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31 Marzo 2019

#283 – Riprendono i lavori della base di Henoko

Roberto Capizzi Pillole dal Giappone

Settimana iniziata con la ripresa dei lavori di insabbiamento di parte della baia di Henoko (33 ettari) necessari alla realizzazione della nuova base militare statunitense che sostituirà quella di Ginowan.
Il Governo ignora quindi il risultato del referendum consultivo svoltosi a febbraio nella Prefettura e le numerose richieste avanzate dal Governatore Denny Tamaki affinché l’esecutivo cercasse il riottenimento dell’area di Ginowan senza che ciò comportasse la devastazione di nuovi territori di Okinawa. 
“Il 72% dei residenti sono stati contrari a questi lavori non comprendendone la ragione. In quanto nazione democratica il governo dovrebbe interrompere la costruzione della base e promuovere il dialogo” ha commentato il vicegovernatore Kiichiro Jahana.
L’esecutivo conta di terminare i lavori nel 2020 e di riprendere possesso dell’area attualmente occupata dai Marines a Ginowan entro il 2022. 
In totale saranno interrati con sabbia ed altri suoli circa 160 ettari di baia anche se la solidità dei nuovi suoli è ritenuta da molti, tra cui Tamaki, tale da non consentire costruzioni.

In politica estera la Corte Distrettuale di Daejeon in Repubblica di Corea ha accolto lo scorso lunedì la richiesta di sequestro degli asset posseduti nel Paese da Mitsubishi Heavy Industries dopo che la società non aveva ottemperato alla sentenza della Corte Suprema del 29 novembre scorso che la condannava a pagare un risarcimento ad alcuni ex forzati di guerra (per un totale di 800 milioni di won).
Gli sviluppi saranno seguiti “molto seriamente” ha ribadito da Tokyo il segretario generale del Gabinetto Yoshihide Suga per il quale la vicenda dei risarcimenti di guerra è stata seppellita dall’accordo bilaterale del 1965. “Prenderemo le misure appropriate – ha affermato sibillino il Portavoce del governo durante la conferenza stampa del 25 marzo – ma non vorrei fornire altri dettagli su una questione di Stato”. 

Il giorno dopo la sentenza anche gli avvocati degli ex forzati di Nachi-Fujikoshi hanno annunciato che richiederanno la liquidazione degli asset posseduti dalla società in Corea congelati dallo scorso 15 marzo su mandato della Corte Distrettuale di Ulsan.

Con un occhio a Pechino il Ministero della Difesa la scorsa settimana ha anche deciso di posizionare truppe e missili anti-nave nel Mar Cinese Orientale per contrastare le attività di ricerca di idrocaurburi e di pesca da parte di naviglio cinese in acque che Tokyo reputa parte della propria Zona Economica Esclusiva.
In totale 550 soldati delle Forze di Autodifesa saranno dislocati ad Amami-Oshima, isola della Prefettura di Kagoshima, mentre altri 400 stazioneranno a Miyako (Prefettura di Okinawa).
Il ministro Iwaya ha anche annunciato la prossima dislocazione di truppe a Ishigaki, altra isola della Prefettura di Okinawa prossima alle isole Senkaku/Diaoyutai.

I conflitti con le nazioni vicine si trasferiscono anche sui libri di scuola. Lo scorso martedì il Ministero dell’Istruzione ha autorizzato un testo scolastico che inserisce la posizione del Sol Levante nelle dispute territoriali con Cina e Corea del Sud. 
Immediata la reazione della RdC che in una nota diffusa dal Ministero degli Esteri ha “fortemente condannato l’approvazione del governo giapponese” di questi testi (che saranno adottati dal prossimo anno) i quali “contengono ingiustificate rivendicazioni verso le isole Dokdo che sono indiscutibilmente parte del territorio della RdC sotto il profilo storico, geografico e del diritto internazionale”.
Stessa posizione è stata espressa dalla Cina riguardo alla negazione della fondatezza delle rivendicazioni cinesi sulle Diaoyutai le quali sono “territorio afferente alla Cina sin da tempi antichi e ciò non può essere cambiato da ciò che il Giappone afferma”, ha sostenuto il Portavoce degli Esteri della RPC Geng Shuang.
Nella stessa conferenza stampa, però – a conferma che i rapporti economici tra le due nazioni sono il principale mezzo per sedare i conflitti sulle isole – ha apprezzato la disponibilità di Tokyo a prendere parte alla Belt and Road. Sul tema un forum di esperti delle due nazioni si è già confrontato lo scorso anno in occasione della visita di Abe a Pechino.

