Iniziamo questa Pillola con le notizie provenienti dall’ambito militare. Lo scorso lunedì, nei pressi della base statunitense di Kadena (Okinawa) è occorsa un’esplosione che ha ferito lievemente quattro appartenenti alle Forze di Terra della Forze di Autodifesa nipponica. L’esplosione è occorsa nei pressi di un deposito di munizioni.
Nel confronto con la Cina, il Segretario Generale del Gabinetto di Tokyo, il nove maggio, Yoshimasa Hayashi, ha sostenuto che il Sol Levante guaderà con attenzione alle future mosse cinesi dopo che la portaerei della RPC Liaoning – insieme a due cacciatorpediniere e ad un’altra nave – è stata avvistata, sabato scorso, a circa 300 chilometri a sud ovest dall’isola remota di Minamitori, parte di una catena che si estende dalle isole nipponiche Izu fino al territorio statunitense di Guam. La Liaoning ha poi condotto esercitazioni con decolli e atterraggi di propri caccia.
Le attività “sono pienamente conformi al diritto ed alle pratiche internazionali. La Cina persegue una politica di difesa nazionale di natura difensiva. Ci auguriamo che il Giappone consideri tali attività in modo obiettivo e razionale” ha risposto, da Pechino, il Portavoce del Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare, Lin Jian.
Il giorno successivo, il governo nipponico ha confermato anche la presenza della portaerei Shandong nei pressi dell’isola di Okitonori.
Giovedì, Hayashi ha anche lamentato l’avvicinamento, avvenuto tra il sabato e la domenica precedenti, di un caccia cinese J-15 ad un aereo da pattugliamento nipponico. A stretto giro, Lin ha risposto che è stato l’aereo giapponese ad avvicinarsi e chiesto ai nipponici di fermare queste “azioni pericolose”.
In politica estera, lunedì scorso, il premier Ishiba ed il neopresidente sudcoreano Lee Jae Myung hanno avuto il loro primo colloquio telefonico. I due hanno ribadito l’importanza della cooperazione trilaterale con gli Stati Uniti.
Circa l’attacco compiuto da Israele nei confronti dell’Iran, il Sol Levante, con il ministro Takeshi Iwaya, ha espresso “forte condanna” e chiesto una risoluzione diplomatica del conflitto.
In chiusura di settimana, intanto, è giunta nell’Arcipelago la “presidentessa” del “Kosovo”, Vjosa Osmani-Sandriu. La politica dell’autoproclamata repubblica ha incontrato, il 13 giugno, l’Imperatore Naruhito per poi recarsi ad Osaka ove visiterà l’Esposizione che sta tenendosi nella città.
In patria, il ministro dell’Agricoltura, Shinjiro Koizumi, ha dichiarato, martedì scorso, che saranno immesse sul mercato altre 200.000 tonnellate delle scorte di riso pubblico.
Venerdì, è stato intanto varato un decreto che rende illegale la rivendita ad un prezzo maggiorato del riso proveniente da scorte pubbliche. I rivenditori rischiano condanne ad un anno di carcere, un milione di yen di multa o entrambi.
In ambito criminale, nel 2024, secondo dati resi noti dalla Commissione per la Protezione delle Informazioni Personali, si sono verificati oltre 21.007 casi di furto di informazioni: oltre il doppio rispetto ai casi rilevati l’anno precedente.
Circa il 58% dell’aumento dei casi è stato dovuto ad intrusioni agli uffici del lavoro e della sicurezza sociale. Circa 19.000 casi hanno riguardato il settore privato: il 57% in più rispetto al 2023.
Sulla riforma del Consiglio delle Scienze, gli accademici hanno nuovamente manifestato, lo scorso 9 giugno, nei pressi della Camera dei Consiglieri per chiedere alla maggioranza di fermarsi.
Nonostante le opposizioni, mercoledì scorso, con il voto favorevole della Camera alta, la riforma – la quale impone la costituzione di un collegio dei revisori dei conti di nomina governativa nonché di un comitato di valutazione delle candidature nominato dall’esecutivo – è stata approvata.
