Lo scorso 11 marzo, il Sol Levante ha ricordato il quattordicesimo anniversario della catastrofe che devastò il Tohoku. “Faremo leva sull’esperienza maturata in seguito al disastro per attuare una preparazione completa alle catastrofi e rafforzare il nostro sistema di risposta” ha sostenuto il premier Ishiba.
Nonostante siano trascorsi quattordici anni dal disastro, i residenti dei sette comuni maggiormente colpiti nella Prefettura di Fukushima e che vennero evacuati in toto (Tomioka, Iitate, Okuma, Namie, Futaba, Katsurao e Naraha) è pari a 12.300 persone: il 17% del livello precedente al terremoto.
“Oggi che ricorrono i 14 anni dal grande terremoto e tsunami del Giappone orientale e dall’incidente nucleare di Fukushima Daiichi, vorrei esprimere ancora una volta le mie condoglianze a coloro che hanno perso la vita e le mie più sentite condoglianze a tutti coloro che sono stati colpiti.
[…] Desideriamo esprimere le nostre più sentite condoglianze a tutti coloro che sono stati colpiti dall’incendio boschivo nella città di Ofunato, nella prefettura di Iwate, un’area duramente colpita dallo tsunami. Non solo lo tsunami ha spazzato via tutto, ma le loro case in zone più elevate, che avevano ricostruito con tanta fatica, sono state nuovamente bruciate, e la delusione e l’angoscia mentale di dover tornare nei centri di evacuazione e negli alloggi temporanei sono incommensurabili. Oltre a garantire rapidamente un alloggio, è necessario fornire un sostegno speciale alle vittime della doppia catastrofe.
Oltre agli ingenti danni causati dal terremoto, le zone colpite dallo tsunami stanno soffrendo anche per una grave carenza nella pesca e per l’impennata dei prezzi. Ci sono anche casi in cui le aziende che si sono riprese dopo il terremoto non sono in grado di continuare ad operare a causa dei debiti. È necessario prorogare la scadenza del rimborso dei fondi destinati agli aiuti in caso di calamità ed allentare i requisiti per l’esenzione dal rimborso. È inoltre necessario considerare che, una volta trascorsi 10 anni da quando le persone si sono trasferite negli alloggi popolari per le vittime di calamità, quando non sarà più in vigore il sistema speciale di riduzione degli affitti, l’onere dell’affitto diventerà pesante. Invitiamo vivamente il governo ad adottare misure che tengano pienamente conto delle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, come i molteplici disastri, la pandemia di COVID-19 e l’aumento dei prezzi.
Il governo afferma che i progetti di ricostruzione completeranno il loro ruolo nell’anno fiscale 2025, il quinto anno del secondo periodo di ricostruzione e rilancio. È vero che lavori pesanti come l’innalzamento del terreno, la sistemazione degli alloggi trasferendo le persone in zone più elevate e la costruzione di strade sono stati quasi completati, ma l’invecchiamento e l’isolamento delle vittime restano un problema importante. Con l’aumento delle persone anziane che vivono e muoiono sole, aumenta la necessità di monitoraggio e consulenza, nonché quello di fornire assistenza psicologica e di mantenere e far progredire la comunità. Chiediamo che si ponga fine alla riduzione ed alla cessazione delle misure di sostegno e che prosegua, nel medio e lungo termine, il sostegno in base alle circostanze delle vittime.
Nell’incidente nucleare di Fukushima Daiichi, la Corte Suprema ha respinto l’appello in un processo penale che riteneva responsabile l’ex dirigenza della TEPCO. Tuttavia, non possiamo fare a meno di dire che è ingiusto che nessuno sia stato ritenuto penalmente responsabile e che né il governo né la TEPCO siano stati ritenuti responsabili per questo incidente nucleare che non ha precedenti in nessun altro luogo al mondo. Il Giappone è un paese soggetto a terremoti e tsunami, pertanto è impossibile realizzare centrali nucleari sicure. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo zero centrali nucleari il prima possibile.