Nuovo nulla di fatto, frattanto, nei colloqui tra le autorità nipponiche e quelle di Taiwan circa le violazioni alle acque territoriali intorno le Sankaku di cui sarebbero responsabili pescherecci della Repubblica di Cina. Nel 2013 i due Paesi avevano raggiunto un accordo che aveva dato il via libera alle navi da pesca taiwanesi nella ZEE esclusiva del Giappone ma escludendo le 12 miglia nautiche di acque territoriali.

Nell’immigrazione annunciata dal Ministero della Giustizia la possibilità di richiedere visti on line per una delle due categorie (quella dei professionisti e lavoratori con alte capacità tecniche) create dalla riforma che sarà operativa dal prossimo primo aprile. 
Sempre in quest’ambito un’ispezione governativa è stata effettuata lo scorso martedì presso l’Università di Scienze Sociali di Tokyo dopo che è emerso che circa 1.400 studenti stranieri dal 2016 ad oggi hanno fatto perdere le proprie tracce.

In previsione della riforma dei visti molti enti locali stanno iniziando a creare reti volte ad assicurarsi il trasferimento di lavoratori stranieri impegnati nei servizi alla persona. Tra le realtà impegnate in questa ricerca il comune di Yokohama che ha siglato un accordo con Gakken Cocofump Holding, azienda che coopera con l’Università di Hue in Vietnam, ente che ha iniziato un corso di infermieristica seguendo gli standard nipponici. 
Anche la Prefettura di Chiba ha approvato un piano di sussidi all’affitto per gli studenti del settore infermieristico.

Intanto una ricerca sui tirocinanti stranieri condotta dal Ministero della Giustizia ha mostrato che in totale 9.052 di essi hanno abbandonato il lavoro nel 2018, 5.218 sono stati rintracciati dalla polizia e tra questi 759 lo hanno fatto per ingiuste condizioni di lavoro. 
La ricerca ha anche diffuso i dati sulle morti in questa categoria di lavoratori che sono state 171 negli ultimi sei anni (28 per incidenti sul lavoro, 53 per incidenti fuori dal posto di lavoro, 17 sono stati i suicidi, 59 le morti da malattia). 

Fortemente in calo il numero di rifugiati: secondo dati diffusi mercoledì i richiedenti asilo sono stati nel 2018 10.493 e le richieste accolte appena 42 (lo scorso anno erano state 20). 
Altre 40 persone provenienti da Siria e Pakistan pur non avendo ricevuto lo status di rifugiato hanno invece ottenuto permessi di residenza.
In totale i rimpatriati per violazione delle norme sui visti sono stati 16.269 (+19% rispetto al 2017).

In politica interna il Presidente del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano ha dichiarato in una conferenza stampa convocata lo scorso 26 febbraio che il suo partito potrebbe presentare propri candidati nella quota uninominale nel caso insieme alla Camera dei Consiglieri si dovesse votare anche per la Camera dei Rappresentanti.
Anche se appare poco probabile uno scioglimento anticipato della legislatura la mossa del PCD andrebbe a spaccare il fronte dell’opposizione faticosamente costruitosi in questi mesi e nel quale sono già state approvate una serie di strategie comuni per le prossime elezioni a partire dalla consultazione sui candidati per la Camera alta.
“Sarebbe preferibile nei collegi uninominali avere un solo candidato ma come partito indipendente dobbiamo andare avanti schierando i nostri” ha sostenuto Edano assicurando però che per quanto concerne le elezioni del Senato il PCD sosterrà candidati comuni col resto dell’opposizione.

Novità sullo scandalo Moritomo Gakuen. Il Primo Comitato per le Inchieste della Procura di Osaka ha giudicato “ingiusto” il non luogo a procedere richiesto per Nobuhisa Sagawa, il funzionario del Ministero delle Finanze responsabile della svendita (circa il 14% del suo valore di mercato) di un terreno demaniale ad un’associazione nazionalista prossima alla famiglia del premier. 
Per il Comitato le spiegazioni fornite dal funzionario circa la sua estraneità alla falsificazione dei documenti poi sottoposti all’attenzione del parlamento (uno scandalo nello scandalo) “mancano di credibilità”.

Mercoledì è intanto stato approvato il bilancio di previsione per l’anno fiscale 2019. La finanziaria segna un record attestandosi a 101.460 miliardi di yen. 
Tra le voci di bilancio la più corposa è stata quella per la previdenza sociale (34.060 miliardi) mentre come avviene ormai da anni anche le spese militari hanno raggiunto un nuovo record assorbendo ben 5.260 miliardi (in parte necessari per l’acquisto dagli USA dei missili del sistema Aegis e per 6 caccia F-35A). 

