Iniziamo questa Pillola con la politica interna. Lo scorso 11 aprile, il Presidente del Nuovo Komeito, Tetsuo Saito, ha aperto alla possibilità di un taglio all’imposta sui consumi volto ad attenuare l’impatto dell’inflazione sulle famiglie. “La crisi derivante dai dazi (statunitensi ndr) avrà un impatto sull’intera economia. Stiamo valutando tutte le possibili opzioni” ha dichiarato il leader del partito centrista.
Saito ha anche ventilato l’ipotesi dell’emissione di nuovi titoli di Stato che vadano a finanziare sussidi una tantum da destinare ai nuclei a basso reddito.
Su quest’ultimo punto, stante l’opposizione del PCD – che, con il suo responsabile programma, Kazuhiko Shigetoku, ha definito la misura “disfunzionale” mentre il suo Presidente, Noda, ha parlato di “tattica elettorale” – la maggioranza potrebbe non andare avanti.
Nella settimana appena conclusa, i costituzional-democratici hanno presentato due progetti di legge volti a congelare delle accise su benzina (per 25 yen al litro) e gasolio (17 yen).
Come Saito, anche il Partito Comunista, con Taku Yamazoe, ha chiesto, lo scorso 12 aprile, un taglio dell’imposta sui consumi volta a sostenere la domanda interna. Il 16 aprile, la Presidentessa del PCG, Tomoko Tamura, ha sottolineato come un taglio dell’imposta al 5% produrrebbe un aumento del reddito disponibile di 120.000 yen annui in media. I fondi per finanziare il taglio (circa 15.000 miliardi) possono essere ottenuti tassando maggiormente i profitti delle imprese.
Nel corso della presentazione delle proposte del PCG, Tamura ha anche chiesto fondi per almeno 500 miliardi da destinarsi agli ospedali e la fissazione del salario minimo orario a 1.500 yen nonché misure per sostenere gli aumenti salariali nelle piccole e medie imprese le quali occupano il 70% dei lavoratori nipponici.
Sempre per contenere l’inflazione, lo scorso 15 aprile i segretari del PLD e del Nuovo Komeito, Hiroshi Moriyama e Makoto Nishida, si sono incontrati per verificare la possibilità di reintrodurre dei sussidi sulle bollette di luce e gas come occorso tra agosto ed ottobre dello scorso anno.
Circa le prossime elezioni per il rinnovo della metà dei componenti della Camera dei Consiglieri, lo scorso 15 aprile, il Segretario del PCD, Junya Ogawa, ha iniziato a porre il tema di candidature unitarie dell’opposizione: “sono convinto che sarebbe auspicabile unificare i nostri candidati con gli altri partiti di opposizione nei collegi uninominali. I partiti di opposizione nel loro insieme puntano alla maggioranza dei seggi da rieleggere e idealmente, alla maggioranza assoluta”.
Sulla sicurezza, lo scorso 18 aprile, con i voti di PLD, Nuovo Komeito, PDP e PCD (contrari comunisti e Reiwa Shingensumi) è stato approvato dalla plenaria della Camera dei Rappresentanti, un disegno di legge che facilità l’acquisizione, da parte delle agenzie investigative, di dati archiviati su supporti elettronici provenienti da privati ed aziende. La norma consente l’acquisizione di questi dati senza che le persone coinvolte ne siano informate ma non prevede alcuna sanzione in caso di violazioni circa gli abusi connessi all’uso ed alla custodia di questi dati.
In ambito sociale, secondo un’indagine condotta, lo scorso ottobre, dall’Università di Tokyo e dall’Università Kitasato, su 24.000 lavoratori dipendenti, ha mostrato come l’8.3% di essi abbia dichiarato di sentirsi “sempre soli”. Senza alcuna sorpresa, la percentuale maggiore è stata rilevata tra i dipendenti che effettuano oltre 61 ore di lavoro a settimana.
Nella sanità, il dicastero competente ha avviato, la scorsa settimana, un’indagine circa l’uso del sistema sanitario pubblico da parte degli stranieri residenti al fine di accertare eventuali usi impropri della stessa. A marzo dello scorso anno erano 970.000 gli stranieri iscritti al sistema assicurativo pubblico.
