Il neoministro dell’Agricoltura, Shinjiro Koizumi, ha promesso, lunedì scorso, che mediante la vendita con accordi diretti con grossisti, il prezzo al consumo del riso scenderà sotto i 2.000 yen per pacco da cinque chilogrammi.
Scettiche le opposizioni. Hiroshi Ogushi, a nome del Partito Costituzionale Democratico, ha ribadito la proposta del proprio partito volta sostenere direttamente il reddito degli agricoltori così da incentivare la produzione nazionale.
Intervista dal periodico Akahata, anche la senatrice comunista Tomoko Kami, ha sottolineato come il cuore della crisi del riso sia nel calo della produzione nazionale. Kami ha rimarcato come, negli ultimi dieci anni, sia calata la superficie destinata alla risaie con un crollo della produzione per 1,35 milioni di tonnellate annue. Oltre al taglio dei sussidi, Kami, ha affermato che tra i problemi che attanagliano la risicoltura vi sia l’invecchiamento degli agricoltori e l’aumento dei prezzi dei fertilizzanti.
Koizumi non escluso, intervenendo in un programma televisivo, la crescita delle importazioni di riso in particolare dagli Stati Uniti facendo così rientrare il tema nelle trattative sui dazi condotte dal ministro Akazawa.
Mercoledì, 70 aziende hanno fatto richiesta al governo per l’acquisto di un totale di 200.000 tonnellate. Giovedì scorso, Koizumi, ha affermato che entro la seconda metà di giugno, i consumatori potranno acquistare il riso che il governo sta vendendo a 1.800 yen per sacchi da cinque chilogrammi.
Tuttavia, i prezzi “non dovrebbero essere troppo bassi”, secondo il Governatore della Prefettura di Iwate, Takuya Tasso, il quale ha messo in guardia circa il rischio che si dia “troppa attenzione a come le scorte di riso saranno vendute” e che “se il prezzo scenderà sotto i 2.000 yen, ciò non coprirà i costi sostenuti dagli agricoltori”.
Sull’inflazione, il governo ha deciso, martedì scorso, di destinare 388,1 miliardi di yen, provenienti dai fondi di riserva, in sussidi per le bollette della luce di famiglie ed imprese.
Sulle pensioni, il PLD ed il PCD hanno concluso, il 26 maggio, un accordo di massima per la riforma delle pensioni che preveda un aumento delle pensioni minime. Secondo la bozza dell’accordo, sarà previsto un un potenziamento già quest’anno ed una riforma che si determinerà, nel 2029, sulla base della prossimo piano di politiche fiscali.
Intervenendo in parlamento, lo scorso 23 maggio, il deputato comunista Takaaki Tamura ha sottolineato che negli ultimi vent’anni, le pensioni hanno subito, in termini reali, un taglio dell’8,6% e che, in previsione, nei prossimi 27 anni si potrà avere un taglio del 15%.
Il 30 maggio, la Camera dei Rappresentanti ha approvato in prima lettura, con i voti favorevoli di PLD, PCD e Nuovo Komeito, una riforma che mantiene intatto il legame tra l’importo degli emolumenti e le condizioni macroeconomiche del Paese il che, di fatto, ha portato al costante calo delle pensioni. Contro la riforma si sono pronunciati il Partito dell’Innovazione, il Partito Democratico per il Popolo, il Partito Comunista e Reiwa Shinsengumi.
Nel proprio intervento, il deputato comunista Takaaki Tamura ha sostenuto che, da quando vent’anni fa è stato introdotto il nuovo sistema di calcolo, le pensioni sono calate, in termini reali, del 10% e che, se le condizioni economiche da qui al 2027 rimarranno intatte, si giungerà ad un calo del 15%.
Circa la riforma del Consiglio delle Scienze del Giappone promossa dalla maggioranza, lo scorso 28 maggio, il senatore comunista Inoue è intervenuto in Camera alta sottolineando che, nonostante una prassi consolidata che voleva la nomina da parte del premier dei membri dell’organismo proposti dal Consiglio stesso, già dal 2020, il governo rifiutò di nominare sei candidati.
Inoue ha poi affermato che la pressione da parte dei conservatori sull’autonomia dell’organismo è aumentata a partire dal 2017 quando lo stesso si espresse contro l’Agenzia per l’acquisizione, la tecnologia e la logistica, e le attività di ricerca a scopi bellici assegnate al nuovo ente.
Proprio il 30 maggio, l’Agenzia ha comunicato che il numero di domande di accesso ai finanziamenti per ricerche a scopi bellici presentato da atenei ed istituti di ricerca è passato, nel 2025, dai 44 dell’anno precedente a 123.