Il Settimo piano energetico di base, approvato dal Consiglio dei ministri, abbandona l’obiettivo di “ridurre la dipendenza dall’energia nucleare” ed afferma invece chiaramente che “massimizzerà l’uso” dell’energia nucleare e promuoverà il riavvio delle centrali nucleari, la costruzione di impianti nuovi ed esistenti e lo sviluppo e l’installazione di reattori innovativi di nuova generazione. Tuttavia, non c’è ancora alcuna prospettiva che l’incidente nucleare di Fukushima Daiichi possa essere risolto e decine di migliaia di persone sono ancora evacuate ed hanno perso le proprie case. Delle 880 tonnellate di detriti di combustibile estratti nei test, solo 0,7 grammi sono stati estratti con successo. La capacità di stoccaggio per il fango contenente materiali radioattivi che viene generato nel processo di rilascio dell’acqua trattata ALPS nell’oceano è quasi piena e non ci sono chiare prospettive per lo smaltimento di altri rifiuti radioattivi. Nonostante emergano nuovi problemi uno dopo l’altro, è inaccettabile liquidare l’incidente nucleare di Fukushima come “concluso” e procedere verso un ritorno all’energia nucleare. Il Piano Energetico di Base dovrebbe essere ritirato e il dibattito nazionale dovrebbe essere riavviato” si legge nel comunicato del Segretario del Partito Comunista, Akira Koike.
“La rigenerazione delle infrastrutture ha sicuramente fatto progressi. Tuttavia, anche adesso, le persone nelle aree colpite continuano ad affrontare diverse difficoltà nella loro vita quotidiana, nel lavoro, negli studi e nel mantenimento delle loro comunità. Nelle zone colpite dal terremoto e dallo tsunami, come le prefetture di Iwate e Miyagi, è essenziale che il governo nazionale continui a fornire un sostegno come quello rappresentato dall’assistenza psicologica. Il Partito Costituzionale Democratico continuerà a sostenere ed a fornire supporto alle persone che vivono in diverse regioni. All’epoca del disastro ero Ministro delle Finanze e sei mesi dopo ero in grado di guidare la ripresa dopo il grande terremoto del Giappone orientale in qualità di Primo Ministro. Lo scorso dicembre ho visitato la prefettura di Fukushima ed ho ispezionato aree in cui è difficile tornare. Ho visto con i miei occhi i numerosi problemi che permangono ancora oggi, 14 anni dopo il disastro del terremoto, e sono stato ancora una volta profondamente consapevole che dobbiamo lavorare insieme per la ricostruzione, trascendendo i confini dei partiti. […] Invitiamo il governo ad adottare misure approfondite per contrastare il danno d’immagine che potrebbe derivare dallo scarico di acqua trattata nell’oceano.
[…] Nell’agosto dell’anno scorso sono iniziati i lavori di rimozione dei detriti di combustibile dal secondo reattore della centrale nucleare di Fukushima Daiichi della Tokyo Electric Power Company e la “tabella di marcia a medio e lungo termine” per la dismissione dell’impianto è entrata nella sua terza e ultima fase. Tuttavia, a causa dei ripetuti ritardi nei lavori di smantellamento e di una serie di problemi riscontrati durante i lavori, i residenti locali continuano a chiedersi se i lavori di smantellamento procederanno come previsto. Invitiamo la TEPCO a procedere con il processo di smantellamento, garantendo nel contempo la sicurezza e guadagnandosi la fiducia dei residenti locali.
L’anno fiscale 2025 sarà l’ultimo anno della seconda fase del periodo di ricostruzione e rilancio. Nelle zone colpite dal disastro, vi sono preoccupazioni circa la revisione delle misure di ricostruzione dopo il secondo periodo di ricostruzione e rilancio e la diminuzione delle risorse finanziarie. Il Partito Costituzionale Democratico del Giappone ascolterà sinceramente le voci delle vittime del disastro e si impegnerà a garantire budget sufficienti per la ricostruzione delle aree colpite dal disastro anche dopo la seconda fase” si legge invece nel comunicato del Presidente del PCD, Yoshihiko Noda.
Contro la politica del governo di mantenere, ed anzi far ritornare ai livelli preterremoto, la produzione di energia da nucleare, in 200 hanno manifestato a Tokyo nella giornata del nove marzo. “La lezione più importante dell’incidente di Fukushima è quella di sbarazzarsi delle centrali nucleari. Una volta che si verifica un incidente, vite e comunità vengono distrutte” ha detto Nogi Shigeo, rappresentante del Centro congiunto per la ricostruzione di Fukushima, una delle associazioni che ha convocato la piazza.
Sempre sul nucleare, la Corte Distrettuale di Nagoya, venerdì scorso, ha respinto dei ricorsi che chiedevano lo stop dei reattori 1 e 2 della centrale di Takahama ed il terzo di quella di Mihama. In entrambi i casi, le centrali operano da oltre quarant’anni in virtù dell’estensione dei limiti alla vita attiva delle centrali operata dall’Agenzia Regolatrice.