Sempre in quest’ambito, lo scorso 11 aprile, il ministro della Salute ha presentato i risultati di un’indagine che mostrano come in circa 100 comuni non siano presenti strutture per l’assistenza infermieristica domiciliare. Il ministro ha promesso sostegni ma non ha fatto alcun riferimento al fatto che la situazione non potrà che peggiorare stante il taglio alle tariffe per questi servizi approvato dalla maggioranza alcuni mesi fa.
Il 16 aprile, una richiesta pubblicata da Tokyo Shoko Research, ha mostrato come, nel 2024, le aziende che operano nel settore e che hanno dichiarato bancarotta sono state 179 (il 36,6% in più rispetto al 2023) e di queste 86 (+21,1%) operavano nell’assistenza domiciliare.
Intervenendo, il 12 aprile, all’assemblea generale della Società giapponese di neurochirurgia geriatrica, il Segretario del PCG, Akira Koike, ha sottolineato la necessità di maggiori investimenti nella sanità e messo in luce come, nell’anno fiscale appena terminato, il 69% degli ospedali abbia chiuso i bilanci in deficit.
Le associazioni del settore hanno quindi chiesto il mantenimento di un sistema di aumenti delle spese mediche in linea con l’invecchiamento della popolazione e rimborsi per le prestazioni mediche che assicurino aumenti salariali per i lavoratori del settore.
Mentre il settore sanitario boccheggia, lo scorso mercoledì, il governo ha presentato un disegno di legge che fornirà 10.000 miliardi di yen in sussidi alle aziende che producono semiconduttori.
Nell’istruzione, il Consiglio per le Scienze del Giappone ha tenuto, il 15 aprile, un’assemblea generale adottando una risoluzione che chiede il ritiro del disegno di legge che minerebbe l’autonomia dello stesso assegnando al governo un ruolo nella valutazione dei candidati a far parte dell’organismo e l’istituzione di un collegio dei revisori dei conti nominato dal premier.
Sulle pensioni, martedì scorso, il Sindacato Giapponese dei Pensionati, ha tenuto una mobilitazione nazionale per chiedere aumenti delle stesse.
“Le pensioni sono state tagliate ogni anno negli ultimi 13 anni, da quando c’è stato il primo governo Abe. Chiediamo un importo che ci permetta di vivere” ha dichiarato il presidente del sindacato.
Sempre in ambito sociale, il 12 aprile, a Tokyo si è tenuta – in previsione delle prossime elezioni per il rinnovo dell’assemblea metropolitana – una conferenza organizzata dalla Rete Antipovertà. Nel proprio intervento, Akira Nagatsuma del PCD ha sottolineato come in Giappone vi sia una “eccessiva idea di responsabilità personale” che ha deresponsabilizzato la politica negli interventi per il contrasto alla povertà. Il deputato ha poi sottolineato come il Sol Levante sia l’unico tra i Paesi sviluppati a non aver visto, negli ultimi venticinque anni, aumenti dei salari e che sussistono enormi disparità salariali tra i lavoratori a tempo pieno e con contratti a tempo indeterminato ed i lavoratori precari e quelli a tempo parziale e che tali differenze vadano abolite per legge. Nagatsuma ha poi ribadito l’impegno del proprio partito affinché si giunga ad un salario minimo orario di 1.500 al mese e che, anzi, occorre si punti ai 2.000.
In ultimo, il dirigente costituzional-democratico ha sottolineato come il Giappone abbia, tra le nazioni del G7, la peggiore redistribuzione fiscale con forti oneri a carico della classe media e medio-bassa per la sanità.
Il 18 aprile, intanto, l’Alta Corte di Hiroshima ha emanato una sentenza che stabilisce come incostituzionali i tagli ai sussidi sociali stabiliti nel 2013. Nella sentenza è scritto che i tagli, pari al 4,78%, stabiliti dal Ministro della Salute, del Lavoro e del Welfare erano discrezionali e fondati su errori ed omissioni dei dati statistici. La causa è stata depositata nel 2014 e da allora 20 ricorrenti sono morti.
