Domenica 15 giugno, il premier nipponico, Shigeru Ishiba, è giunto a Banff, Canada, per partecipare al G7 dei capi di governo.
Circa le trattative con i dazi, lunedì, Ishiba ha dichiarato che nessun accordo è stato siglato con gli Stati Uniti. Parlando con la stampa, il premier ha ribadito che la questione inerente le autovetture e la componentistica rappresenta quella più importante.
“È ovviamente un processo molto difficile da realizzare, e credo che questo sia diventato evidente” ha commentato il Segretario del Partito Costituzionale Democratico, Junya Ogawa, sottolineando la vicinanza della scadenza, il 9 luglio, dell’applicazione dei dazi.
Nonostante l’incontro “non c’è stato alcun progresso” ha commento il Presidente del Partito Democratico per il Popolo, Yuichiro Tamaki.
Martedì, Donald Trump ha dichiarato che ha avuto “ottime discussioni” con Ishiba e che vede la possibilità di un accordo rispetto alla crisi da egli stesso scatenata.
In parlamento, mercoledì scorso, grazie al voto di sei partiti di opposizione e tra essi il PCD, è stato rimosso – ed è la prima volta che ciò accade dal dopoguerra – un presidente di una commissione. Tatsunori Ibayashi, presidente della commissione per gli Affari Finanziari della Camera dei Rappresentanti è stato rimosso dal proprio incarico dopo essersi rifiutato di iniziare le deliberazioni su una proposta di legge, volta a tagliare le accise sui carburanti, presentata dalle opposizioni. Le scelte del politico liberal-democratico hanno portato ad una mozione di sfiducia che è passata dato che i conservatori, dalle ultime elezioni politiche, non hanno più la maggioranza nella Camera bassa. Il nuovo presidente della commissione è Yukihiko Akutsu del PCD.
Intervenendo in commissione, il deputato costituzional-democratico Kazuhiko Shigetoku ha sottolineato come l’accisa “temporanea” sia stata introdotta nel 1974 al fine di garantire fondi per le strade ma che, dal 2009, gli introiti dell’imposta sono stati assorbiti tra le entrate complessive dello Stato.
“Il tasso di inflazione nazionale ha superato il 2% per tre anni consecutivi e si è attestato intorno al 3% per ciascuno degli ultimi cinque mesi, mettendo a dura prova le finanze delle famiglie. Inoltre, data l’attuale situazione di tensione in Medio Oriente, c’è il rischio che i prezzi della benzina aumentino ulteriormente in futuro. In questa situazione, continuare a consentire un onere fiscale così irragionevole non è altro che inazione politica” ha affermato il deputato.
Il 20 giugno, la plenaria della Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge, il quale passa adesso all’esame della Camera dei Consiglieri ove, almeno per il momento, la destra ha ancora la maggioranza, per l’abolizione dell’accisa.
Sempre in parlamento, il Partito Costituzionale Democratico, il Partito dell’Innovazione ed il Partito Democratico per il Popolo hanno deciso di non presentare una mozione di sfiducia verso il governo il che porterebbe a nuove elezioni. A motivare la decisione dei due partiti è stata l’attuale situazione di crisi ed in particolare le trattative sui dazi.
Un incontro tra maggioranza ed opposizione si è tenuto il 19 giugno e Noda ha lamentato che le opposizioni non sono state informate a sufficienza sull’andamento delle discussioni con la controparte.
Nella maggioranza, Natsuo Yamaguchi, a lungo numero uno del Nuovo Komeito, ha deciso di ritirarsi dagli incarichi di direzione politica e non si ricandiderà alle prossime elezioni per il rinnovo della Camera dei Consiglieri.
Nell’opposizione, invece, i leader del PCG e del PCD, Tamura e Noda, ed i rispettivi segretari, si sono incontrati, lo scorso giovedì, ed hanno concordato una cooperazione in vista delle prossime elezioni della Camera alta al fine di tentare di far mancare la maggioranza al PLD anche nel secondo ramo della Dieta.