In politica interna, soddisfazione è stata espressa dal Partito Costituzionale Democratico per la marcia indietro compiuta dalla maggioranza circa gli aumenti delle spese mediche per i pazienti afflitti da gravi malattie (come quelle oncologiche) e che sarebbero dovuti scattare già da agosto.
“Questo annuncio (quello del premier ndr) rappresenta un risultato importante, ottenuto grazie agli sforzi di quanti si sono sottoposti a cure per il cancro ed altre malattie incurabili, nonché di quanti li sostengono, i quali hanno continuato ad alzare la voce rifiutandosi di arrendersi e chiedendo il blocco degli aumenti. Vorremmo esprimere il nostro sincero rispetto per i loro sforzi. Il primo ministro Ishiba non è stato in grado di prendere una decisione politica durante le deliberazioni sul bilancio alla Camera dei Rappresentanti; la decisione è stata presa dopo l’inizio delle deliberazioni alla Camera dei Consiglieri. Avrebbe dovuto prendere questa decisione prima. Dobbiamo ricordare quanta ansia e rabbia devono aver provato le parti coinvolte durante quel periodo e dobbiamo riflettere profondamente su questo. Ancora prima dell’inizio dell’attuale sessione della Dieta, il Partito Costituzionale Democratico del Giappone ha ascoltato le voci degli interessati, ha presentato un disegno di legge per congelare l’aumento delle spese mediche insieme ad un bilancio di supporto e ha chiesto con forza il congelamento dell’aumento in Commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti ed in altre commissioni. […] L’annuncio del rinvio dell’aumento è solo un primo passo. Nel processo di riconsiderazione del costoso sistema sanitario, il Partito Costituzionale Democratico monitorerà attentamente se le opinioni delle persone coinvolte, comprese quelle della generazione attiva e quelle che crescono i figli, saranno adeguatamente prese in considerazione e se saranno condotti sondaggi appropriati sulle reali condizioni di vita di coloro che utilizzano il sistema e lavorerà per garantire che esso sia sostenibile e non causi ansia in coloro che lo utilizzano” ha commentato Kazuhiko Shigenori a nome del PCD.
Per chiarire i dettagli della marcia indietro da parte della maggioranza, l’undici marzo, si è tenuta una riunione dei capigruppo delle due Camere dei partiti dell’opposizione.
Sul finanziamento alla politica, il Partito Comunista ha nuovamente depositato, in Camera dei Consiglieri, una proposta di legge per l’abolizione delle donazioni da parte di aziende ed organizzazioni ai partiti nonché per soppressione del finanziamento pubblico.
Giovedì scorso si è intanto appreso che il premier ha regalato buoni dal valore di 100.000 yen ciascuno a 15 parlamentari di prima elezione. Ishiba ha ammesso l’accaduto e si è scusato per il turbamento prodotto ma ha ribadito che il denaro utilizzato era proprio e di non aver commesso alcun reato.
Nel campo dell’opposizione, venerdì scorso, Takashi Tachibana, capo dell’ex Partito per Proteggere il Popolo dall’NHK (oggi noto come “Partito creato per tutti”), è stato aggredito a Tokyo da un uomo di trent’anni. Pur ferito, Tachibana non è in pericolo di vita.
Nella pubblica amministrazione, il numero di aspiranti funzionari pubblici candidatisi nel processo di selezione che si tiene ogni primavera è calato dell’11,6% rispetto allo scorso anno per un totale di 12.028 persone: un record negativo. Le persone che saranno assunte dovrebbero essere 760.
Nell’immigrazione, secondo quanto comunicato dall’Agenzia nazionale che si occupa del tema, al giugno dello scorso anno, il maggior numero di stranieri residenti nel Paese erano cittadini cinesi (873.000) seguiti da vietnamiti (634.000), sudcoreani (409.000), filippini, brasiliani e nepalesi. Proprio i cittadini del Nepal hanno segnato la crescita maggiore (206.898) registrando aumenti tra le 30.000 e le 50.000 unità ogni anno dal 2022.
Fortissima la crescita degli studenti provenienti dal Nepal i quali sono passati dai 3.188 del 2013 ai 37.878 del 2023 piazzandosi al secondo posto dietro i cinesi (115.493).
Gli stranieri che, alla fine del 2024, abitavano nell’Arcipelago sono stati 3.700.000: il 10,5% rispetto al 2023. Pochissimi, ed in calo, i richiedenti asilo, appena 113, mentre sono stati 1.661 i cittadini ucraini che hanno beneficiato della cosiddetta protezione complementare.
A Tokyo, lunedì scorso, è stato ricordato l’ottantesimo anniversario del bombardamento statunitense sulla capitale che causò circa 100.000 vittime. Alla cerimonia ha partecipato il principe Fumihito.