Il Consiglio ha espresso più volte la propria contrarietà alla proposta di legge ed affermato che essa, con la creazione di un collegio di revisori dei conti di nomina governativa ed un comitato di valutazione sulle candidature, mira a distruggere la libertà accademica.
Sul fronte della decarbonizzazione, la Dieta ha approvato, mercoledì scorso, una legge che obbliga le maggiori imprese (tra le 300 e le 400) a partecipare alla borsa delle emissioni di CO2 che partirà nel 2026. La norma mira a costringere le imprese che producono oltre 100.000 tonnellate di CO2 a ridurre le emissioni delle quali sono responsabili per circa il 60% del totale.
Sui diritti civili, l’Alta Corte di Tokyo ha stabilito un risarcimento, pari a 166 milioni di yen (4 milioni in più rispetto a quanto stabilito dalla Corte Distrettuale) in favore di Masaaki Okawara, presidente dell’industria meccanica Ohkawara Kakohki, il quale era finito sotto indagine in relazione a supposte esportazioni non autorizzate, verso la Cina, di materiali atti a produrre armi biologiche. Nel primo grado del processo civile avviato dagli ex indagati contro lo Stato, un poliziotto ha riconosciuto che il caso fu “montato”.
Oltre ad Okawara sono stati risarciti Junji Shimada, ex direttore dell’impresa, ed i familiari di Shizuo Aishima, ex consulente della stessa, scomparso nel 2021.
Venerdì, in parlamento sono iniziati i dibattiti su tre diversi disegni di legge depositati dalle opposizioni (rispettivamente da PDP, PCD e PdI) circa l’introduzione della possibilità per le donne sposate di mantenere il cognome da nubili dopo le nozze.
Un presidio a sostegno della facoltà di mantenere cognomi separati, al quale ha partecipato la leader del Partito Socialdemocratico, Mizhuo Fukushima, si è tenuto il 29 maggio.
A Kobe, il 25 maggio, in 1.400 hanno manifestato per chiedere le dimissioni di Motohiko Saito, Governatore della Prefettura accusato di abusi di potere denunciati da un funzionario, Yasuhide Watase, il quale si è poi suicidato in seguito ad un’azione disciplinaria avviata contro di lui.
In politica estera, lunedì scorso, il Sol Levante ha iniziato a registrare i cinesi di Taiwan che sposano cittadini giapponesi come originari di Taiwan e non della Cina come fatto fino ad ora. Taiwan, pur intrattenendo rapporti con il Giappone, non è da questi riconosciuto come nazione ed anzi, nel 1972, il Sol Levante riconobbe quello di Pechino come l’unico governo legittimo della Cina e la RPC il Paese cui Taiwan appartiene.
Sempre nel campo delle relazioni con la Cina, il Giappone ha presentato, martedì scorso, una nota di protesta contro la RPC per attività di ricerca scientifica condotte da naviglio cinese nella Zona Economica Esclusiva di Tokyo. Il giorno precedente, una nave della Guardia Costiera cinese avrebbe rilasciato in mare un cavo a circa 270 chilometri dall’isola di Okinotori.
“Secondo la Convezione delle Nazione Unite sul Diritto del Mare, Okinotori è una barriera corallina, non un’isola. In quanto tale, non è base per una Zona Economica Esclusiva o ad una piattaforma continentale. La rivendicazione giapponese di una ZEE attorno alla barriera corallina viola il diritto internazionale. La nave da ricerca cinese stava esercitando il proprio diritto d’alto mare ed il Giappone non ha alcun diritto di interferire” ha risposto, da Pechino, la Portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning.
Proprio per meglio contrastare la Cina, il ministro Iwaya ha incontrato, mercoledì scorso, gli omologhi di Filippine e Cambogia, Enrique Manalo e Prak Sokhom, con i quali ha discusso di aiuti nel comparto della sicurezza e di cooperazione nel settore delle infrastrutture.
Parlando delle relazioni con le Filippine, Iwaya le ha definite come “ad uno status di quasi alleanza”. Le Filippine beneficiano, dal 2023, di un programma di aiuti per la difesa mentre la Cambogia ha visto di recente, in un porto, ironia della sorte, costruito dalla RPC, una visita di naviglio militare nipponico.