Sulla possibilità che l’esecutivo fornisca un sussidio generalizzato una tantum da 20.000 yen, Hiroshi Ogushi del PCD ha criticato la mossa definendola uno specchietto per le allodole in vista delle elezioni dell’Assemblea Metropolitana di Tokyo e del rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri. Il parlamentare ha sostenuto che, oltre al sussidio, andrebbe azzerata l’imposta sui consumi per gli alimenti ed un sistema di crediti d’imposta indirizzato ai redditi bassi e medi.
Circa la riforma del Consiglio delle Scienze, il 16 giugno, quattro ex presidenti dell’organismo hanno tenuto una conferenza stampa esprimendo “profondo rammarico” per la norma approvata dal parlamento che ne ha distrutto l’indipendenza ponendo sotto il controllo, de facto, dell’esecutivo.
Ad Hyogo, la locale polizia ha consegnato alla Procura di Kobe una serie di documenti circa il presunto pagamento, in violazione della legge che regola le campagne elettorali, di un’agenzia di pubbliche relazioni da parte del candidato, poi eletto Governatore, Motohiko Saito.
Saito avrebbe pagato 715.000 yen. A dicembre dello scorso anno, alcuni cittadini ed un docente universitario avevano depositato una causa contro il Governatore.
Nella settimana appena conclusa, la polizia ha consegnato alla Procura anche documentazione che potrebbe portare ad incriminare delle persone che, in forma coordinata, hanno diffuso false informazioni su Kazumi Inamura, già sindaca di Amagasaki e principale candidata di opposizione in quelle elezioni.
In ambito sociale. Il 16 giugno, si è aperto a Tokyo il congresso del Sindacato Giapponese dei Pensionati. Obiettivi principali dell’organizzazione sono l’aumento delle pensioni e l’istituzione di un minimo garantito che impedisca lo scivolamento verso la povertà dei pensionati attuali e futuri. Nel proprio discorso di apertura, il presidente del sindacato, Takayoshi Sugizawa, ha criticato l’approvazione da parte della Dieta della riforma del sistema pensionistico la quale non intacca ill legame tra gli emolumenti e l’andamento macroeconomico con la conseguenza di una diminuzione degli importi almeno per i prossimi 15 anni.
Sull’immigrazione, Partito Costituzionale Democratico, Partito Comunista ed il gruppo parlamentare Vento di Okinawa, hanno presentato, mercoledì scorso, in Camera dei Consiglieri due proposte di riforma della legge sull’immigrazione, rivista nel 2023, che consente l’espulsione dei richiedenti asilo. La proposta mira a consentire la permanenza dei minori nati e cresciuti in Giappone e delle loro famiglie mediante la concessione di permessi di soggiorno ad hoc.
Sempre in questo campo, la Corte Distrettuale di Tokyo ha condannato lo Stato a risarcire, con complessi 1,2 milioni di yen, due richiedenti asilo (un curdo con passaporto turco ed un iraniano) per essere stati oggetto di detenzione, in diverse occasioni, nell’arco di dieci anni.
Circa i diritti degli omosessuali, lo scorso 19 giugno, il PCD ha nuovamente presentato una proposta di legge volta ad istituire il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Sulla sanità, lo scorso mercoledì, il parlamentare comunista Takaaki Tamura, unitamente ai due vicesegretari della Federazione nazionale delle associazioni dei medici che operano sotto il sistema dell’assicurazione sanitaria pubblica, hanno consegnato al Ministero della Salute e del Welfare, 85.000 in calce ad una petizione che chiede che i farmaci da banco non siano esclusi dal rimborso per i pazienti afflitti da patologie incurabili.
La maggioranza, unitamente al Partito dell’Innovazione, sta tentando di non rendere più rimborsabili questi farmaci nell’ambito di una politica mirante ad un risparmio pari a 4.000 miliardi di yen.
