Settimana iniziata con l’approvazione, da parte della Dieta della finanziaria per l’anno fiscale iniziato il primo aprile. L’ammontare complessivo del bilancio è di 115.200 miliardi di yen. Come non accadeva da moltissimi anni, la finanziaria è stata modificata in Camera alta a seguito della marcia indietro da parte della maggioranza circa l’aumento dei costi sanitari (tema che aveva visto opporsi comunisti e costituzional-democratici), l’estensione delle esenzioni al pagamento delle tasse scolastiche per la frequenza delle superiori (chiesta dal Partito dell’Innovazione che ha votato a favore della finanziaria) e l’aumento della soglia sotto la quale non è dovuta l’imposta sul reddito.
“E’ positivo che l’aumento del limite massimo per la quota a carico del paziente delle spese mediche elevate sia stato completamente congelato, problema che era stato segnalato come ancora da affrontare quando il disegno di legge è stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti. Tuttavia, il fatto che l’indecisione del Primo Ministro Ishiba abbia fatto sì che la decisione politica richiedesse tempo e abbia causato un’inutile ansia tra i malati di cancro ed altre malattie incurabili, solleva dubbi sulla capacità del governo di amministrare e vorrei chiedere ancora una volta una sincera riflessione.
Si prevede che il sistema sanitario per quanto concerne le spese ad alto costo sarà nuovamente rivisto in autunno e, in quell’occasione, chiederemo alle associazioni di pazienti di unirsi […] per sollecitare il governo ad adottare misure appropriate per garantire che le cose non vadano mai avanti senza il consenso delle parti coinvolte, come è successo questa volta.
Le misure volte a fronteggiare l’aumento dei prezzi, che rappresenta attualmente la sfida più grande, restano del tutto insufficienti. Durante le deliberazioni iniziali sul bilancio alla Camera dei Consiglieri, il Primo Ministro Ishiba ha espresso la sua intenzione di introdurre “misure efficaci per combattere l’aumento dei prezzi” dopo l’approvazione del bilancio. In altre parole, però, questo non è altro che l’ammissione, da parte dello stesso Primo Ministro, secondo cui l’attuale bilancio è “impotente” nel contrastare l’aumento dei prezzi.
Per quanto riguarda l’abolizione dell’aliquota provvisoria dell’imposta sulla benzina, gli emendamenti al bilancio e alla legge fiscale da noi presentati sono stati respinti dalla Camera dei rappresentanti a causa dell’opposizione del partito al governo e di altri, e il governo continua a non dare alcuna risposta fino ad oggi. Tuttavia, poiché la vita delle persone diventa ogni giorno più difficile, non possiamo più permetterci di continuare a considerare la questione con calma infinita. In quanto maggiore partito di opposizione, intendiamo unire le nostre forze di opposizione e utilizzare tutti i mezzi possibili per abolire l’aliquota fiscale provvisoria il prima possibile” si legge nella dichiarazione rilasciata, a nome del Partito Costituzionale Democratico, Kazuhiko Shigetoku.
“Ciò che è richiesto ai partiti di opposizione non è di cercare la cooperazione con forze complementari. Piuttosto, devono unire le forze in uno scontro frontale con il governo Ishiba PLD-Nuovo Komeito, il quale non è in grado di implementare misure adeguate per affrontare l’aumento dei prezzi, non agisce sui suoi fondi neri e si aggrappa alle donazioni aziendali” ha commentato Tomoko Tamura per il Partito Comunista criticando le aperture di credito alla maggioranza operate da Nippon Ishin no Kai e Partito Democratico per il Popolo.
Circa i regali da 100.000 yen elargiti dal premier a parlamentari neoeletti, Ishiba si è nuovamente scusato, martedì scorso, e promesso che lavorerà per ristabilire la fiducia dell’opinione pubblica nella politica.
Sullo scandalo del terreno demaniale svenduto ad un’associazione prossima a Shinzo Abe e sulla falsificazione di documenti connessi a quell’operazione e che condussero al suicidio del funzionario delle Finanze del Kinki, Toshio Akagi, il 4 aprile sono state rese pubbliche, a seguito di ordine della magistratura, circa 2.000 pagine di note ed appunti. A richiedere la diffusione era stata la vedova di Akagi, Masako.
