Hate speech sui nuovi media, una situazione sempre più grave
[Dall’archivio]
Nel 2016 la prima ricerca italiana fotografava il dilagare nelle piazze virtuali di discorsi d’odio razzisti e contro qualunque categoria sociale non egemone.
[Dall’archivio]
Nel 2016 la prima ricerca italiana fotografava il dilagare nelle piazze virtuali di discorsi d’odio razzisti e contro qualunque categoria sociale non egemone.
L’impianto della direttiva vede gli utenti come pubblico passivo, anziché a loro volta creatori e modificatori di contenuti e cultura. Questo immaginario non solo non riflette ciò che internet dovrebbe essere, ma non corrisponde neanche all’immagine che ne hanno quelle stesse grandi piattaforme che la legge ambirebbe colpire.