Menu
Search
  • Home
  • Politica
    • Società
    • Diritti
    • Sinistre
    • Internazionale
    • Territori e beni comuni
  • Cultura
    • Carta
    • Audio
    • Video
    • Saperi
  • Rubriche
    • A Dieci Mani
    • Pillole dal Giappone
    • Film della settimana
  • Iniziative
  • Chi siamo
Close Menu
abe putin eastern economic forum
8 Settembre 2019

#306 – Incontro Abe-Putin all’Eastern Economic Forum di Vladivostok

Roberto Capizzi Pillole dal Giappone

Settimana iniziata con il vertice dei ministri del Lavoro del G20 di Matsuyama nel quale si è affrontato il tema dell’invecchiamento della popolazione: “a causa dei cambiamenti demografici, della digitalizzazione e della globalizzazione siamo arrivati ad un punto di svolta. Dobbiamo affrontare i cambiamenti e modellare il futuro del lavoro sostenibile” ha affermato il ministro nipponico Takumi Nemoto.
Il vertice si è concluso con l’adozione di una dichiarazione congiunta che invita i Paesi del G20 a promuovere un ambiente di lavoro sicuro e salubre per gli anziani.
“Una popolazione che invecchia porterà nuove opportunità di lavoro associate alla silver economy [il termine si riferisce ai capelli grigi tipici della senilità ed indica tutte quelle attività economiche cui i principali fruitori sono anziani ndr], ma in assenza di azioni adeguate ciò potrebbe tradursi in una carenza di manodopera e competenze, in crescita economica più lenta, povertà e disuguaglianza nella terza età” si legge nella dichiarazione che prosegue riconoscendo “l’importanza di promuovere una società che invecchiando si mantenga attiva e che consenta a tutti di partecipare al mercato del lavoro senza discriminazioni”: scartata evidentemente come eresia l’idea che un anziano possa godersi la pensione anziché essere costretto a continuare a lavorare (sia pure in un ambiente “amichevole”).

In politica interna Hodaka Maruyama, deputato espulso da Nippon Ishin no Kai e adesso membro del Partito per Proteggere il Popolo dall’NHK, ha auspicato un’azione militare contro la Corea del Sud per riprendere le isole Dokdo (o Takeshima come sono chiamate in Giappone): territorio sudcoreano rivendicato da Tokyo dal 1945.
“Le isole Takeshima possono ritornare mediante negoziato? L’unica via per riprenderle appare quella della guerra” ha scritto il parlamentare sul proprio account twitter lo scorso 31 agosto.
Il deputato ha ripetuto lo stesso copione messo in scena per le Curili meridionali. Alcuni mesi fa, infatti, Maruyama, parlando con alcuni ex residenti nelle isole da lui accompagnati nell’ambito di una liberalizzazione dei visti concessa da Mosca, aveva avanzato la possibilità di dichiarare guerra alla Russia. Secondo quanto riferito da quanti si trovavano insieme a Maruyama in quell’occasione il deputato era ubriaco e poco dopo, in un bar, sarebbe passato da un registro bellicista a pronunciare frasi oscene verso le donne locali.

A Tokyo la governatrice Yuriko Koike ha nuovamente evitato di inviare un messaggio di solidarietà alla manifestazione che ogni primo settembre ricorda i coreani massacrati dalla folla nei giorni seguenti il terribile terremoto del Kanto del 1923.
“Koike, in quanto capo della città che ospiterà le Olimpiadi il prossimo anno sta andando contro la Carta olimpica che vieta le discriminazioni” ha Yasuhiko Miyakawa della presidenza del comitato organizzatore della manifestazione.
Un messaggio della Governatrice che commemora tutte le vittime del sisma senza alcun riferimento alle violenze razziste del post-evento è stato letto dal vicegovernatore Akira Hasegawa ad una cerimonia organizzata dall’associazione Tokyo-to Irei Kyokai.
All’opposto la città di Kawasaki potrebbe presto avviare le procedure per introdurre un’ordinanza contro i discorsi d’odio. La mossa segue alcune dichiarazioni contro gli abitanti coreani della città da parte di un candidato alle ultime elezioni municipali.