Sulle infrastrutture, lo scorso 18 giugno, il Partito Costituzionale Democratico ha consegnato ai Ministeri di Interni e Trasporti una richiesta di intervento volta a contrastare l’invecchiamento delle infrastrutture alla luce di alcuni crolli ed allagamenti verificatesi nella Prefettura di Saitama ed a Kyoto. La delegazione di parlamentari ha chiesto interventi preventivi volti ad aumentare la resistenza delle infrastrutture ad eventi meteorologici come i tifoni e l’istituzione di un sistema nazionale di controllo e supporto.
“Gli sforzi delle sole amministrazioni locali sono già al limite quando si tratta di gestire infrastrutture obsolete come i sistemi idrici e fognari” ha sottolineato la deputata Yasuko Komiyama.
A Fukuoka, lo scorso 19 giugno, si è ricordato, nel suo ottantesimo anniversario, il bombardamento della città da parte degli Stati Uniti durante il quale morirono oltre 1.000 persone. Oltre cento persone hanno partecipato alla commemorazione.
In politica estera, il governo nipponico ha invitato, come ovvio, i propri cittadini che dovessero trovarsi in Israele od in Iran di lasciare i due Paesi.
Giovedì scorso, il ministro della Difesa, Gen Nakatani, ha comunicato il Sol Levante invierà presso la propria base sita a Gibuti due aerei da trasporto C-2. I due velivoli potrebbero evacuare cittadini nipponici che dovessero trovarsi in zone a rischio.
In relazione a quella crisi ed alla possibile chiusura dello Stretto di Hormuz da parte dell’Iran, venerdì scorso, Kingo Hayashi, presidente della Federazione delle Aziende Energetiche del Giappone, ha espresso la preoccupazione del settore.
“Non soltanto i prezzi del petrolio ma anche le forniture stesse possono diventare un problema e ciò dipende dall’intensità e dalla durata del conflitto” ha affermato Hayashi invitando poi le aziende a diversificare i propri fornitori.
Mercoledì è invece giunto nell’Arcipelago, ove visiterà il padiglione del proprio Paese all’Esposizione di Osaka, il Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Il massimo rappresentante della Repubblica Federale ha incontrato l’Imperatore Naruhito.
In ambito militare, secondo quanto riportato dal periodico comunista Akahata, nel 2024, il numero di aspiranti reclute nelle Forze di Autodifesa è stato di 61.742 unità: -1.946 rispetto all’anno precedente. Anche il numero di militari in servizio è diminuito di 240 unità. Per la prima volta in 25 anni, il tasso di assunzioni è sceso sotto il 90% del fabbisogno (per la precisione l’89%).
Nello specifico, per i sottufficiali, il calo di aspiranti reclute è stato di 1.140 unità per complessivi 18.819 candidati mentre gli aspiranti ufficiali sono stati 19.322 (-711).
Il premier, intanto, parteciperà al vertice NATO che si terrà nei Paesi Bassi il 24 giugno. Nonostante il Sol Levante non faccia parte dell’alleanza militare, da quattro anni consecutivi un capo del governo nipponico partecipa ai suoi vertici.
Frattanto, secondo indiscrezioni apparse sulla stampa statunitense, gli USA hanno chiesto al Giappone di aumentare la propria spesa militare giungendo al 3,5% del PIL.
La Cina non interrompe, frattanto, le proprie attività nel Mar Cinese Orientale. Venerdì scorso, la portaerei Liaoning si è mossa, unitamente a cinque altre navi, nelle acque tra le isole di Okinawa e Miyako.
In economia, a fronte della guerra scatenata da Israele contro l’Iran, l’oro ha raggiunto nel Sol Levante quota 16.131 yen al grammo.
