni comprende Stati Uniti ed India, anche alla luce della nuova presidenza Trump la quale sembrerebbe avere nel Pacifico l’area principale dei propri sforzi.
Il giorno successivo, Iwaya ha partecipato alla cerimonia di giuramento di Donald Trump. Lo stesso giorno, il Governatore della Prefettura di Hiroshima ha invitato il neopresidente statunitense a partecipare alla cerimonia di commemorazione dell’ottantesimo anniversario del bombardamento operato dagli Stati Uniti sulla città.
Circa i rapporti con la Federazione Russa, il capo del governo russo, Michail Mishustin, ha emesso un decreto che pone termine al memorandum, siglato nel 2000 a Tokyo e nel 2003 a Vladivostok, che istituiva e regolava il lavoro dei centri giapponesi per l’assistenza tecnica alle riforme russe. I Centri Giapponesi, chiusi con questa misura, erano un’organizzazione no profit che si occupava della formazione di imprenditori e dirigenti d’azienda. Una protesta è stata espressa, lunedì scorso, dal Segretario Generale del Gabinetto, Yoshimasa Hayashi.
Il giorno successivo, il Ministero degli Esteri di Mosca, ricordando i cento anni dall’istituzione delle relazioni diplomatiche con il Giappone, ha teso la mano alla ripresa di un dialogo con il Sol Levante purché l’Arcipelago compia passi concreti in quella direzione.
“La Russia ritiene che ci siano ancora politici e personaggi pubblici ragionevoli in Giappone i quali si rendono conto della dannosità della politica anti-russa delle autorità del Paese nonché delle sue conseguenze negative per il popolo giapponese. La Russia è pronta a prendere in considerazione le iniziative del Giappone volte a riprendere il dialogo a condizione che esse siano supportate da misure concrete da parte di Tokyo volte ad abbandonare la sua politica ostile” si legge nel comunicato emesso dal dicastero guidato da Sergej Lavrov.
In chiusura di settimana, commentando le dichiarazioni di Ishiba circa la risoluzione di “questioni territoriali” con la Russia, il portavoce della presidenza russa, Dmitrij Peskov, ha affermato che “il Giappone mantiene una chiara posizione non amichevole verso il nostro Paese”.
Il Ministero degli Esteri di Mosca ha ribadito, fino alla nausea, che la sovranità sulle Curili meridionali non è oggetto di discussione e non potrà essere inclusa in alcuna discussione circa la firma di un accordo di pace tra i due Paesi che chiuda diplomaticamente e giuridicamente il secondo conflitto mondiale.
“Per quanto concerne la questione di un trattato di pace con il Giappone, vorremmo sottolineare che il governo giapponese ha scelto una politica apertamente ostile nei confronti della Russia sin dall’inizio dell’operazione militare speciale nel febbraio 2022: adottando sempre più pacchetti di sanzioni illegittime, alimentando deliberatamente nella società i sentimenti anti-russi. Inoltre, le attività militari congiunte con gli Stati Uniti e altri membri della NATO si sono intensificate vicino ai confini dell’Estremo Oriente del nostro Paese e viene fornita assistenza materiale e tecnica diretta al regime di Kiev” si è sostenuto, venerdì scorso, in una nota del Ministero degli Esteri.
“In queste circostanze, non vediamo alcuna possibilità di tornare al dialogo passato volto a concludere un accordo che getterebbe le basi per relazioni di vicinato a lungo termine. Allo stesso tempo, non abbiamo chiuso la Russia ai cittadini giapponesi: coloro che sono disposti a venire, compresi coloro che vogliono visitare le tombe dei propri antenati nelle Curili meridionali, possono farlo in conformità con le linee guida generali, richiedendo un visto. L’unico ostacolo, infatti, è la posizione del governo giapponese, che impedisce ai propri cittadini di fare tali viaggi” ha proseguito la nota.
