Martedì scorso, la nuova guida del Partito Liberal-Democratico, Sanae Takaichi, ha nominato l’ex premier ed a lungo vicepremier e ministro delle Finanze Taro Aso, la cui corrente è stata decisiva nella vittoria su Koizumi, come vicepresidente del partito.
Tra i nuovi dirigenti del partito Shunichi Suzuki, capo uscente del consiglio generale del partito, è stato nominato Segretario. Suzuki – figlio di Zenko, capo del governo tra il 1980 ed il 1982, e già ministro delle Finanze con Kishida e, per un breve periodo, ai Giochi Olimpici con Shinzo Abe – appartiene alla corrente di Taro Aso, del quale è cognato, la quale è stata decisiva nella vittoria, di misura, di Takaichi su Koizumi.
Koichi Hagiuda, coinvolto nello scandalo dei fondi neri e già vicesegretario del Gabinetto tra il 2015 ed il 2017 e ministro dell’Istruzione tra il 2019 ed il 2019 con Shinzo Abe alla guida del governo e ministro dell’Economia, Industria e Commercio tra il 2021 ed il 2022 (con Fumio Kishida) è stato designato quale vice di Suzuki.
Takayuki Kobayashi, aspirante presidente nelle ultime elezioni interni del PLD e già ministro alla Sicurezza Economica tra il 2021 ed il 2022, è stato designato capo del Consiglio per le Ricerche Politiche cioè, sostanzialmente, dell’ufficio programma del partito.
Al consiglio generale del partito è stata invece eletta Haruko Arimura, senatrice dal 2001 e due volte ministra con Abe: alle Riforme Regolatorie, al Contrasto al Declino Demografico ed all’Eguaglianza di Genere tra il 2014 ed il 2015 ed alla Sicurezza Alimentare ed alla Tutela dei Consumatori tra agosto e dicembre del 2014.
Keiji Furuya, deputato dal 1990 e presidente della Commissione Nazionale di Pubblica Sicurezza tra il 2012 ed il 2014, è stato invece scelto come nuovo capo dell’ufficio elettorale.
Immediate polemiche hanno suscitato le parole di Takaichi circa la necessità che le persone lavorino “come bestie da soma” e che ritratti le proprie posizioni circa l’equilibrio tra vita personale e lavoro. A chiedere un cambio di rotta a Takaichi, nota per le proprie posizioni liberiste, sono stati un gruppo di avvocati rappresentanti famiglie di karoshi, cioè di persone morte per superlavoro, e la famiglia di un dipendente pubblico morto nel 2014 per superlavoro.
Frattanto, nell’ex maggioranza, il Presidente del Nuovo Komeito, Tetsuo Saito, ad inizio settimana, aveva accennato ad una possibilità di rottura dell’alleanza con i liberal-democratici.
“Condurremo discussioni politiche per la coalizione e, se raggiungeremo un accordo, si formerà un governo di coalizione. Tuttavia, in questa fase, non posso dire nulla di definitivo” ha affermato il nuovo uno del partito centrista preoccupato per una svolta destra degli alleati di lungo corso e di una sostanziale difficoltà nella formazione di un nuovo esecutivo a guida liberal-democratica stante l’assenza di una maggioranza in entrambe le Camere.
Venerdì, dopo 26 anni di alleanza, il Nuovo Komeito ha deciso di interrompere l’alleanza con i liberal-democratici a fronte delle posizioni di ultradestra portate avanti da Takaichi nei rapporti con la Cina ed in campo militare nonché per l’inazione della nuova guida del PLD sul tema del finanziamento alla politica.
Disappunto per la scelta del Nuovo Komeito è stata espressa da Yoshinobu Tsutsui, presidente di Keidanren, il quale ha auspicato la nascita di un quadro politico stabile.
“Il PLD è diventato così corrotto e deteriorato che persino il Nuovo Komeito non riesce a mantenere la coalizione giunta al punto di collasso. Ora più che mai è necessaria la fine della politica del PLD” ha dichiarato la Presidentessa del Partito Comunista, Tomoko Tamura.
Un’offerta di cooperazione sul tema del finanziamento alla politica è stata avanzata dal Presidente del Partito Costituzionale Democratico, Yoshihiko Noda: “mi chiedo se possiamo arrivare al punto di redigere insieme un disegno di legge”.
Il cinque ottobre, in segreto, Takaichi ha incontrato il Presidente del centrista Partito Democratico per il Popolo, Yunichiro Tamaki.