Nell’esecutivo il Premier ha comunicato che, come si vociferava da tempo, la prossima settimana (il 10 settembre probabilmente) attuerà un rimpasto di governo e nel partito (due giorni dopo). Sono certi di restare il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshihide Suga, il vicepremier, Taro Aso, il ministro per la Rivitalizzazione Economica Toshimitsu Motegi (che potrebbe essere addirittura promosso agli Esteri) mentre un posto in esecutivo (non si sa ancora a scapito di chi) potrebbero avere Fumio Kishida (già ministro degli Esteri ed attuale responsabile dell’ufficio programma del PLD) e Shinjiro Koizumi, figlio dell’ex premier Junichiro ed esponente di punta del variegato gruppo di correnti di minoranza del PLD. Possibile la sostituzione del ministro alle Infrastrutture Keiichi Ishii del Nuovo Komeito che potrebbe essere sostiuito dal compagno di partito Kazuyoshi Akaba (attualmente Presidente della Commissione Economia, Industria e Commercio della Camera dei Rappresentanti).

Nel Partito Costituzionale Democratico si è tenuta lo scorso 6 settembre la direzione nazionale con all’ordine del giorno l’organizzazione del partito sui territori. Il presidente Yukio Edano ha rilevato, nello specifico, la debolezza del raggruppamento nelle periferie dell’Arcipelago: attualmente il PCD ha 44 federazioni locali ma le Prefetture sono in totale 47. Edano ha anche illustrato i principali temi sui quali fondare il rafforzamento del partito: contrasto all’aumento della tassa sui consumi, chiusura delle centrali nucleari, difesa della Costituzione e del suo carattere pacifista, la denuncia dei casi di corruzione e le malversazioni compiute da membri del partito di governo.
“Non penso che l’attuale crisi in Giappone sia causata soltanto dal governo Abe. […] Le tendenze egoistiche si stanno espandendo nella società così come la frammentazione ed il conflitto sta rapidamente aumentando. Penso che questa sia la vera crisi del Giappone ed è una crisi che la politica degli ultimi decenni ha creato. Ad oltre 30 anni dopo lo scoppio della bolla speculativa le disparità economiche, la frammentazione sociale e l’insicurezza sono aumentate rapidamente. Tuttavia invece di rispondere a questo la politica ha mantenuto la disparità e delle volte l’ha creata. La politica non ha adempiuto alla propria responsabilità di rispondere all’ansia, alla sfiducia e ciò ha portato al rafforzamento dell’egoismo portando al collasso della società stessa. Il Partito Costituzionale Democratico deve cambiare le cose. L’allargamento delle disparità e le preoccupazioni per il futuro sono i principali fattori che hanno fermato i consumi e rallentato l’economia. […] Dobbiamo lavorare ad un’economia fondata sui consumi delle famiglie e che risponda ai cambiamenti, dobbiamo affrontare l’ansia dell’opinione pubblica, superare le disuguaglianze […], recuperare la fiducia. Fondamentale è che ognuno sia attivo in ogni regione. Non vediamo l’ora di lavorare ed adempiere ulteriormente alle nostre responsabilità ed ai compiti che ci attendono nella nuova fase” ha affermato Edano nella propria relazione.

Per quanto concerne i resort dotati casinò il governo ha annunciato che il prossimo 3 ottobre inizierà ad ascoltare i comuni interessati ad ospitare case da gioco (aumentando così il numero di turisti mediante l’attrazione di persone affette da ludopatia) e le aziende che vogliono investire nel settore invitando tutte queste realtà a presentare propri piani. Entro il prossimo anno l’esecutivo prenderà poi una decisione autorizzando o meno l’apertura delle singole strutture.

Ad Hokkaido si è ricordato, lo scorso 6 settembre, il primo anniversario del terremoto che causò la morte di 41 persone. Numerose le case i cui lavori di demolizione non sono stati ultimati, in particolare nel distretto di Satozuka.

In politica estera una serie di cambiamenti si sono avuti in settimana nei massimi vertici del dicastero. Il cambio più significativo ha riguardato l’Ufficio per gli Affari Oceanici ed Asiatici nel quale Shigeki Takizaki (già responsabile dell’ufficio per l’Asia meridionale) rimpiazza Kenji Kanasugi.