Nella demografia, secondo dati pubblicati dall’esecutivo lo scorso 14 aprile, ad ottobre del 2024, i cittadini giapponesi residenti nell’Arcipelago è stato di 120.300.000 persone e cioè 898.000 in meno rispetto all’anno precedente. Comprendendo anche gli stranieri, la popolazione complessiva è calata di 550.000 unità per un totale di 123.800.000 persone.
Per fasce d’età, quanti avevano meno di 14 anni sono stati 13.830.000 (-343.000) e cioè l’11,2% della popolazione mentre gli ultrasessantacinquenni sono cresciuti di 17.000 unità per complessive 36.240.000 persone (il 29% della popolazione).
Ad Osaka, lo scorso 12 aprile è stata inaugurata, con la presenza dell’Imperatore Naruhito, è stata inaugurata l’Esposizione che sarà ospitata nella città per sei mesi. Gli organizzatori si attendono 28 milioni di visitatori. Nove milioni i biglietti già venduti: molto al di sotto dei 14 milioni auspicati inizialmente. 158 le nazioni che hanno deciso di aprire un padiglione all’evento. Al primo giorno di apertura i visitatori sono stati 119.000
A Wakayama, è morto, il 15 aprile, il Governatore della Prefettura, Shuhei Kishimoto. Il politico aveva 68 anni ed era in carica dal 2022. In precedenza era stato deputato per cinque legislature. Kishimoto governava con una maggioranza trasversale che comprendeva Partito Liberal-Democratico, Partito Costituzionale Democratico e Partito Democratico per il Popolo, partito del quale è stato dirigente fino alla candidatura a Governatore.
In ambito militare, lo scorso 15 aprile, il ministro della Difesa, Gen Nakatani, ha annunciato la visita navi della Marina militare di Tokyo presso la base di Ream in Cambogia. Le navi saranno stanziate nel golfo di Tailandia fino al 22 aprile. Il fatto curioso è che la base è stata costruita con fondi cinesi.
Lo stesso giorno, il ministro ha annunciato che per l’anno fiscale 2025, il Sol Levante spenderà nella difesa 9.900 miliardi di yen e ciò l’1,8% del PIL. Nakatani ha promesso che si giungerà al 2% entro il 2027 andando così incontro alle richieste degli Stati Uniti.
Nakatani ha voluto anche sottolineare che le questioni militari sono “separate” dagli scontri sui dazi e che quindi la cooperazione tra le due nazioni sarà slegata dai risultati dei negoziati commerciali.
Circa le contaminazioni da PFAS, lo scorso 9 aprile, il Ministero della Difesa, rispondendo ad un’interrogazione di Tetsuya Shiokawa del Partito Comunista, ha rivelato che nei pressi di 10 basi delle Forze di Autodifesa si erano raggiunti livelli di contaminazione superiori al limite di legge che è fissato in 50 nanogrammi per litro. Il livello più alto è stato raggiunto ad Ashiya con 2.800 nanogrammi per litro e cioè 56 volte oltre la norma. Il deputato ha anche chiesto fondi, negati dal Ministero del Territorio in quanto la popolazione servita è superiore alle 50.000 persone, per nuovi pozzi da scavarsi a Shimotsuke (Tochigi).
Il 18 aprile, intanto, la commissione Sicurezza della Camera dei Rappresentanti ha approvato con una maggioranza che rende l’approvazione definitiva come certa (maggioranza ed opposizione con l’eccezione dei comunisti e di pochi altri), un disegno di legge che promuove l’integrazione, e dunque la sostanziale subordinazione, tra le forze armate nipponiche e quelle statunitensi. La norma integrerà le FA giapponesi nel sistema di difesa missilistica ed aerea statunitense e rafforzerà le strutture militari nelle isole Nansei.
In politica estera, il 12 aprile il sol Levante ha inviato una nuova squadra di soccorritori, la seconda, in Myanmar, Paese colpito di recente da un devastante terremoto. Oltre ai 37 soccorritori saranno inviati serbatoi per acqua e tende.