“L’ordine basato su regole che le nazioni hanno faticosamente costruito nel corso di decenni fornisce il quadro essenziale per la prevedibilità, l’equità e la stabilità delle nostre relazioni, soprattutto in quest’epoca di trasformazione. Esso garantisce che tutti gli Stati sovrani, indipendentemente dalle loro dimensioni, influenza o forza, siano in grado di esercitare la propria azione nel perseguimento dei propri legittimi interessi. È fondamentale per preservare la fiducia e la solidarietà in mezzo ai rischi di frammentazione” ha affermato Manalo nel corso del proprio intervento al Forun Nikkei per il Futuro dell’Asia. “Non saranno solo le grandi potenze a plasmare il futuro: tutte le nazioni contribuiscono a crearlo. Questo è lo spirito della Carta delle Nazioni Unite. Il futuro dell’indo-pacifico non è plasmato da una o due potenze da sole, ma dalla volontà e dalle azioni collettive di tutte le nazioni che lo compongono” ha proseguito Manalo con un evidente riferimento alla Cina, Paese per contrastare il quale, le Filippine intendono appoggiarsi, oltreché agli Stati Uniti, al Giappone.
Il 30 maggio, invece, è giunto a Tokyo il Presidente laotiano, Thongloun Sisoulith,il quale ha incontrato l’Imperatore Naruhito ed il premier Ishiba. Nel corso della visita è stata concordata l’esenzione dalla richiesta, da 15 a 30 giorni, dei visti turistici per i cittadini giapponesi. Quest’anno si celebrano i 70 anni della costituzione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.
Nei rapporti con gli Stati Uniti, Donald Trump, dopo il via libera all’acquisizione di U.S. Steel da parte di Nippon Steel ha chiarito che, nonostante la “associazione pianificata” tra le due società, il gruppo “rimarrà sotto il controllo degli Stati Uniti. In caso contrario non avrei fatto l’accordo”.
Frattanto, la ministra delegata all’Istruzione, Toshiko Abe, ha chiesto alle università nipponiche di accettare gli studenti giapponesi che potrebbero essere espulsi da Harvard in seguito alla decisione del governo statunitense di riservare quell’università ai propri cittadini. Alcuni atenei hanno già manifestato l’intenzione di accogliere questi studenti nei propri corsi.
Martedì, intanto, la Presidentessa islandese, Halla Tomasdottir, ha incontrato, a Tokyo, il premier nipponico. Nei colloqui si è affermata la futura cooperazione nel settore dell’energia.
Giovedì, invece, Akie Abe, vedova dell’ex premier Shinzo, ha incontrato a Mosca il Presidente russo, Vladimir Putin.
“Ricordiamo il suo contributo allo sviluppo della cooperazione russo-giapponese. Conosco il suo sogno, e lo ha perseguito con impegno, di concludere un trattato di pace tra le nostre nazioni” ha affermato Putin ricordando i numerosi incontri con lo scomparso capo del governo volti a siglare un accordo di pace che chiuda giuridicamente e diplomaticamente il secondo conflitto mondale.
Akie Abe ha ricordato i 27 incontri avuti tra Putin e suo marito ed apprezzato il fatto che il Presidente russo abbia anche visitato, in una di queste occasioni, anche la Prefettura di Yamaguchi, terra natale di Abe.
“Gli abitanti della prefettura di Yamaguchi ti ricordano ancora con affetto e sono molto orgogliosi del fatto che tu abbia visitato la loro Prefettura ed assaggiato le specialità locali come il sakè. Questo è un ricordo molto caro per loro e ne parlano ancora tutti” ha detto la signora Abe.
“Oggi, come obiettivo principale della mia conversazione, vorrei esprimerle la mia sincera gratitudine per il fatto che ha sviluppato così attivamente un dialogo con mio marito e vi siete impegnati a sviluppare le relazioni tra i nostri Paesi. Posso dire che mio marito, anche dopo l’inizio di una situazione così difficile legata all’Ucraina, era desideroso di incontrarvi e nutriva tanta speranza. Purtroppo le circostanze fecero sì che egli non poté più incontrarla: la sua vita fu stroncata prematuramente. Egli parlava sempre a testimonianza della necessità di proseguire questo processo, che lui cercava di espandere. Non sono un politico e non vorrei toccare nessuna questione politica ora. Posso dire solo una cosa: la Russia è un vicino molto importante per il Giappone e sarebbe per me una gioia se, anche in questo periodo difficile, si sviluppassero scambi culturali e contatti umani tra i nostri Paesi” ha proseguito Abe.
Lo stesso giorno, a Tokyo, Ishiba ha incontrato il Principe kuwaitiano, Sabah al-Khaled al-Hamad al-Sabah, con il quale ha discusso principalmente della fornitura di greggio all’Arcipelago, tema sul quale, il leader dell’autocrazia mediorientale, ha assicurato che la propria nazione è “impegnata” ad assicurare approvvigionamenti stabili.
In ambito militare, tra il 23 ed il 26 maggio, quattro soldati statunitensi sono stati arrestati, per quattro diversi episodi criminali, nella Prefettura di Okinawa. Un marine di 23 anni è stato arrestato per aver guidato in stato di ebrezza; un altro per omissione di soccorso (anche in questo caso, il suo tasso alcolemico era oltre la norma); un marinaio per violazione di domicilio ed, in ultimo, un marine è stato arrestato a Chatan per atti osceni in luogo pubblico.
