Basta una firma per l’antifascismo?
Una riflessione sull’antifascismo in Italia, a seguito della raccolta di firme per la proposta di legge contro la propaganda fascista e nazista, da poco conclusa.
Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
Una riflessione sull’antifascismo in Italia, a seguito della raccolta di firme per la proposta di legge contro la propaganda fascista e nazista, da poco conclusa.
Proprio mentre faceva notizia l’interdittiva antimafia nei confronti della stamperia pratese, appaltatrice della produzione di mascherine, le forze dell’ordine sgomberavano con la forza il sit-in degli operai in protesta contro le condizioni di sfruttamento.
A Prato l’ennesimo episodio di sfruttamento nel settore del tessile. i lavoratori della Texprint sono in sciopero da oltre un mese perché costretti a straordinari insostenibili ad di fuori di quanto previsto dai contratti.
È stato respinto il ricorso della CGIL contro Deliveroo per condotta antisindacale, dopo che la piattaforma ha imposto ai suoi rider il contratto sottoscritto solo con UGL.
Le diverse letture della sentenza date dal sindacato e da Deliveroo testimoniano la fragilità della materia.
Con la pandemia molte delle attività che svolgevamo fuori, in spazi pubblici e condivisi si sono spostate in spazi privati. Spazi che, come tutti gli altri, non sono politicamente neutri.
Il 2020 si chiude per l’Italia con un calo del PIL dell’8,8%, in un panorama europeo e mondiale dove abbondano i risultati negativi – con la solitaria eccezione di una Cina capace di segnare un +2,3%.
Nel primo semestre 2020 i redditi delle famiglie si sono ridotti dell’8,8% rispetto al primo semestre 2019. Una contrazione ben più ampia di quelle avute nelle fasi più acute della crisi finanziaria 2008-09 (-5,2%) e di quella dei debiti sovrani 2011-13 (-3,4%).
In una situazione eccezionale anche a causa della pandemia, esce sui giornali l’ennesimo caso di abusi da parte di agenti penitenziari ai danni di un detenuto. Nuova occasione per riflettere su una situazione oramai insostenibile.
L’omicidio di Agitu Ideo Gudeta ci mette di fronte, per l’ennesima volta, ai limiti del giornalismo italiano. Anche nel raccontare le circostanze della sua morte si è fatto un’enorma fatica a smarcarsi dalla retorica del “buon migrante” che è riuscito ad integrarsi nella comunità che lo ha accolto, senza riuscire a vedere oltre.
Comunicazione istituzionale, rapporto con le notizie, dialogo con i propri contatti: l’accesso alle informazioni e la qualità delle interazioni hanno a che fare con la libertà, cosa tanto più tangibile durante una crisi come una pandemia.
Una conversazione con Bruno Mastroianni, social media manager per trasmissioni RAI ed esperto di comunicazione.