Circa un crollo di una strada verificatosi di recente a Yashio (Saitama), intervenendo, il 10 marzo, in Camera dei Consiglieri, il senatore comunista Gaku Ito, ha chiesto un radicale cambiamento della politica di manutenzione delle reti fognarie (il crollo è avvenuto proprio in relazione al cattivo stato di una fognatura). Ito ha sottolineato come le condotte che hanno prodotto l’incidente non rientravano nelle categorie per le quali è prevista dalla legge un’ispezione almeno quinquennale ed ha quindi chiesto una revisione della normativa. Ito ha poi rilevato come, sia costantemente cresciuto il numero di crolli stradali di fogne posate da oltre quarant’anni mentre il periodo, previsto dalla norma, di vita standard di queste infrastrutture è di cinquant’anni.
In ultimo, Ito ha poi sottolineato come circa 500 enti locali hanno meno di cinque addetti alla manutenzione delle fogne e che il numero di dipendenti complessivi sia calato dai 37.618 del 2005 ai 30.347 del 2010 e chiesto un aumento dei finanziamenti alle manutenzioni che vada incontro a quanto chiesto dagli enti locali e cioè 1.400 miliardi di yen (contro gli 856,3 stanziati dallo Stato).
In ambito criminale, secondo quanto comunicato dall’Agenzia Nazionale di Polizia, lo scorso anno, circa tre milioni di persone, hanno giocato d’azzardo on line nonostante ciò sia vietato nel Sol Levante. Secondo l’ente, sono stati giocati circa 1.240 miliardi di yen. Il gioco d’azzardo è punibile con una multa o, nei casi più gravi, con una condanna penale.
Nell’istruzione, 16 organizzazioni che raggruppano cittadini, studiosi ed avvocati hanno presentato al governo oltre 22.000 firme in calce ad una petizione che chiede lo stop al progetto di riforma del Consiglio delle Scienze del Giappone.
In politica estera, incontrando Baron Waqa, segretario del Forum delle Isole del Pacifico, il ministro Iwaya ha promesso aiuti per tre milioni di dollari da destinarsi al contrasto al cambio climatico.
Giovedì, il titolare della diplomazia nipponica, ha incontrato a La Malbaie (Canada), l’omologo statunitense Marco Rubio al quale ha espresso il dispiacere del Sol Levante per i dazi alle importazioni imposti dal nuovo governo.
In ambito militare, il tenete generale Kenichiro Nagumo, è stato nominato, martedì scorso, primo comandante del nuovo Comando Operativo delle Forze di Autodifesa. L’organismo, che avrà sede a Tokyo, sarà una sorta di quartier generale.
Mercoledì, la Marina delle Forze di Autodifesa ha comunicato di aver trovato dei corpi all’interno del relitto dell’elicottero SH-60K, inabissatosi, a largo dell’isola Torishima, il 20 aprile dello scorso anno. Il velivolo trasportava otto persone e soltanto uno dei cadaveri è stato ritrovato.
Nella settimana appena trascorsa, la fregata, classe Mogami, Noshiro si è recata in visita al porto della base HMAS Stirling nei pressi di Perth, in Australia. La nave era già stata di stanza, tra il 28 febbraio ed il 3 marzo, a Darwin.
In economia, il PIL è cresciuto, nel periodo ottobre-dicembre del 2024, del 2,2% in termini reali: ben al di sotto del 2,8% stimato in precedenza.
I salari reali gennaio sono calati dell’1,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il calo è il primo rispetto ai tre mesi precedenti.
In termini strettamente nominali, i salari sono cresciuti del 2,8% per una media pari a 295.505 yen.
Nello stesso mese, la spesa delle famiglie è cresciuta dello 0,8% rispetto al gennaio dell’anno precedente per una media pari a 305.521 yen.
Nel corso dei negoziati tra associazioni padronali e sindacati, mercoledì scorso, alcune tra le maggiori aziende del Paese, e tra queste Toyota Motor, hanno accolto le richieste di aumento dei maggiori sindacati.
Nel caso di Toyota ha accettato la richiesta dei sindacati di aumenti medi pari a 24.450 yen al mese.
Tra le altri maggiori aziende, Mitsubishi Chemical Holdings ha offerto un aumento della paga base pari a 18.000 yen (più di quanto richiesto dai sindacati); Hitachi, Fujitsu e NEC 17,000 (la stessa cifra richiesta dai sindacati); Panasonic 13.000; Toshiba 14.000; Nissan Motor 16.500 (contro i 18.000 chiesti dai sindacati).