Lo stesso giorno l’esecutivo ha licenziato il regolamento che fissa gli standard necessari all’apertura di case da gioco negli alberghi dopo l’approvazione della legge lo scorso luglio. Tra le norme che dovrebbero impedire un proliferare dei casinò vi è il requisito per le strutture che vorranno affiancare i tavoli verdi alle attività ricettive quello di disporre di almeno 100.000 metri quadri destinati alle stanze e un centro conferenze da almeno 3.000 posti.

In economia sono stati rese note dall’Associazione Giapponese Produttori di Automobili le previsioni di vendita delle nuove auto nel 2019. L’associazione datoriale prevede per il prossimo anno fiscale, che inizierà il primo aprile di quest’anno, un calo del 2% che porterà le vendite in termini assoluti a 5.220.000 unità.
I cali più forti sono stimati per i mini veicoli (-4,5%) mentre per le diverse tipologie di utilizzo si prevedono un -1,5% nelle vendite dei bus (13.000 veicoli), un -4,4% per i camion (842.000) e un -1,5% per le auto passeggeri (4.370.000 veicoli).
Le previsioni negative sono state motivate dai produttori di auto con il programmato aumento della tassa sui consumi che porterà l’imposta dall’otto al dieci per cento il prossimo ottobre.

Sempre nell’auto, ma in quella del futuro, annunciata dalla società edochiana A.L.I. Technologies l’intenzione di arrivare entro il 2022 alla vendita al pubblico di un motociclo volante. 
“Creeremo prima una bici volante affinché si introducano ampiamente nelle società anche le auto” ha dichiarato l’ad della società Shuhei Komatsu.

In casa Nissan un tavolo di consulenza esterno all’azienda ha raccomandato in un proprio report indirizzato al nuovo CdA di rimuovere dall’organigramma interno la figura del presidente al fine di evitare le eccessive concentrazioni di potere verificatesi nella lunga epoca Ghosn.

Ricerche e sviluppo anche in Honda ed Hino Motor: le società hanno annunciato che investiranno nella joint venture creata da Toyota e SoftBank per lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma.
Le due società investiranno ciascuna quasi 250 milioni di yen in Monet Technologies ottenendo circa il 10% delle azioni. 
Monet ha già stretto accordi con 17 comuni per i test dei propri veicoli (operanti con una tecnologia concorrenziale con quella di Google) mentre altri 250 hanno manifestato l’intenzione di servirsi di veicoli a guida autonoma per i propri servizi pubblici.

Nel settore aerospaziale il presidente di Space One, Shinichiro Ota, ha presentato alla stampa il progetto per la costruzione di un cosmodromo privato da realizzarsi entro il 2021 a Kushimoto (Prefettura di Wakayama). 
Tra le strutture che dovrebbero consentire il lancio di 20 vettori l’anno vi sono una rampa di lancio ed una struttura per l’assemblaggio dei razzi.

Nelle comunicazioni l’Associazione delle Emittenti Commerciali ha chiesto al governo di abolire entro il 2028 le costose frequenze AM. L’associazione ha chiesto al Ministero di iniziare a sospendere il servizio in AM in alcune zone a partire dal 2023.

Nell’alimentare la società di ristorazione veloce Mos Food Services ha aperto il primo locale ad Hong Kong. I servizi offerti dai Mos Cafe si caratterizzano per il loro stile giapponese tanto nei gusti quanto nelle uniformi e negli arredi dei locali. 
La società gestisce 1.321 locali nel Sol Levante e 370 in altri otto Stati asiatici. “Esploreremo nuovi mercati nei quali abbiamo già dei buoni risultati come il Vietnam” ha affermato Jun Takifuka, responsabile per gli investimenti esteri della catena. 

Investimento all’estero potrebbero presto interessare anche Mitsubishi UFJ Financial Group la quale potrebbe presto acquisire per 6,3 miliardi di dollari la tedesca DZ Bank AG, società operante nei prestiti per i viaggi e nei finanziamenti per i noleggi degli aeroplani. 
Nomura potrebbe invece presto rafforzare la propria presenza in Cina: la società nipponica ha annunciato infatti lo scorso venerdì di aver ottenuto l’approvazione dalle autorità cinesi per poter avviare una joint venture in Cina detenendo la maggioranza delle azioni. Si tratta della seconda società, la prima è stata lo scorso anno la svizzera UBS, ad ottenere la possibilità di detenere il pacchetto di controllo di una società finanziaria nella Repubblica Popolare.