Nell’opposizione, il Presidente del PCD, commentando a caldo l’elezione di Takaichi, ha affermato che le posizioni del proprio partito rimarranno invariate e che quindi “senza tentennamenti” il PCD si opporrà alle politiche reazionarie di cui la nuova guida del PLD è saldamente sostenitrice.
“Penso che i voti degli iscritti del partito (del PLD ndr) si siano spostati verso aree in cui gli elettori conservatori più radicali non avevano più dove andare. Pur riconoscendo che tale opinione pubblica esiste […] credo sia importante dimostrare che esistono diversi assi paralleli” ha proseguito Noda il quale ha subito chiesto che la nuova presidenza del PLD affronti le questioni lasciate in sospeso da Ishiba sul fronte fiscale a partire dai crediti d’imposta e dalle aliquote sui carburanti nonché delle misure per il contrasto all’inflazione.
Su quest’ultimo tema Noda ha chiesto la convocazione di una sessione straordinaria della Dieta mentre le idee di Takaichi non sembrano chiarissime anche se non appare intenzionata ad abbattere l’imposta sui consumi.
Il numero uno dei costituzional-democratici ha poi sostenuto che le opposizioni, se unite, possono anche aspirare alla formazione di un governo alternativo a quello PLD-Nuovo Komeito e smentito ogni possibilità di appoggio del PCD ad un governo a guida liberal-democratica.
Noda ha ribadito, il 12 ottobre, di essere pronto a presentare un candidato unitario delle opposizioni per la guida dell’esecutivo.
“Alla sesta riunione generale del Comitato centrale di un mese fa, ho chiesto una nuova partnership nazionale e democratica per affrontare i pericoli dei blocchi reazionari e credo che ora sia più importante che mai espandere e sviluppare tale partnership” ha invece commentato a caldo Tomoko Tamura.
“Le elezioni presidenziali hanno rivelato che il PLD sta cercando di prolungare la vita della sua politica in stallo incorporando forze complementari, nonostante si trovi in una situazione terminale e critica. C’è il rischio che incorporando forze complementari, la politica giapponese subisca gravi battute d’arresto, come la distruzione della vita delle persone e della sicurezza sociale con una corsa incontrollata verso una massiccia espansione militare, il calpestamento della Costituzione e della democrazia e una reazione contro l’uguaglianza di genere. Il Partito Comunista Giapponese farà del suo meglio per impedire tali pericolose battute d’arresto e garantire che il Giappone si muova verso una nuova politica negli ambiti della vita quotidiana, della pace e dei diritti umani” ha proseguito Tamura la quale ha inoltre sottolineato come Takaichi non abbia intenzione di far pulizia all’interno del partito circa la questione dei fondi neri ed abbia invece promosso politici coinvolti nello scandalo come Koichi Hagiuda.
Il sette ottobre, i capigruppo di sette gruppi parlamentari di opposizione si sono riuniti ed hanno richiesto, congiuntamente, al PLD la convocazione di una sessione straordinaria dei lavori della Dieta.
Una nuova riunione, questa volta di 11 partiti, si è tenuta due giorni dopo con all’ordine del giorno l’abolizione di un’aliquota sul carburante (tema sul quale su tutti i rappresentanti hanno convenuto) e la riduzione dell’imposta sui consumi.
Tra gli scandali che coinvolgono il PLD, lo scorso 3 ottobre, l’Aviazione Civile ha confermato che la quantità di rifiuti sepolti nel terreno demaniale di Toyonaka (Osaka) era di circa 5.000 tonnellate: molto lontana dalle 19.500 stimate nel 2016 dal Ministero delle Finanze e scusa utilizzata per svendere (134 milioni di yen: meno del 20% del valore di mercato del terreno) l’area a Moritomo Gakuen, associazione prossima all’allora premier Abe e che sul terreno ha edificato un asilo.
La vicenda ha poi generato una ondata di altri scandali: dal suicidio di un funzionario del Ministero delle Finanze (il quale ha accusato i propri superiori di aver subito pressioni per mentire nella valutazione del terreno) ai documenti consegnati ai parlamentari con numerosi omissis fino alla negazione di note circa l’esistenza di riunioni interne al demanio circa le procedure di vendita.
Mercoledì scorso, il Ministero delle Finanze ha intanto reso disponibili circa 25.000 documenti connessi allo scandalo e tra questi note manoscritte di Toshio Akagi: il funzionario suicidatosi nel 2018.
