La crisi del governo Draghi alla prova di luglio
Il commento a più mani di questa settimana non poteva che concentrarsi sulla crisi di governo in corso e sui possibili scenari che da questa vengono aperti.
Il commento a più mani di questa settimana non poteva che concentrarsi sulla crisi di governo in corso e sui possibili scenari che da questa vengono aperti.
La tornata elettorale dello scorso 12 giugno, che ha visto i cittadini recarsi alle urne sia per i referendum per la giustizia che per le amministrative in molte città, ha registrata livelli di astensione preoccupanti.
La notizia di un contributo di 200 euro per il personale dipendente, annunciato dal governo Draghi, ha aperto la discussione non solo sulla misura di specifica ma anche sulle misure economiche messe in atto dal governo.
Sono trascorsi trant’anni dall’arresto di Mario Chiesa, episodio che dava al via a Tangentopoli, la valanga che avrebbe travolto la Prima Repubblica.
All’indomani delle elezioni per Quirinale, i segnali di insofferenza espressi del Primo Ministro nei confronti dei partiti che compongono la maggioranza di governo diventano sempre più evidenti.
La rielezione al Quirinale di Sergio Mattarella ha messo in luce la debolezza strutturale del Parlamento italiano e delle forze politiche che in esso sono rappresentate.
La tragedia che ha coinvolto uno studente impegnato in uno stage previsto dal proprio percorso di formazione professionale ha (ri)aperto il dibattito su scuola e lavoro.
In questa settimana il senatore Renzi ha rivendicato l’anniversario di aver innescato la crisi del governo Conte bis. Che anno è stato? Quale bilancio si può trarre di questo governo di quasi unanimità parlamentare, più che mai unificato da un leader esterno ai partiti?
Una riflessione sulle elezioni del Presidente della Repubblica che si avvicinano, tra i vari posizionamenti delle forze politiche rappresentante in Parlamento.
Le vicende legate all’ultimo sciopero generale ci hanno portati ad una riflessione sul ruolo dei sindacati (e dei partiti nella nostra società), che da luoghi di partecipazione sono diventati luoghi di mera intermediazione politica.