Nella sanità, martedì scorso, è entrato in funzione l’Istituto Giapponese per la Sicurezza Sanitaria. Il nuovo organismo avrà il compito di consigliare l’esecutivo su come affrontare le malattie infettive.
Sempre in quest’ambito, la parlamentare del PCG, Akiko Kurabayashi, interrogando il ministro della Salute, Takamao Fukuoka, chiedendo un ampliamento dei sussidi per gli apparecchi acustici. La parlamentare ha sottolineato come dal 2021 non vengano condotti sondaggi nazionali per verificare i bisogni della popolazione e verificare le esigenze finanziarie degli enti locali i quali erogano materialmente il sussidio.
In agricoltura, sono entrate in vigore, martedì scorso, le norme sulla sicurezza alimentare le quali consentiranno all’esecutivo di richiedere ai contadini ed alle aziende agricole di predisporre piani per migliorare la produttività nei casi di gravi carenze di prodotti alimentari base tra i quali riso, grano, uova, zucchero, carne, soia e prodotti lattiero-caseari. L’esecutivo, da parte sua, sarà impegnato nella fornitura di fertilizzanti ed agrofarmaci.
Circa la protezione civile, un rapporto governativo pubblicato dall’esecutivo ad inizio settimana ha stimato in oltre 298.000 i potenziali morti in caso di un forte terremoto con epicentro nella Fossa di Nankai. Il numero è del 10% inferiore rispetto alla stima del 2012 in virtù di attività di prevenzione portate avanti negli ultimi anni. La cifra è comunque abissalmente superiore a quella prevista dal governo nel piano di base per la prevenzione delle catastrofi del 2014. Il rapporto suggerisce che una rapida evacuazione potrebbe ridurre i morti a 94.000.
Proprio il numero degli evacuati è stato stimato in 12,3 milioni (erano stimati in 9,5 nel 2012) mentre i comuni colpiti sarebbero 764 in 31 Prefetture. In crescita, da 214.000 miliardi del 2012 ai 270.000 dell’ultimo rapporto, i danni che un simile sisma potrebbe provocare.
Martedì, intanto, l’esecutivo ha reso note le dimensioni economiche del piano quinquennale, che partirebbe nel 2026, per affrontare le calamità naturali. L’esecutivo prevede di spendere 20.000 miliardi di yen che saranno destinati principalmente in opere di contrasto alle alluvioni e di rafforzamento della resistenza sismica delle infrastrutture.
Nell’immigrazione, il Ministero dell’Agricoltura introdurrà dei divieti all’acquisto di suoli agricoli da parte di stranieri nei casi in cui il visto di questi ultimi stia per scadere.
Nei trasporti, la Federazione Nazionale dei Lavoratori dei Porti e l’Alleanza Sindacale Giapponese dei dei Lavoratori dei Porti e dei Trasporti, hanno scioperato, il 30 marzo, per 24 ore. I sindacati chiedono aumenti salariali del 10% (ed in ogni caso di almeno 30.000 yen al mese) ed un salario minimo di settore di 220.000 yen per 23 giorni lavorativi di sette ore.
Circa l’edilizia residenziale pubblica, il senatore comunista Mikishi Daimon, interrogando, il 24 marzo, il ministro delegato, Hiromasa Nakano, ha sollevato la questione delle spese per riparazioni derivanti dalla normale usura che vengono addebitate, in violazione di quanto previsto dal Codice Civile, ai locatari. A partire dal 2019, utilizzando un memorandum realizzato dal Ministero del Territorio ed Infrastrutture, gli enti locali che gestiscono questi immobili, alla scadenza del contratto di affitto, hanno iniziato a richiedere o a trattenere dalla caparra denaro volto a coprire manutenzioni ordinarie. In alcuni casi si è giunti anche a sfiorare i 500.000 yen per unità abitativa: una cifra considerevole e particolarmente gravosa per chi, non potendosi permettere un affitto sul mercato, ricorre all’edilizia pubblica. Il ministro Nakano ha promesso un’indagine conoscitiva ma ha affermato che questo tipo di scelte sono di competenza degli enti locali.