Martedì, al termine della due giorni del proprio tavolo direttivo, la Banca del Giappone ha deciso di ridimensionare il proprio piano di riduzione di acquisto di titoli di Stato. Con il nuovo piano, l’istituto di emissione acquisterà, da aprile del 2026, 200 miliardi di titoli per trimestre contro gli attuali 400 miliardi acquistati attualmente. Rimasti invariati, allo 0,5%, i tassi.
Frattanto, l’incertezza prodotta dalla guerra commerciale scatenata dagli Stati Uniti ha prodotto, in maggio, un calo delle vetture vendute oltreoceano pari al 24,7% rispetto al medesimo mese dell’anno precedente. Calate, del 19%, anche le esportazioni di componentistica per auto. Il Sol Levante ha comunque un surplus commerciale verso gli Stati Uniti pari a 451,7 miliardi di yen: il 4,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2024.
Complessivamente, le esportazioni sono calate dell’1,7% (per complessivi 8.130 miliardi) e le importazioni del 7,7% (8.770 miliardi). Il deficit nella bilancia commerciale è stato quindi pari a 637,6 miliardi di yen.
Nei confronti della Cina, il Giappone ha registrato un deficit pari a 624,87 miliardi di yen.
Sempre in ambito macroeconomico, a maggio, il tasso d’inflazione è stato del 3,7% rispetto al medesimo mese dell’anno precedente. Escludendo cibi freschi ed energia, l’inflazione è stata del 3,3%.
Gli alimenti, esclusi quelli freschi, hanno visto un aumento di prezzo del 7,7% (ad aprile era stato il 7%) con il riso a trainare gli aumenti con un incredibile +101,7% (abnormi anche gli aumenti di cioccolato, +27,1%, e caffè, +28,2%)
Nel settore postale, le Poste del Giappone hanno comunicato, martedì scorso, che non si opporranno al ritiro della licenza necessaria per poter effettuare consegne mediante furgoni dopo diversi episodi accertati di autisti che hanno ecceduto con l’alcol. Attualmente le Poste del Giappone operano con circa 2.500 veicoli. Circa il 30% del volume delle consegne sarà affidato a ditte che già lavorano per Poste (come Yamato Transport) ed il 20% a società interne al gruppo.
Nell’auto, Toyota Motor ha comunicato che il suo amministratore, Akio Toyoda, nel 2024 ha percepito 1,95 miliardi di yen: la cifra più alta nella storia della società ed il 20% in più rispetto all’anno precedente.
In casa Honda Motor, all’assemblea degli azionisti, il suo presidente, Toshihiro Mibe, ha espresso la volontà di cooperare con Nissan Motor e Mitsubishi Motor. Purtuttavia, “per il momento”, Mibe ha dichiarato che non riconsidererà la possibilità di una fusione con Nissan dopo che, l’anno scorso, le trattative si arenarono concludendosi con un nulla di fatto.
Se l’industria mostra segnali di affaticamento a causa dei dazi e delle tensioni geopolitiche, il turismo continua a portare dati positivi all’economia nipponica. In maggio, i visitatori stranieri sono stati 3.700.000: un record per quel mese. Di questi, 825.000 sono stati i sudcoreani (+11,8%), seguiti dai cinesi con 789.000 persone (+44,8%).
Nei primi cinque mesi dell’anno, l’Arcipelago ha ricevuto 18.100.000 turisti: il 23,9% in più rispetto ai primi cinque mesi del 2024.
All’estero, Nippon Steel ha comunicato, mercoledì scorso, di aver concluso l’acquisizione della totalità delle azioni di U.S. Steel. L’acquisto è costato 14,1 miliardi di dollari. Per poter ottenere il via libera all’acquisto da parte della presidenza statunitense, la società nipponica si è impegna ad investire negli Stati Uniti almeno 11 miliardi di dollari da qui al 2028. Secondo Nippon Steel, l’accordo creerà negli Stati Uniti 100.000 posti di lavoro.
(con informazioni di scj.go.jp; nipponsteel.com; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)