Frattanto non accennano a migliorare i rapporti tra il Sol Levante e la RdC. La città di Gimhae, ad esempio, ha deciso di non partecipare ad una parata di pescherecci che si tiene annualmente a Munakata (Fukuoka).
Con un atto politico privo di effetti concreti, ma dal grande impatto nelle relazioni tra i due Paesi, anche i consigli comunali di Busan e Seul hanno in settimana approvato due mozioni che impegnano al boicottaggio delle aziende che hanno avuto un ruolo nello sfruttamento di manodopera durante l’occupazione coloniale della Penisola. Si tratta in totale di 284 aziende.
Di decisione “inappropriata ed irrazionale” ha parlato da Tokyo il segretario generale del Gabinetto Yoshihide Suga.
Ben più gravi le decisioni del colosso dell’elettronica Samsung la quale “ha introdotto forniture diverse da quelle giapponesi in alcuni processi produttivi” secondo quanto riferito, in forma anonima, da un dirigente della società all’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.

Per quanto concerne la relazione con la Russia il premier Abe è volato lo scorso mercoledì a Vladivostok per partecipare all’Eastern Economic Forum ospitato ogni anno dalla città dell’Estremo Est russo.
Il giorno seguente Abe ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin ed i due sono apparsi distanti circa la firma di un trattato di pace che chiuda diplomaticamente e giuridicamente il secondo conflitto mondiale. Nessun accordo pare infatti possibile stante le due opposte posizioni circa lo status delle Curili meridionali: territorio russo acquisito come esito del conflitto per i russi, territorio giapponese annesso illegittimamente per il Giappone.
“Abbiamo il dovere storico di siglare un trattato di pace. Compiamo a pieno la nostra responsabilità con la storia. Firmiamo il trattato e liberiamo l’illimitato potenziale del nostro popolo” ha dichiarato Abe. Il premier ha anche sostenuto che gli Stati Uniti non hanno chiesto al Sol Levante di installare missili nelle isole contese e che “l’attuale sistema di difesa missilistico del Giappone non è gestito dagli Stati Uniti”: la prima affermazione è difficile da credere mentre la seconda è falsa a metà essendo il sistema Aegis, ad esempio, controllato congiuntamente da entrambe le nazioni.

Da parte sua Putin ha notato come non vi sia stata reciprocità nel sistema di concessione dei visti: se infatti la Russia ha concesso agli ex abitanti delle Curili meridionali di recarsi nelle isole senza visto il Sol Levante non riconosce i visti russi per gli abitanti della Crimea.
“Non tutti lo sanno e non tutti afferrano la finezza di questo diritto esclusivo che risiede nel fatto che non soltanto diamo l’opportunità a dei cittadini giapponesi di visitare queste isole ma lo stiamo facendo senza che essi necessitino di visto. Ciò ha una componente politica, in quanto il Giappone non vuole che i suoi cittadini facciano domanda di visto per visitare queste isole. Abbiamo compreso la sensibilità della situazione ed abbiamo accettato questa richiesta” ha affermato Putin.
Il Presidente russo ha anche ripercorso la storia, piuttosto complessa, delle isole e chiarito che “questi problemi non sono ancora stati risolti ed è necessario fare di tutto affinché le persone che hanno contatti in questi territori non si sentano vittime degli eventi geopolitici del passato”.
Sulla vicenda dei visti, pur non chiarendo la questione connessa alla Crimea, Abe ha annunciato nel corso del forum che entro questo mese i cittadini russi che appartengono a determinate categorie (operai specializzati, scienziati e studenti) potranno beneficiare di procedure semplificate per ottenere il visto quinquennale introdotto con la riforma entrata in vigore ad aprile.