Nei rapporti con gli Stati Uniti, Ishiba ha incontrato, prima della sua partenza per gli USA, Ryosei Akazawa, ministro per la Rivitalizzazione Economica ed incaricato dal governo per negoziare con gli Stati Uniti sulla questione dei dazi la cui applicazione è stata sospesa dal Presidente Trump per 90 giorni proprio con l’obiettivo di negoziare con i Paesi interessati. “Parte dei dazi sono stati sospesi ma ciò non cambia il fatto che settori come l’automobile, l’acciaio e l’alluminio, i quali costituiscono la spina dorsale del nostro Paese e dell’economia globale in generale, subirebbero un duro colpo” ha dichiarato Ishiba annunciando la creazione di “una squadra tutta giapponese per avviare i negoziati con gli Stati Uniti ed adottare le necessarie misure di supporto per le industrie nazionali”.
Il ministro ha incontrato, il 16 aprile, il segretario del Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ed il Rappresentante al Commercio, Jamieson Greer, con i quali ha concordato ulteriori incontri. Alle sessioni negoziali ha partecipato anche lo stesso Trump.
“Guardando ai progressi a livello ministeriale, voglio visitare gli Stati Uniti ed incontrare, al tempo appropriato, il Presidente Trump” ha dichiarato Ishiba il 17 aprile.
Intervenendo in parlamento alcuni giorni precedenti, il premier ha ribadito che il proprio Paese non ha intenzione di rispondere ai dazi con altri dazi.
Sulla questione dei dazi, il 23 aprile, il premier sarà interrogato dalle opposizioni in Camera dei Rappresentanti.
Ishiba ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo malese, Anwat Ibrahim, impegnandosi a rappresentare la contrarietà alle politiche statunitensi anche delle nazioni dell’Asia meridionale.
Le politiche di Trump sono state definite irrazionali da Tadashi Yanai di Fast Retailing, società proprietaria del marchio Uniqlo. Secondo Yanai, per adesso, dato che gran parte della merce è già presente negli Stati Uniti, i dazi avranno un impatto compreso tra il 2 ed il 3% sui profitti dell’azienda.
Honda Motor ha invece rilasciato, mercoledì scorso, un comunicato nel quale si sostiene il trasferimento della produzione della Civic destinata al mercato statunitense dal Giappone alla fabbrica posseduta in Indiana.
Venerdì scorso, è intanto giunto nell’Arcipelago il nuovo ambasciatore statunitense a Tokyo, George Glass. Con un linguaggio tutt’altro che diplomatico, Glass, ha manifestato la volontà degli Stati Uniti di appoggiare il Giappone in un’area nella quale si trovano Russia, Cina e Corea del Nord.
Lo stesso giorno, nel rapporto sulle prospettive economiche di aprile, si è mantenuta la formula secondo la quale l’economia giapponese stia “recuperando moderatamente” ma essa è stata seguita dalla frase “esistono incertezze crescenti circa le politiche commerciali degli Stati Uniti”.
“Dobbiamo cambiare il nostro rapporto servile con l’amministrazione Trump e l’insistenza sull’alleanza assoluta tra Giappone e Stati Uniti assumendo una posizione indipendente” ha commentato, il 13 aprile, Taku Yamazoe a nome del PCG chiedendo che il Sol Levante cooperi con altri Paesi nell’opposizione alle misure introdotte da Trump.
Intervenendo, il giorno successivo, in parlamento, Tomoko Tamura ha rilevato come i dazi violino l’accordo commerciale bilaterale stretto tra Giappone e Stati Uniti e chiesto che nei negoziati la posizione giapponese sia quella di un completo ritiro dei dazi.
“In questo momento non dovremmo negoziare dicendo: per favore, escludete solo il Giappone” ha dichiarato la Presidentessa del PCG invitando a non ricorrere alla “diplomazia del tributo” rispondendo alle misure con “un’ulteriore apertura del mercato per i prodotti agricoli ed una spesa per la difesa pari al 3% del PIL”.
Per Yuichi Goto del PCD, il Giappone dovrebbe presentare un ricorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio unitamente ad altre nazioni.