Proprio in virtù del clima di tensione tra i due Paesi, dovuto alle scelte compiute da Tokyo in seguito all’ingresso della Russia nel conflitto civile ucraino, nel 2024, il commercio bilaterale è diminuito del 21,8% (1.180 miliardi di yen in termini assoluti). Per singoli voci, le esportazioni di auto nipponiche verso la Russia hanno rappresentato il 64% del totale delle esportazioni del Sol Levante verso la Federazione mentre, all’inverso, i prodotti energetici hanno rappresentato il 63% delle esportazioni russe verso l’Arcipelago.
Le esportazioni di gas naturale liquefatto russo verso il Giappone sono calate del 7,3% e quelle di carbone del 64,7%. Dall’altro lato, le esportazioni di auto giapponesi verso la Russia sono diminuite del 6,3% e quelle di componentistica per auto del 6,8%.
Complessivamente, le importazioni giapponesi dalla Russia sono scese del 16,7% (per un totale di 860,3 miliardi di yen) mentre le esportazioni dalla Russia verso il Giappone hanno registrato un -17,2 (327,6 miliardi di yen).
Nelle relazioni con la Repubblica di Corea, lunedì scorso, il premier Ishiba ha incontrato a Tokyo una delegazione di parlamentari sudcoreani guidata da Joo Ho Young, vicepresidente dell’Assemblea Nazionale, manifestando l’importanza delle relazioni bilaterali. La RdC vive da tempo una crisi politica di estrema gravità in conseguenza del tentato colpo di Stato portato avanti dall’ex Presidente, oggi arrestato, Yoon.
Circa i rapporti con l’altra Corea, dopo che Donald Trump ha definito la RPDC come “potenza nucleare” (cosa che, invero, è), il Sol Levante, per bocca del portavoce del governo, Hayashi, ha assicurato che vi sarà stretta cooperazione tra Giappone e Stati Uniti circa il contrasto – fino al “completo abbandono” – ai programmi missilistici e nucleari di Pyongyang.
In ambito militare, per l’anno 2025, il Ministero della Difesa ha richiesto, nella propria proposta per la legge finanziaria per l’anno fiscale che si aprirà il primo aprile, fondi per la costruzione di 13 nuovi depositi per munizioni nel Kyushu, ad Hokkaido e nella Prefettura di Kyoto.
I nuovi depositi potrebbero ospitare anche i missili a lungo raggio Tomahawk che saranno schierati a Sasebo ed a Maizuru. L’esecutivo prevede di costruire 130 depositi entro il 2032.
Sempre in quest’ambito, un carico dal peso superiore ai 400 chilogrammi è caduto in mare sganciato da un velivolo statunitense Osprey in seguito al fallimento di un atterraggio dello stesso presso l’aviosuperficie dell’isola di Ie. Il carico non è stato ritrovato. L’accaduto è stato “lontano soltanto di pochissimo dal causare un gravissimo incidente e provoca grandi preoccupazioni tra i residenti” ha detto il Governatore della Prefettura, Denny Tamaki.
Sulle violenze sessuali commesse dai militari statunitensi nella più meridionale delle Prefetture nipponiche, il 20 gennaio, il consiglio comunale di Naha ha approvato una risoluzione che condanna l’operato dei governi giapponese e statunitense chiedendo una revisione del SOFA, l’accordo che regola lo status giuridico dei militari a stelle e strisce presenti nell’Arcipelago.
Venerdì, a Tokyo, in coincidenza con l’apertura dei lavori della Dieta, in 250 hanno manifestato contro qualsiasi tentativo di modifica dell’articolo 9 della Costituzione e l’espansione delle servitù militari.
In economia, mercoledì scorso, sono iniziate le negoziazioni per i rinnovi contrattuali annuali. Le richieste di Rengo, la principale confederazione sindacale del Paese, vertono su aumenti salariali della paga base di almeno il 5% e del 6% tra le piccole e medie imprese, quelle nelle quali, lo scorso anno, si sono registrati gli aumenti più contenuti.