Circa il discorso per la commemorazione degli ottant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, dopo qualche mese di balletti, venerdì scorso, il premier, ormai uscente, lo ha finalmente pronunciato. Il discorso, il cui testo non è stato approvato dal governo, includeva il rimorso per le guerre colonialiste condotte dai nipponici e ribadito che tali conflitti furono guerre d’aggressione e che il suo governo non lo ha mai negato.
Sul lavoro, secondo una ricerca condotta dall’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, nel 2024, gli insegnanti nipponici sono stati, ancora una volta, quelli con maggiori carichi di lavoro e con il numero più alto di ore lavorate tra quelli dei Paesi parte dell’organizzazione. Secondo la ricerca, gli insegnanti giapponesi delle scuole elementari lavorano una media di 52,1 ore a settimana e quelli delle scuole medie 55,1. Pur in leggero calo, -4 ore, rispetto alla ricerca precedente, la media di ore lavorate dagli insegnanti nipponici è di 11,7 (per le scuole elementari) e 14,1 (per le medie inferiori) ore superiore a quella globale.
Nell’immigrazione, a fine giugno, il numero di stranieri residenti in Giappone è stato pari a 3.956.619 persone: 187.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Aumentato del 18,2% (51.000 persone) il numero di stranieri entrati nell’Arcipelago con il visto per lavoratori specializzati introdotto nel 2019. Il gruppo più numeroso, 932.090 e +1,5%, è stato rappresentato dagli stranieri con residenza permanente; dietro da coloro che hanno un visto dedicato ad ingegneri e speciali in servizi internazionali (458.109 e +9,4%); 449.432 (+1,6%) i tirocinanti e 336.196 coloro che hanno un visto per lavoratori specializzati.
In ambito sociale, secondo un sondaggio condotto, su 3.487 famiglie che beneficiano di sussidi per la frequenza della scuola superiore, dalla Fondazione Shinaga, organizzazione che aiuta i minori che hanno perso, per malattie o disastri naturali, i genitori, oltre la metà hanno dichiarato di non avere denaro a sufficienza per acquistare cibo (il 12,4% “spesso”, il 20,6% “talvolta” ed il 21,5% “raramente”). Circa il 33,8% delle famiglie ha comunicato di non aver pagato delle bollette di luce, acqua o gas.
Ad Osaka, il comitato organizzatore dell’Esposizione ha comunicato, mercoledì scorso, che gli utili dell’evento – i quali non tengono conto, ovviamente, delle spese infrastrutturali, di sicurezza ed amministrative a carico della collettività – potrebbero aggirarsi tra i 23 ed i 28 miliardi di yen. Nonostante gli utili, i crediti di numerose aziende non sono stati erogati da alcune imprese più grandi che hanno vinto gli appalti e ciò nella sostanziale indifferenza del governo, del comitato organizzatore e della Prefettura.
In politica estera, il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshimasa Hayashi, ha salutato positivamente l’accordo siglato tra lo Stato d’Israele e le forze della resistenza palestinese presenti a Gaza e raggiunto con la mediazione di Stati Uniti, Turchia, Egitto e Qatar.
Circa i rapporti con la Cina, Takaichi ha criticato, giovedì scorso, la supposta “repressione” dei mongoli della Mongolia Interna da parte della RPC.
Infine, venerdì scorso, i sindaci di Hiroshima e Nagasaki, Kazumi Matsui e Shiro Suzuki, hanno scritto a Donald Trump chiedendogli di visitare le due città nell’ambito della visita che il massimo rappresentate statunitense effettuerà nel Paese a fine ottobre.
In ambito militare, lo scorso 4 ottobre, nei pressi della base di Camp Shwab ad Henoko (Okinawa) si è tenuta una manifestazione contro la costruzione della nuova base. Alla manifestazione, convocata dalla coalizione in maggioranza nella Prefettura, hanno partecipato quasi 500 persone.
A Yamaguchi, una mozione di censura contro le forze armate statunitensi per i forti rumori prodotti dagli atterraggi e decolli dei velivoli dislocati presso la base di Iwakuni, è stata approvata, a maggioranza, dall’assemblea della Prefettura di Kagoshima.
Frattanto, in chiusura di settimana, il ministro Nakatani ha annunciato che il Sol Levante sta pianificando l’invio di truppe delle Forze di Autodifesa in Lituania nell’ambito di programmi di addestramento a soldati ucraini. Se realizzato sarebbe il primo dispiegamento all’estero di truppe nipponiche di questa natura.