“Sentiamo un forte senso di crisi. Sono in corso le offensive sindacali primaverili. Proprio mentre il settore pubblico e quello privato stanno collaborando per ottenere aumenti salariali superiori al livello di aumento dei prezzi, l’incertezza sul futuro e gli impatti sull’economia reale stanno sottraendo i fondi necessari per aumentare i salari. […] Lo scenario di un circolo virtuoso nell’economia giapponese, che mira ad aumentare i salari al di sopra del livello di aumento dei prezzi, viene completamente ribaltato. Come principale partito di opposizione, siamo pronti a sostenere il governo per superare questa crisi nazionale” ha dichiarato, intervenendo in parlamento il 14 aprile, il Presidente dei costituzional-democratici, Yoshihiko Noda, il quale ha ribadito che i recenti dazi violano l’accordo commerciale del 2019.
“Dobbiamo lanciare l’allarme contro l’ascesa del protezionismo e sventolare la bandiera del libero scambio. Abbiamo bisogno di una grande strategia diplomatica ed economica: ad esempio utilizzando il TPP ed RCEP, e il Giappone dovrebbe assumere un ruolo guida nel libero scambio, includendovi questi due strumenti. Dobbiamo assumere un ruolo guida con una posizione di grande portata, piuttosto che puntare ad un piccolo obiettivo che pretende un’eccezione solo per il Giappone” ha aggiunto Noda.
Nelle relazioni con la Cina, lo scorso 12 aprile, funzionari dell’Amministrazione Generale per le Merci della RPC e del Ministero giapponese per l’Agricoltura, le Foreste e la Pesca, hanno tenuto dei colloqui da remoto circa il divieto alle importazioni di prodotti ittici nipponici da parte della Cina in seguito al rilascio in mare da parte di Tokyo dell’acqua contaminata da trizio stoccata all’interno dell’ex impianto di Fukushima Daiichi.
Ad Osaka, Ishiba ha incontrato, il 15 aprile, il Presidente turkmeno, Serdar Berdimuhamedov. I due leader hanno concordato l’espansione delle relazioni bilaterali. Nel corso della propria visita, il Presidente turkmeno ha incontrato i rappresentanti di diverse imprese giapponesi (tra queste Mitsubishi Corporation, Sumitomo Corporation, Komatsu, Toyo Engineering Corporation, Kawasaki Heavy Industries, Mitsubishi Heavy Industries, Sumitomo Heavy Industries ed ITOCHU Corporation) con i quali ha discusso di energie rinnovabili e di infrastrutture e trasporti; il presidente della Banca Giapponese per la Cooperazione Internazionale, Hayshi Nobumitsu, e quello dell’Università Tsukuba, Kyosuke Nagata, e l’Imperatore Naruhito.
Circa i rapporti con la Federazione Russa, lo scorso 17 aprile, l’esecutivo nipponico ha emesso una nota di protesta circa le restrizioni – dal 16 aprile al primo maggio – al passaggio di navi militari e governative stabilito dalle autorità di quel Paese nelle acque prossime alle Curili meridionali.
Lo stesso giorno, la Russia ha protestato con il Giappone circa delle previste manovre che la Marina di Tokyo ha programmato nell’area e che prevedono l’impiego di missili Tipo 88 (i quali hanno una gittata intorno ai 150 chilometri).
Alcuni giorni precedenti, il viceministro degli Esteri di Mosca, Andrej Rudenko, aveva dichiarato che la Russia ha “a disposizione tutto il necessario per rispondere se il Giappone continuasse la propria attuale condotta”.
“I nostri contatti politici sono stati praticamente congelati. Dopo che il Giappone ha sostenuto la politica sanzionatoria degli Stati Uniti, abbiamo sospeso i negoziati per il trattato di pace e imposto una serie di altre misure di cui preferirei non discutere” ha proseguito Rudenko.
In riferimento alla decisione del Giappone di unirsi al comando NATO per il coordinamento delle forniture militari all’Ucraina e l’addestramento delle sue forze armate, la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha dichiarato che “tali azioni distruttive, le quali allontanano ulteriormente il Giappone dal concetto di sviluppo pacifico propugnato dalle precedenti generazioni di politici giapponesi, non solo portano alla perdita, di fatto, del suo status di Stato pacifista – fondamento di fiducia tra i suoi vicini regionali – ma rischio di porre Tokyo nella partecipazione aperta alle avventure militari ed ai crimini perpetrati dalla leadership nazionalista ucraina, con tutte le conseguenze a lungo termine che ne conseguiranno”.