Sui consumi, lunedì scorso, il prezzo media della benzina alla pompa è stato di 185,10 yen al litro: cifra non toccata da 17 mesi e frutto della riduzione dei sussidi pubblici. Mediamente, il prezzo del carburante è aumentato di 4,4 yen rispetto alla settimana precedente.
Nella bilancia commerciale, il deficit del Sol Levante nell’anno 2024 è diminuito del 44% rispetto all’anno precedente per complessivi 5.330 miliardi di yen. Cresciute, del 6,2% per 107.090 miliardi totali, le esportazioni mentre le importazioni sono cresciute dell’1,8% (112.420 miliardi complessivi).
Per singoli Paesi, il Giappone ha registrato un surplus con gli Stati Uniti pari a 8.640 miliardi (-0,7%) mentre nei confronti con la Cina si è avuto un deficit di 6.440 miliardi (-3,4%).
All’estero, la Banca Giapponese per la Cooperazione Internazionale fornirà un prestito da 800 milioni di euro alla tedesca United Internet volta allo sviluppo di una rete 5G in Germania. La mossa è legata alle intenzioni del governo tedesco, in piena sudditanza mostrata verso gli Stati Uniti, di rimpiazzare le tecnologie sviluppate dalle cinesi Huawei Technologies e ZTE.
Circa le relazioni economiche con gli Stati Uniti, il numero uno di Keidanren, Masakazu Tokura, ha auspicato – alla luce della nuova presidenza Trump – investimenti congiunti nippo-statunitensi.“Spero che il governo degli Stati Uniti adotti politiche che favoriscano la prevedibilità e incoraggino le aziende ad investire con fiducia” ha affermato Tokura commentando la nuova presidenza.
Frattanto, i dati sui novembre sui salari reali, gli ultimi disponibili, hanno mostrato una crescita dello 0,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il dato è stato largamente possibile in virtù dell’aumento, pari in media al 24,9% rispetto a novembre 2023, dei bonus invernali.
Circa l’acquisizione di US Steel da parte di Nippon Steel, il dibattimento della causa intentata dall’azienda nipponica contro la decisione di Joe Biden di bloccarlo, potrebbe iniziare in febbraio.
“Abbiamo un nuovo presidente che guarderà la questione da una nuova prospettiva. Sappiamo quali sono le sue attuali opinioni, ma è un tipo intelligente” ha affermato l’amministratore delegato di U.S. Steel, David Burritt, auspicando che Donald Trump possa rivedere le decisioni di Biden ed anche la propria stessa posizione dato che, in campagna elettorale, anch’egli si era opposto alla cessione dell’azienda statunitense ad azionisti stranieri.
Nell’auto, Mitsubishi Motor non ha ancora deciso se decidere di partecipare alle trattative avviate da Nissan ed Honda per fondersi pur mantenendo la volontà, come siglato nel memorandum di fine dicembre, di rafforzare la cooperazione con le due società. “Nulla è stato deciso” ha dichiarato il presidente di Mitsubishi Motor, Takao Kato.
Chiudendo con l’agricoltura, venerdì scorso, il ministro competente, Taku Eto, ha annunciato la futura creazione di un nuovo sistema di acquisti e di vendita del riso immagazzinato dallo Stato. Non sono stati ancora definiti né i tempi né l’ammontare degli acquisti. Eto ha però ribadito che “per il governo, la strada maestra non è quella di controllare i prezzi i quali dovrebbero essere determinati dal mercato”.
Toshiro Hasegawa, presidente della Federazione degli agricoltori giapponesi, ha chiesto il rilascio sul mercato del riso immagazzinato criticando la lenta risposta del governo. “Gli agricoltori hanno terminato le consegna intorno ad ottobre dell’anno scorso. È stata la cattiva gestione del governo a portare alla situazione nella quale il riso veniva successivamente importato con il pagamento di prezzi elevati. Dobbiamo fare un cambiamento drastico per aumentare la produzione di riso ed aumentare le entrate (dei contadini ndr). È necessario sostenere i redditi degli agricoltori attraverso sussidi” ha dichiarato Hasegawa.
(con informazioni di tass.com; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)