#343 – Fine dello stato di emergenza a Tokyo
La decisione è stata resa possibile dalla diminuzione del tasso di persone infettate che è sceso sotto lo 0,5 (0,36 al 24 maggio) per 100.000 abitanti.
La decisione è stata resa possibile dalla diminuzione del tasso di persone infettate che è sceso sotto lo 0,5 (0,36 al 24 maggio) per 100.000 abitanti.
Abe spera di ridurre tra il 70 e l’80% i movimenti della popolazoine nella Golden Week, periodo di vacanza a inizio maggio.
I temi al centro del conflitto sono la sostenibilità del nuovo sistema di calcolo dei contributi pensionistici, il peggioramento dei livelli salariali e la crescita della numerosità dei contratti precari.
Il Regno Unito proprio in questi giorno è attraversato da uno sciopero che coinvolge migliaia di docenti, personale tecnico e studenti del sistema dell’alta formazione. In questo articolo ne sono spiegate le (profonde) ragioni.
Il premier Abe e altri membri del governo avrebbero usato i crescenti inviti a partecipare alla cerimonia per la fioritura dei ciliegi nel parco Shinjuku Gyoen, i cui costi sono sostenuti dallo stato, come ricompensa per i propri sostenitori.
Il castello, patrimonio UNESCO le cui parti più antiche datavano XIV secolo, servì sotto il regno delle Ryukyu per accogliere gli ambasciatori cinesi e nel 1853 vide anche il passaggio del commodoro Perry, inviato del governo USA che costrinse lo shogunato all’apertura ai commerci esteri.
Sono andati distrutti sette edifici per un totale di 4800 metri quadri, oltre a 400 tra artefatti e documenti.
Il governo di Seul ha nuovamente chiesto al Sol Levante di cancellare le restrizioni alle esportazioni , ma il Ministro dell’Economia di Tokyo ha rimosso la RdC dalla lista dei partner commerciali di fiducia.
Anche quest’anno il premier Abe ha inviato la propria offerta rituale allo Yasukuni Shrine, il tempio che celebra i caduti per l’Imperatore e tra essi numerosi criminali di guerra.
Il presidente Moon ha chiesto l’immediata cancellazione delle restrizioni all’esportazione di materiali per semiconduttori in Corea del Sud ed ha respinto, nuovamente, la richiesta nipponica di arbitrato internazionale circa gli asset di aziende nipponiche sequestrate dalla magistratura coreana.
L’esecutivo nipponico ha annunciato lo scorso lunedì alcune restrizioni all’esportazione di semiconduttori verso la Corea del Sud asserendo che vi sono stati “forti danni alla fiducia reciproca”.