A Mie, la consigliera prefettizia comunista Ayaka Yoshida ha reso noto, lo scorso 31 marzo, ha reso noto di aver ricevuto insulti e circa 8.000 minacce di morte a seguito un post su una rete sociale ove sollevava il problema della povertà mestruale ed auspicava la presenza di assorbenti in alcuni bagni pubblici.
In politica estera, mercoledì scorso, il Giappone ha inviato una squadra di medici e 450 tende in Myanmar: Paese colpito da un devastante terremoto.
In ambito militare, lo scorso 30 marzo, i titolari della Difesa di Giappone e Stati Uniti, Gen Nakatani e Peter Hegseth, si sono incontrati a Tokyo. I due ministri hanno discusso del rafforzamento della propria cooperazione e del contrasto alla Cina.
Il ministro statunitense, in particolare, si è lanciato in dichiarazioni sull’utilità della deterrenza per la Repubblica Popolare e sulla necessità che si impedisca la riunificazione cinese includendo Taiwan nello Stato unitario del popolo cinese.
“Gli Stati Uniti mantengono una deterrenza forte, pronta e credibile nell’Indo-Pacifico, compreso lo Stretto di Taiwan” ha dichiarato Hegseth sottolineando poi che “il Giappone sarà in prima linea in qualsiasi situazione di emergenza che dovremo affrontare nel Pacifico occidentale” e che “amplieremo l’accesso (alle truppe ndr) lungo la prima catena di isole” le quali, in caso di conflitto, si troveranno lungo la linea del fronte.
Al centro dei colloqui anche l’avvio del centro di comando per le operazioni congiunte che sarà posto, nei fatti, sotto il controllo operativo degli Stati Uniti e che sarà funzionario ai loro interessi.
Proprio al fine di coordinare il lavoro delle forze armate giapponesi, gli Stati Uniti hanno deciso di istituire un ufficio apposito presso il Centro stampa Akasaka a Rappongi (Tokyo).
In chiusura di settimana, rispondendo a dei giornalisti, il ministro Nakatani ha rifiutato di rendere noto l’interessamento di altri Paesi, quali l’India o l’Arabia Saudita, al progetto – messo in piedi con Italia e Gran Bretagna – di sviluppo di un caccia.
Frattanto, venerdì scorso, con la sola opposizione dei comunisti, la Commissione per la Sicurezza della Camera dei Rappresentanti, ha approvato un disegno di legge che attua gli accordi stretti con Australia e Gran Bretagna nel campo delle esercitazioni militari facilitandole e stabilendo lo status giuridico dei partecipanti.
Il disegno di legge “si basa sulla strategia militare americana ed amplierà gli schieramenti all’estero delle Forze di Autodifesa nonché le attività congiunte di addestramento e sorveglianza con gli alleati degli Stati Uniti ed i Paesi che la pensano allo stesso modo, il che è in aperta contraddizione con l’articolo 9 della Costituzione” ha affermato il parlamentare del PCG, Seiken Akamine.
In economia, i ministri con delega al Commercio di Giappone, Cina e Repubblica di Corea, nel corso dell’incontro trilaterale tenutosi, il 30 marzo, a Seul, hanno espresso la comune volontà di promuovere un commercio libero nonché la preoccupazione per le mosse protezionistiche avviate dagli Stati Uniti. Yoji Muto, Wang Entao e Ahn Duk Geun, in una dichiarazione congiunta hanno sostenuto di volersi impegnare nella realizzazione di un “un terreno di gioco globale equo al fine di promuovere un ambiente per il commercio e gli investimenti libero, aperto, equo, non discriminatorio, trasparente, inclusivo e prevedibile”.
Nell’ultimo Rapporto di valutazione del commercio nazionale sulle barriere al commercio estero diffuso dal competente dicastero statunitense, si è nuovamente invitato il Giappone a rimuovere impedimenti alle importazioni di automobili e prodotti agricoli statunitensi.