In economia, la spesa delle famiglie di agosto è cresciuta del 2,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In media, i nuclei di due o più componenti hanno speso 313.977 yen. A crescere maggiormente, 13,5%, sono state le spese in trasporti e comunicazioni (area guidata dal +22,4% in spese connesse alle auto) e, del 12,2%, quelle per cultura e viaggi. Scesa, dell’1,2%, la spesa in alimenti che, da sola, rappresenta il 30% del totale.
Sui salari, i salari reali del mese di agosto sono calati dell’1,4% mentre quelli nominali sono cresciuti dell’1,5% per una media pari a 300.517 yen. L’inflazione di agosto è stata del 3,1%.
Sempre in campo macroeconomico, la Banca del Giappone ha mantenuto invariate le prospettive economiche di crescita per otto delle regioni statistiche nelle quali è diviso il Giappone (ove si prevede un “recupero moderato”) ma ha rivisto al ribasso quelle per Hokkaido, regione per la quale si prevedono minore spese da parte dei turisti stranieri.
In agosto, l’avanzo delle partite correnti è sceso del 4,8% per complessivi 3.780 miliardi di yen. L’avanzo primario è sceso di 11,5% per 4.300 miliardi. Nel settore merci, l’avanzo nella bilancia commerciale è stato di 105,9 miliardi di yen con le importazioni calate del 6% per 8.250 miliardi e le esportazioni calate dello 0,4% per 8.360 miliardi.
In ambito monetario, lo yen si è deprezzato, giungendo a livelli non toccati negli ultimi otto mesi, attestandosi a quota 152 sul dollaro nella giornata di mercoledì e 153 giovedì.
Tra le imprese, secondo una ricerca di Tokyo Shoko Research, nei primi sei mesi dell’anno fiscale del 2025, il numero di fallimenti con debiti superiori ai 10 milioni di yen è stato di 5.172 casi: il livello più alto degli ultimi 12 anni. Il 70% dei casi ha riguardato piccole imprese con debiti inferiori ai 100 milioni di yen. Ben 202 i casi di fallimento dovuti a carenza di manodopera: 151 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 ed il dato più alto da quando, nel 2013, questi dati sono raccolti.
Nell’auto, gli Stati Uniti hanno annunciato, con il Presidente Trump, dazi del 25%, i quali scatteranno dal primo novembre, su tutte le importazioni di camion di dimensioni medie e grandi. La misura colpirà il Giappone marginalmente anche se, certamente, non farà contenti marchi come Isuzu.
Sempre in questo campo, Nissan Motor ha annunciato, mercoledì scorso, il prossimo lancio di un nuovo modello di vettura Leaf elettrica.
In casa Toyota Motor, mercoledì scorso, l’azienda ha comunicato un accordo con Sumitomo Metal Mining per lo sviluppo congiunto di materiali per batterie da destinarsi a veicoli elettrici.
In settimana, l’azienda ha annunciato anche che sarà Archion il nome della nuova società fondata da Hino Motor, azienda del gruppo Toyota, e Mitsubishi Fuso Truck and Bus, azienda del gruppo Daimler, la quale riunirà sotto un unico marchio i camion prodotti dalle due aziende. La società inizierà a produrre dal 2026. Entro il 2028, inoltre, Hino Motor chiuderà due dei propri cinque stabilimenti presenti in Giappone. La sede centrale sarà a Tokyo e l’amministratore delegato sarà Karl Deppen, attuale numero uno di Mitsubishi Fuso Truck and Bus.
Nel settore alimentare, dopo una settimana di sospensione dovuta ad un attacco cibernetico, Asahi Group Holdings ha ripreso, lunedì scorso, la produzione di birra negli impianti dell’Arcipelago. Il gruppo hacker avrebbe sottratto all’azienda circa 9.300 file.
Nella finanza, il Gruppo SoftBank, ha comunicato, mercoledì scorso, che acquisterà la società svizzera operante nell’automazione industriale ABB. L’operazione costerà 5,38 miliardi di dollari.
Chiudendo con l’abbigliamento, Fast Retailing ha comunicato che nei 12 mesi precedenti l’ultimo agosto gli utili sono cresciuti del 16,4% per complessivi 433,01 miliardi di yen. Gli utili operativi sono cresciuti invece del 12,6% per complessivi 564,27 miliardi di yen. A trainare i dati sono state le vendite (cresciute globalmente del 9,6%) in Asia e negli Stati Stati Uniti.
(con informazioni di oecd.org; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)