Per Zakharova, la fornitura di armi ed equipaggiamento destinati all’uccisione di cittadini russi, o a contribuire all’addestramento di combattenti ucraini, sarà considerata come azione ostile. “Qualora tali azioni si verificassero, risponderemo inevitabilmente con misure severe che danneggeranno significativamente gli interessi del Giappone nelle sue aree più sensibili” ha proseguito l’alta funzionaria russa.
In economia, il Sol Levante ha registrato per l’anno fiscale che va chiudendosi, un deficit nella bilancia commerciale pari a 5.200 miliardi di yen: quarto anno consecutivo di deficit. Nei confronti con gli Stati Unti, il Giappone ha registrato un surplus pari a 9.005 miliardi di yen (+3,8% nelle esportazioni e + 7,7% nelle importazioni).
Verso la Cina, il deficit è stato pari a 7.047 miliardi con esportazioni creciute del 3,4% ed importazioni del 7,1%.
Nei confronti della Russia, il commercio bilaterale è calato del 9,41% per complessivi 1.170.000 yen. Le esportazioni del Giappone verso la Russia sono calate dell’1,2% e le importazioni del 12,3%. Le importazioni del Giappone sono state prevalentemente composte da gas naturale liquefatto (63,9% del totale), frutti di mare (15,2%) e metalli non ferrosi (10,8%). Le esportazioni del Giappone verso la Russia sono state invece largamente rappresentate da autovetture (66,2% del totale).
Nel turismo, secondo una ricerca condotta da JTB, la maggiore società organizzatrice di viaggi del Giappone, il numero di giapponesi che viaggeranno all’interno dell’Arcipelago in occasione delle vacanze della cosiddetta “settimana d’oro” (il periodo di vacanze tra fine aprile ed inizio maggio) dovrebbe essere del 6,9% inferiore rispetto a quanto rilevato lo scorso anno per complessive 23.450.000 persone. La spesa media dovrebbe aggirare intorno ai 36.000 yen per persona (+1,4%). A determinare il calo è stata l’inflazione e la conseguente minore disponibilità di denaro.
Sempre in questo campo, gli stranieri giunti dall’estero in marzo, secondo dati forniti dall’Agenzia per il Turismo, sono stati 3,5 milioni e cioè il 13,5% in più rispetto al medesimo mese dell’anno precedente. La spesa totale è stata pari a 2.300 miliardi di yen (+28,4% rispetto a marzo 2024).
Per nazionalità, al primo posto vi sono stati i sudcoreani (691.700) seguiti dai cinesi (661.700).
Nei primi tre mesi dell’anno, il numero di stranieri che hanno visitato l’Arcipelago sono stati 10.500.000.
Nel consumo, nonostante l’immissione sul mercato delle scorte pubbliche di riso, il prezzo di questo prodotto continua a crescere. Nella settimana compresa tra il 31 marzo ed il 6 aprile, il prezzo al consumo dei pacchi da cinque chili è stato, in media, di 4.214 yen: oltre il doppio del prezzo raggiunto nel medesimo periodo dell’anno precedente ed 8 yen in più rispetto alla settimana precedente.
L’inflazione, frattanto, continua a crescere. Il tasso di marzo è stato del 3,2%. Per l’anno fiscale che è terminato a marzo, il tasso d’inflazione è stato del 2,7%: in lieve discesa rispetto al 2023 quando fu del 2,8%.
Nella produzione di alcolici, Daisuke Tsukahara, capo dell’associazione dei produttori di liquori del Giappone ha chiesto che si tuteli il whiskey nipponico impedendo contraffazioni. L’associazione chiede una sorta di indicazione geografica protetta e degli standard produttivi fissati per legge.
Chiudendo con l’informatica, l’antitrust nipponica ha ordinato, martedì scorso, a Google di non chiedere più ai produttori di telefonini di non non chiedere l’installazione sui dispositivi di applicazioni e browser propri. La società statunitense ha risposto in maniera piuttosto piccata.
Da almeno il 2020, Google ha chiesto a sei produttori di telefonini che utilizzano Android di installare sui dispositivi la barra di ricerca dell’omonimo motore di ricerca ed il browser Chrome.
(con informazioni di customs.go.jp; mfa.gov.tm; tass.com; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)