La legge pone il Consiglio “sotto il controllo o la pressione della politica o della pubblica amministrazione” e “mina la libertà accademica e quella di scelta mediante la selezione dei ricercatori” si legge in un comunicato emesso dall’ente nella stessa giornata.
A nome del nostro partito, discuteremo in opposizione al disegno di legge sul Consiglio scientifico giapponese presentato dal governo.
“Il 16 maggio, tre giorni dopo l’approvazione del disegno di legge da parte della Camera dei Rappresentanti, il Tribunale Distrettuale di Tokyo ha emesso una sentenza che ordinava al governo di divulgare integralmente i documenti amministrativi relativi all’interpretazione giuridica della nomina dei membri del Consiglio Scientifico del Giappone. Il governo sostiene che il disegno di legge non sia correlato alla questione dell’interpretazione giuridica, ma è difficile credere che il governo non interferirà, poiché il Consiglio Scientifico del Giappone dovrà essere un’organizzazione indipendente senza interferenze governative in futuro, senza rivelare le motivazioni che hanno guidato la selezione dei membri ed il rifiuto di nominarli. Lo scopo della conservazione dei documenti pubblici, ai sensi della Legge sulla Gestione dei Documenti Pubblici, è garantire che il governo e le agenzie amministrative indipendenti adempiano alle proprie responsabilità di spiegare le proprie attività all’opinione pubblica attuale e futura.
[…] La sentenza del Tribunale Distrettuale di Tokyo ha anche sottolineato che vi sarebbe un grande interesse pubblico nel rendere pubblico il processo di revisione relativo al cambiamento di interpretazione giuridica in merito alla nomina ed alla revoca dei membri del Consiglio Scientifico. […] L’affermazione del governo secondo la quale il contenuto delle descrizioni costituisce motivo di non divulgazione ai sensi della legge sulla diffusione delle informazioni e che vi è il rischio di causare indebitamente confusione tra l’opinione pubblica è probabilmente dovuta al timore del governo che, qualora le informazioni venissero rese pubbliche, vengano rivelate verità scomode per il governo stesso. Anche se, come sostiene il governo, vi è il rischio di creare indebita confusione tra l’opinione pubblica, ritengo che il governo abbia l’obbligo di divulgare le parti oscurate alla Dieta, che è il massimo organo del potere nazionale e ha il ruolo di monitorare il governo attraverso la separazione dei poteri, e in particolare ai membri della Dieta che rappresentano il popolo. […] Il governo ha presentato ricorso e adduce il fatto di essere ancora in contenzioso come motivo per rifiutarsi di divulgare i documenti, ma se così fosse, avrebbe dovuto sospendere le deliberazioni fino alla proclamazione della sentenza del tribunale, per poi riprenderle sulla base della sentenza. Andare al voto è fuori questione. Vorrei protestare fermamente contro la votazione svoltasi senza divulgare i documenti censurati e arrivare al punto” ha affermato, nella propria dichiarazione di voto contrario la senatrice costituzional-democratica Noriko Ishigaki.
“La modifica unilaterale da parte del governo dell’interpretazione giuridica consolidata, secondo la quale la nomina dei membri del Consiglio Scientifico del Giappone da parte del Primo Ministro è una mera formalità, e il suo rifiuto di nominare sei membri su tale base, costituiscono chiaramente un atto illecito. Il disegno di legge non può essere approvato senza la divulgazione dei documenti amministrativi oscurati circa il processo di valutazione della modifica dell’interpretazione giuridica, la chiarificazione delle ragioni e della procedura del rifiuto di nominare i membri e la correzione dell’atto illecito del governo stesso.