Nell’industria pesante, i sindacati hanno chiesto aumenti di 15.000 yen che sono stati accettati da IHI, Kawasaki Heavy Industries e Mitsubishi Heavy Industries mentre Nippon Steel ne ha offerti 12.000.
“Non abbasseremo la guardia finché non avremo i risultati dalle piccole e medie imprese” ha dichiarato ai giornalisti Tomoko Yoshino, presidentessa di Rengo, la maggior confederazione sindacale del Paese.
Lo scorso anno, mentre tra le imprese con oltre 500 lavoratori gli aumenti medi sono stati di circa il 5%, tra le piccole e medie aziende (le quali impiegano il 70% dei lavoratori nipponici) non sono stati raggiunti aumenti in grado di contrastare efficacemente l’inflazione.
Sempre sul lavoro, nella capitale, 300 lavoratori migranti hanno manifestato, lo scorso 9 marzo, per chiedere salari e condizioni di lavoro migliori.
Lo scorso martedì, il governo ha approvato una bozza di riforma del programma destinato ai tirocinanti stranieri il quale è stato uno dei principali strumenti utilizzato dagli stranieri per venire a lavorare nell’Arcipelago.
L’esecutivo, intanto, ha approvato, martedì scorso, un disegno di legge che, se approvato, imporrà alle aziende misura per tutelarsi da clienti molesti. Il disegno di legge prevede che le aziende predispongano dei regolamenti ed un sistema che consenta ai lavoratori di effettuare segnalazioni.
Nella distribuzione, Seven & i Holdings, ha chiesto, lunedì scorso, alla canadese Alimentation Couche-Tard di vendere i propri negozi negli Stati Uniti al fine di vincere eventuali resistenze dell’antitrust statunitense alla fusione tra i due gruppi.
Il giorno successivo, la società canadese ha comunicato “disappunto” per il fatto che i nipponici “si sono concentrati solamente sulla questione dell’approvazione degli organismi regolatori statunitensi”.
Nell’auto, Nissan Motor ha comunicato, martedì scorso, di aver nominato Ivan Espinosa, attuale responsabile della pianificazione, come nuovo amministratore delegato. Espinosa sostituisce Makoto Uchida.
In casa Honda, l’azienda sta pensando di dimezzare la propria produzione di motori nella città cinese di Guangzhou. L’eventuale taglio rappresenterebbe per Honda il 30% della produzione in Cina di motori a benzina. Honda Motor è presente a Guangzhou con la Dongfeng Honda Engine, società in joint venture con l’omonima società cinese.
Nella finanza, dopo Sumitomo Mitrsui Financial Group, anche Nomura Holdings è uscita dall’alleanza per la decarbonizzazione: iniziativa supportata dall’ONU e che vede coinvolte banche di tutto il mondo che hanno scelto di investire nella riduzione delle emissioni.
Chiudendo con l’agricoltura, nonostante il fortissimo aumento dei prezzi del riso cui si è assistito lo scorso anno, il PLD ha abbozzato un piano che mira, entro il 2030, ad aumentare di otto volte fino a 350.000 tonnellate le esportazioni di riso (l’equivalente di 15 giorni del consumo annuo che è pari a 6,6 milioni di tonnellate).
Complessivamente, la maggioranza intende presentare un piano che abbia come obiettivo delle esportazioni di prodotti agricoli i 5.000 miliardi di yen entro il 2030 (al 2024 erano stati esportati 1.500 miliardi).
Contemporaneamente, nella bozza del piano per l’agricoltura che l’esecutivo sta mettendo a punto, il PLD auspisca, non è chiaro come, un aumento – anche in questo caso entro il 2030 – della quota di autosufficienza alimentare dal 38% del 2022 al 45%.
Intervenendo, il 12 marzo, in Camera dei Consiglieri, Tomoko Kami del PCG ha sottolineato come, nonostante le 210.000 tonnellate di scorte di riso immesse sul mercato dall’esecutivo, il prezzo alla vendita di tale prodotto è stato, in media, di 3.952 per cinque chilogrammi: circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2024. Kami ha sottolineato come anche le scorte detenute dai privati siano in calo costante e che, negli ultimi dieci anni, il numero di coltivatori di riso sia calato del 40% (per 690.000 persone complessive) mentre la superficie coltivata sia calata di 260.000 ettari (con una produzione scesa di 1,35 milioni di tonnellate). Il ministro Eto ha riconosciuto che la produzione nazionale è insufficiente.
(con informazioni di nissan-global.com; 7andi.com; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp; kyodonews.net)