A Tokyo, contro ogni tentativo di riforma in senso militarista della Costituzione, in 1.100 hanno manifestato lo scorso 25 maggio.
Nella settimana appena conclusasi è stata intanto approvata dalla Dieta una legge per regolare l’intelligenza artificiale. La norma è stata approvata con i voti di quasi tutti i partiti. Soltanto Reiwa Shinsengumi e Partito Comunista si sono opposti. Il PCG, con Satoshi Inoue, ha denunciato che la norma non prevede alcuna esclusione sull’uso ai fini bellici dell’IA.
In economia, secondo quanto comunicato, martedì scorso, dal Ministero delle Finanze, il Giappone ha perso, per la prima volta da 34 anni a questa parte, il primo posto quale maggior creditore al mondo venendo superato dalla Germania nonostante la crescita degli asset esteri pari al 12,9% per 533.050 miliardi di yen complessivi.
I crediti netti sono cresciuti dell’11,4% (1.659.020 miliardi) e le passività del 10.7% (1.125.970 miliardi).
Circa la produzione industriale, essa è calata, ad aprile dello 0,9% rispetto al medesimo mese del 2024. Fatta cento la produzione del 2020, l’indice che misura il dato ha toccato quota 101,5. Cresciuta, del 5,4%, la produzione di elettronica mentre il settore meccanico ha visto un calo dell’8,7%.
Nel medesimo mese, rispetto a marzo, è rimasta invariata, al 2,5%, la disoccupazione. Invariata, all’1,26 (cioè erano disponibili 126 posti per ogni 100 persone in cerca di lavoro), anche la disponibilità di posti di lavoro. Il numero degli occupati è calato, rispetto a marzo, di 40.000 unità per un totale pari a 68.040.000 persone occupate mentre i disoccupati sono stati 1.760.000 (+30.000 rispetto a marzo).
Nell’auto, il senatore comunista Mikishi Daimon è intervenuto per lanciare l’allarme circa il piano di ristrutturazione annunciato da Nissan Motor e che potrebbe portare ad un taglio di 20.000 posti di lavoro. Daimon ha sottolineato come nella sola Prefettura di Kanagawa sono a rischio 5.100 posti di lavoro diretti e che in quel territorio 1.757 aziende fanno parti dell’indotto e di queste 542 (un terzo del totale delle imprese del settore nella Prefettura) sono manifatturiere. Il 60% di queste imprese sono piccole e medie e la chiusura degli stabilimenti Nissan potrebbe portare anche queste alla chiusura. Di un generico “monitoraggio della situazione” ha parlato il ministro dell’Economia, Industria e Commercio, Yoji Muto.
In casa Toyota Motor, le vendite di aprile sono cresciute del 10% rispetto all’anno scorso per complessive 876.864 vetture. Le vendite fuori dall’Arcipelago sono cresciute del 9,7% per complessive 756.190 auto delle quali 233.045 (+10%) negli Stati Uniti. Le vendite in Giappone sono cresciute invece dell’11,8% (120.674 auto). Cresciuta del 7,8% (814.787 veicoli) anche la produzione.
Chiudendo con i dazi introdotti dagli Stati Uniti, il caponegoziatore nipponico, Ryosei Akazawa, svelando l’ovvio, ha affermato che gli acquisti di armi statunitensi aiuterebbe a ridurre il surplus nella bilancia commerciale maturato dal Sol Levante con gli USA ed il cui abbattimento è uno degli obiettivi primari del nuovo governo nordamericano. Subito dopo però (excusation non petita…), il ministro ha dichiarato che i negoziati sui dazi e le questioni di sicurezza sono questioni diverse e che “non è appropriato mescolare i due piani”.
In conferenza stampa, anche il ministro della Difesa, Gen Nakatani, ha sostenuto che il tema degli acquisti di armi non debba confondersi con le questioni economiche.
“Quando acquistiamo equipaggiamento, studiamo prima cosa è appropriato per rafforzare le nostre capacità di difesa e poi decidiamo il modello specifico e la quantità” ha affermato il ministro.
Il 29 maggio, Ishiba ha avuto un colloquio telefonico con Donald Trump ed ha sostenuto di aver “parlato in maniera franca” e che i due Paesi “saranno in grado di acquisire una comprensione più approfondita delle opinioni sostenute da ciascuna parte”.
Akazawa, venerdì scorso, ha iniziato a Washington un altra sessione di colloqui con il ministro del Tesoro, Scott Bessent.
(con informazioni di kremlin.ru; kpl.gov.la; xinhuanet.com; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)