Intervenendo in parlamento, lo scorso 31 marzo, Akira Koike, a nome del PCG, ha sottolineato come i nuovi dazi imposti dalla presidenza Trump violino gli accordi bilaterali nippo-statunitensi e come l’esecutivo giapponese si stia mostrando accondiscendente verso gli Stati Uniti a cominciare dall’accettazione, avvenuta in febbraio, di aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto statunitense.
I dazi “potrebbero portare alla stagflazione, una situazione in cui inflazione e recessione economica si verificano simultaneamente” ha affermato, nel corso della prima riunione del neocostituito tavolo di lavoro sul tema del Partito Costituzionale Democratico, Yoshihiko Noda il quale si è rammaricato per il fatto che Ishiba “non sembra mostrare alcuna volontà di negoziare in modo fermo e duro”. “Dato che le regole commerciali che danno priorità ai profitti delle multinazionali hanno raggiunto un grave punto morto, ciò che serve è stabilire nuove regole commerciali basate sulla sovranità economica e alimentare di ciascun Paese” ha affermato la Presidentessa del Partito Comunista, Tomoko Tamura, nel corso di una interrogazione al ministro Kato.
Giovedì scorso, il ministro Muto ha espresso “forte preoccupazione” per i dazi alle auto, stabiliti, mercoledì, al 24%, ed affermato – senza elaborare ulteriormente – che il governo studierà delle misure di risposta.
Venerdì, il premier ha sostenuto la possibilità di colloqui diretti tra lui è Trump per evitare l’imposizione reciproca di dazi la quale sarebbe “una crisi nazionale”. Ishiba ha poi incontrato i rappresentanti dei partiti dell’opposizione.
Sui consumi, a partire dal primo aprile sono oltre 4.200 i prodotti che hanno visto un aumento del prezzo. Secondo i dati raccolti da Teikoku Databank, i condimenti sono la categoria più soggetta agli aumenti (2.034 prodotti) seguiti dalle bevande (1.222 prodotti).
In febbraio, stando a dati diffusi dall’esecutivo in chiusura della scorsa settimana, la spesa dei nuclei familiari di due o più componenti è calata dello 0,5% rispetto allo stesso mese del 2024 per una media pari a 290.511 yen.
Lo scorso mercoledì, intanto, si sono tenute in tutto il Giappone manifestazioni contro l’imposta sui consumi nel 36° anniversario dalla sua istituzione. A convocare le dimostrazioni sono state Camere di Industria e Commercio, il Sindacato dei Pensionati e sindacati degli agricoltori.
Nell’industria, la produzione di febbraio è cresciuta del 2,5% rispetto a gennaio. Fatta 100 la produzione del 2020, l’indice ha toccato quota 102,4.
Circa il mercato azionario, una ricerca condotta da IN Information Center, ha mostrato come, nel 2024, gli riacquisti sul mercato delle azioni da parte delle società hanno superato i 16.000 miliardi di yen: il 72,6% in più rispetto al 2023. Il riacquisto delle proprie azioni da parte delle aziende è effettuato al fine di far aumentare il valore delle stesse. I fondi per le operazioni sono ricavati dagli utili non redistribuiti che sarebbero potuti servire per aumentare i salari dei dipendenti.
Nella ristorazione, la catena, specializzata nella vendita di carne di manzo, Sukiya ha annunciato, lo scorso 29 marzo, la chiusura, dal 31 marzo al 4 aprile, di quasi tutti i propri 2.000 ristoranti dopo che si erano verificati due casi di scarsa igiene (nello specifico, nel cibo servito, erano stati trovati uno scarafaggio ed un topo).
Chiudendo con il settore bancario, SBI Shinsei Bank, istituto parzialmente posseduto dallo Stato, ha comunicato, lo scorso 28 marzo, di aver restituito 100 miliardi di yen che erano stati erogati quali prestito a carico dell’erario nell’ambito di un salvataggio effettuato nel 1998 alla Long-Term Credit Bank, società dalla quale deriva. La banca deve ancora due terzi dell’importo erogato in quell’occasione.
(con informazioni di ustr.gov; mod.go.jp; sukiya.jp; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)