Il governo ha presentato un disegno di legge per indirizzare le dure critiche pubbliche al rifiuto di nominare i membri sulla questione della natura del Consiglio Scientifico del Giappone. Tuttavia, il fatto che l’obiettivo sia quello di smantellare il Consiglio Scientifico del Giappone e trasformarlo in un’organizzazione subordinata al governo è stato chiarito dalla risposta di Manabu Sakai, secondo cui “i membri che avanzano ripetutamente specifiche rivendicazioni ideologiche o di parte possono essere licenziati ai sensi di questo disegno di legge”.
Nel 1943, il governo prese una decisione che stabiliva che “la ricerca scientifica sarà promossa con l’unico e assoluto obiettivo di condurre la Grande Guerra dell’Asia orientale”. Il governo eliminò la libertà di ricerca accademica facendo assumere come scopo principale della ricerca, la guerra. Il preambolo dell’attuale Legge sul Consiglio Scientifico del Giappone contiene una dolorosa riflessione sul fatto che il mondo accademico era stato subordinato alla politica e che anche il mondo accademico aveva svolto un ruolo nella guerra.
[…] La posizione del governo, che subordina la scienza all’esercito e cerca di farla contribuire al perseguimento di un profitto economico a breve termine, è in contraddizione con l’ideale costituzionale del Consiglio Scientifico del Giappone, che è quello di contribuire alla scienza e al benessere della società umana con il consenso degli scienziati. Ciò è dimostrato dal fatto che il disegno di legge elimina il preambolo della legge vigente.
[…] Le voci di molti scienziati che si oppongono a questa legge e chiedono di proteggere la libertà accademica, così come quelle dei cittadini che si schierano con loro, continuano a crescere, e anche ora si stanno tenendo manifestazioni davanti all’aula. Questo non può essere represso, in nessun caso. Il Partito Comunista Giapponese unirà le proprie forze con i numerosi scienziati e cittadini che proteggono la libertà accademica e si oppongono alla creazione di una nazione in guerra, e continuerà a lottare con tutte le sue forze, affermando la propria determinazione nell’opporsi alla norma” ha affermato, durante la discussione in plenaria della Camera dei Consiglieri, il senatore comunista Satoshi Inoue.
Una nota del presidente del Consiglio, Mamoru Mitsuishi, è stata emessa subito dopo l’approvazione della norma. Nella nota si ribadiscono le preoccupazioni del mondo accademico e sottolineato come non siano state risolte le ragioni che hanno portato alla perdita di fiducia tra l’ente ed il governo successive al rifiuto di Suga di nominare sei membri nell’assemblea dell’organismo.
Nella stessa giornata, sette partiti di opposizione (tra essi comunisti, costituzional-democratici, Partito dell’Innovazione, Partito Democratico per il Popolo, Partito Conservatore e socialdemocratici) hanno presentato un disegno di legge volto all’abolizione delle aliquote temporanee sui carburanti.
In chiusa di settimana, mentre il governo aveva appena ammazzato la libertà accademica, il governo ha reso noto un piano da 100 miliardi di yen volto ad attrarre ricercatori dall’estero.
Sulle pensioni, venerdì scorso, la Dieta ha approvato – con i voti della maggioranza e di parte delle opposizioni, tra esse dal Partito Costituzionale Democratico – l’eliminazione del tetto – fissato a 1,06 milioni di yen – sotto il quale non era dovuto il pagamento dei contributi. Con la riforma, la quale andrà a pieno regime entro tre anni, altri 1.800.000 lavoratori entreranno nel sistema pensionistico.
Nel contempo, un recente sondaggio condotto dall’esecutivo sugli ultrasessantenni (2.188 le risposte valide) ha mostrato come il 42,7% di essi (+5,4% rispetto a cinque anni fa) continui a lavorare nonostante l’età. Sulle motivazioni, il 55,1% ha affermato di continuare a lavorare “per gli introiti”, il 20,1% perché lavorare “è buono per la salute e per contrastare l’invecchiamento” ed il 12,4% perché il lavoro consente l’uso “delle proprie conoscenze ed abilità”.
Secondo una norma entrata in vigore nel 2021, le aziende sono obbligate a creare condizioni che consentano di avere un ambiente di lavoro confacente per lavoratori fino a 70 anni d’età.