Novità nel settore bancario anche per le Poste del Giappone le quali hanno annunciato che sarà portato da 13 a 26 milioni di yen il tetto fissato sui depositi dei propri clienti. Si tratta del secondo aumento ai tetti di capitali depositabili dai privati cittadini dopo che nel 2016 il limite era stato alzato al livello attuale partendo da appena 3 milioni. 

Tra le aziende arranca il programma del Governo, varato nel 2015, volto a favorire con sconti fiscali la ricollocazione delle sedi centrali di molte aziende dal centro di Tokyo ad aree decentrate del Paese. 
Un sondaggio effettuato dal quotidiano Mainichi su 1.768 comuni ha mostrato come il 76% di essi non abbia ricevuto alcun beneficio in termini occupazionali. 
In totale sono state 287 le compagnie che hanno approfittato della norma: molto lontano quindi dall’obiettivo sperato dal governo di 7.500.

Tra le imprese, stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa, la statunitense Blackstone Group investirà circa 500 miliardi in yen in Giappone. Un primo investimento sarà realizzato nel settore farmaceutico con l’acquisto per 100 miliardi di Ayumi Pharmaceutical.

Nel commercio con l’estero mentre dagli USA il titolare del dossier con il Giappone, Robert Lighthizer, si augura una pronta ripresa del dialogo con l’omologo Motegi, emergono le prime conseguenze sull’accordo di libero commercio sottoscritto lo scorso anno dal Giappone con l’Unione Europea. 
I dati diffusi la scorsa settimana mostrano un aumento delle importazioni di carne di maiale pari al 54%, di vino del 42% e di 30% per il formaggio. A fare la parte del leone i prodotti italiani e francesi. 

Sul fronte lavoro il ministro dell’Economia, Industria e Commercio Hiroshige Seko ha annunciato che ad aprile incontrerà i rappresentanti delle maggiori catene di negozi in affiliazione commerciale per chiedere che siano predisposti piani che servano ad affrontare i cali di manodopera che hanno condotto molte realtà locali a chiudere contravvenendo agli orari proposti o imposti dalle case madri. 
Secondo un’indagine condotta dal dicastero il 61% dei negozianti hanno sofferto di mancanze di personale e circa il 39% si è espressamente detto scontento per gli orari di apertura eccessivi chiesti dal proprio marchio.
I cali di manodopera sono particolarmente gravi anche nella sanità e portano spesso i medici ad effettuare centinaia di ore di straordinario. In questo campo un tavolo consultivo del Ministero della Sanità ha predisposto un report che consiglia di fissare a 1.860 ore l’anno il limite di straordinari per i medici delle strutture pubbliche.
La proposta, che potrebbe diventare norma dal 2024, prevede quindi un tetto allo straordinario di 155 ore mensili e cioè ben oltre le 80 ore superate le quali si incorre nel rischio di morte da superlavoro.

Nel nucleare nuova condanna per lo Stato e TEPCO: la Corte Distrettuale di Matsuyama ha infatti stabilito un risarcimento pari a 27 milioni di yen in favore di 23 cittadini della Prefettura di Fukushima costretti ad evacuare a seguito dell’incidente che coinvolse la centrale nel 2011. 
Sempre in quella Prefettura il prossimo aprile potrebbe essere rimosso l’ordine di evacuazione su parte del territorio di Okuma, cittadina di 10.000 abitanti interamente dislocati in altre aree. 
“Il livello di radiazioni è sceso a sufficienza come risultato dell’opera di decontaminazione” ha dichiarato in conferenza stampa Yoshihiko Isozaki, coordinatore dell’ufficio governativo che si occupa del tema.

Il 28 marzo, nel contempo, l’Istituto Internazionale di Ricerca sul Decommissionamento Nucleare ha mostrato alla stampa un robot che dovrebbe presto operare all’interno del primo reattore dell’ex centrale di Fukushima. Il mezzo, sviluppato da GE Hitachi Nuclear Energy, dovrebbe operare a partire da quest’estate raccogliendo porzioni di combustibile nucleare dal cuore del reattore. 


(con informazioni di fmprc.gov.cn; mofa.go.kr; nomuraholdings.com; japan.kantei.go.jp; mainichi.jp; the-japan-news.com)

Immagine di Sonata (dettaglio) da commons.wikimedia.org

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Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d’adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

archivio.ilbecco.it/autori/itemlist/user/922-roberto-capizzi.html

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