Nel trasporto aereo, dopo il gravissimo incidente occorso in India, venerdì scorso, il Ministero dei Trasporti di Tokyo ha ordinato ispezioni ai Boeing 787 posseduti da ANA, Japan Airlies e Zipair.
“Prenderemo le misure necessarie raccogliendo informazioni e considerando lo sviluppo delle indagini (condotte dalle autorità indiane ndr)” ha affermato, venerdì scorso, il ministro Hiromasa Nakano.
Sui diritti civili, lo scorso 8 giugno, si è tenuto a Tokyo una manifestazione per l’orgoglio omosessuale. Alla manifestazione hanno partecipato 15.000 persone e tra essi il Segretario del PCG, Akira Koike, e la senatrice dello stesso partito, Yoshiko Kira.
Sul caso di Masaaki Okawara, ex amministratore di un’azienda indagato ed arrestato, insieme ad altre due persone, in relazione a presunte esportazioni illegali di componenti verso la Cina, la Polizia e la Procura di Tokyo hanno deciso di non presentare ricorso in relazione al risarcimento da 166 milione di yen.
Frattanto, l’undici giugno, sono state consegnate in parlamento 630.000 firme in calce ad una petizione promossa dalla Rete per la revisione del codice civile, che mira all’introduzione della possibilità per le donne di conservare il cognome da nubili anche da sposate.
Circa il divario salariale tra uomini e donne, secondo l’ultimo rapporto redatto dal Forum Economico Mondiale di Ginevra, il Sol Levante si è classificato centodiciottesimo su 148 nazioni censite.
In economia, Ryosei Akazawa, ministro per la Rivitalizzazione Economica e caponegoziatore per il Giappone sulla questione dei dazi, dovrebbe incontrare, la prossima settimana, il Presidente statunitense Trump. Nella settimana appena conclusasi, il ministro ha incontrato il segretario al Tesoro, Scott Bessent, e quello al Commercio, Howard Lutnick.
Mercoledì, Bessent aveva dichiarato che per i Paesi “amici”, cioè per quelli più docili nei confronti degli Stati Uniti, il periodo di sospensione – di 90 giorni – dell’applicazione dei dazi potrebbe essere estesa per poter continuare i negoziati.
Sempre Trump, venerdì scorso, ha ufficialmente approvato il piano di acquisto di U.S. Steel da parte della giapponese Nippon Steel. Smentendo sé stesso, alcune settimane fa, il massimo rappresentante degli Stati Uniti aveva dato il proprio via libera all’acquisto della totalità delle azioni impegnando, però, la società giapponese ad investire, entro il 2028, 11 miliardi di dollari nella produzione di acciaio negli Stati Uniti.
Il giorno precedente, Donald Trump aveva dichiarato che il governo statunitense conservava la cosiddetta “golden share” sulla società anche se non è chiaro in quali termini dato che nessuna azione dovrebbe rimanere in mano ad investitori statunitensi e nessuna, in particolar modo, nelle mani dello Stato nordamericano.
Per migliore il dialogo con gli Stati Uniti, il numero uno di Toyota Motor, Akio Toyoda, ha avanzato l’idea di vendere in Giappone auto prodotte oltreoceano mediante la propria rete di concessionari.
Sempre nell’auto, Toyota e la tedesca Daimler Truck Holding hanno annunciato, giovedì scorso, un accordo per la fusione di Hino Motors e di Mitsubishi Fuso Truck and Bus, società giapponese posseduta da Daimler. La nuova società, la quale dovrebbe vedere la luce entro un anno, avrà oltre 40.000 dipendenti.
Nell’Arcipelago, venerdì scorso, l’esecutivo ha dato il via libera ad un piano per le politiche economiche e fiscali che si pone come obiettivo l’aumento del PIL a 1.000 miliardi di yen entro il 20240 e la crescita dei salari reali dell’un per cento l’anno per i prossimi cinque anni.
(con informazioni di scj.go.jp; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)