Il premier ha anche salutato gli oltre 200 progetti di cooperazione tra privati avviati negli ultimi tre anni, da quando cioè è stato siglato il piano di cooperazione in otto punti tra i due Paesi, e tra questi la partecipazione di Mitsui&Co e di Jogmec al progetto di costruzione del rigassificatore Artic LNG-2.
Nell’ambito di questa cooperazione il 5 settembre Andrej Slepnev, Direttore Generale del Centro Russo per le Esportazioni, e Nobuhiko Sasaki, Presidente dell’Organizzazione Giapponese per il Commercio con l’Estero, hanno siglato un memorandum che nelle intenzioni dovrà favorire attività economiche e commerciali tra gli operatori dei due Paesi mediante seminari ed attività di formazione.
Dall’opposizione Tetsuro Fukuyama, Segretario Generale del Partito Costituzionale Democratico, ha lamentato un atteggiamento troppo morbido da parte del premier che non avrebbe protestato per la visita del capo dell’esecutivo russo Medvedev alle isole avvenuta lo scorso agosto e non ha posto alla controparte la questione del dispiegamento dei sistemi antimissilistici Bal e Bastion sulle isole: “credo avrebbe dovuto dire al Presidente Putin che questo costituisce un problema per la sicurezza nazionale del Giappone” ha affermato Fukuyama.
Anche per Yuichiro Tamaki, Presidente del Partito Democratico per il Popolo, la visita del presidente del consiglio russo ha confermato la volontà russa (a dire il vero ribadita da Sergej Lavrov fino alla nausea) di non voler cedere la sovranità delle due Curili più prossime all’isola di Hokkaido.
Per la cronaca al forum hanno partecipato oltre 8.500 persone provenienti da 65 Paesi.

In ambito militare il ministro Takeshi Iwaya ha incontrato lo scorso lunedì l’omologo indiano Rajnath Singh al fine di muovere un passo avanti nella conclusione di un accordo bilaterare per lo scambio di servizi ed equipaggiamento (un ACSA in gergo). Le due nazioni sono impegnate ad assicurare “un’area indo-pacifica libera ed aperta” ha affermato il ministro nipponico utilizzando la formula diplomatica che tradotta in termini più comprensibili si riferisce alla creazione di ostacoli alla proiezione militare e commerciale cinese nei due oceani.
Singh ha anche incontrato il premier Abe definendo il colloquio “eccellente” e sottolineando la volontà indiana di un “rafforzamento ulteriore delle attività delle Difesa dei due Paesi”.

Sempre in tale ambito in settimana l’esecutivo si è rifiutato di comunicare alla giunta di Okinawa una data, ad oggi ignota anche ad esso, circa la fine delle operazioni di trasferimento dei marines USA da Futenma. La comunicazione dell’assenza di comunicazioni è stata data a nome del governo centrale dal vicesegretario del Gabinetto Kazuhiro Sugito al vicegovernatore di Okinawa Kiichiro Jahana ed al vicesindaco di Ginowan Keigo Wada.
“Vista la serie di incidenti e di problemi il governo centrale dovrebbe fare tutto il possibile per chiudere le attività della base di Futenma il più presto possibile e ciò indipendentemente dai progressi nel progetto di ricollocazione” ha affermato Jahana per il quale, così come per tutta la coalizione di governo nella Prefettura, la liberazione di Ginowan dai marines (con i tempi comodi degli americani per altro) in cambio della devastazione di Nago è stata un ricatto inaccettabile.
Nel 2014 Abe aveva promesso all’allora Governatore Nakaima che “entro cinque anni” l’area sarebbe stata abbandonata dagli USA: i cinque anni sono però passati a febbraio senza che nessuna altra data sia stata resa nota.

In economia nel periodo aprile-giugno si è registrato un calo nei profitti delle aziende pari al 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: ciò è stato dovuto in gran parte alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Purtuttavia altissimi sono rimasti i profitti in termini assoluti (23.230 miliardi di yen). Nel periodo precedente (gennaio-marzo) si era avuto un aumento del 10,3%.
Scese del 6,9% a 3.620 miliardi le spese in conto capitale (primo calo degli ultimi otto quadrimestri) purtuttavia gli investimenti nelle attività pproduttive non finanziarie hanno avuto un aumento dell’1,9%.
Dati preliminari sul PIL suggeriscono una crescita annualizzata per il periodo dell’1,8% ma il futuro aumento dell’IVA potrebbe generare una crisi anche nei settori che meno stanno soffrendo a causa delle tensioni internazionali. “C’è la possibilità che le ricadute dell’aumento della tassa sui consumi possano diffondersi rapidamente nel non manifatturiero” ha messo in guardia Takeshi Minami, economista capo del Norinchukin Research Institute.

Nei trasporti 26 dei 50 nuovi alloggiamenti creati nell’aeroporto internazionale di Haneda sono già stati assegnati: a comunicarlo, lo scorso lunedì, il Ministero delle Infrastrutture.
Tra le nazioni che si sono aggiudicate gli slot vi sono Cina, Russia, Australia, India, Turchia, Italia e Finlandia. Gli altri 24 slot saranno, con ogni probabilità, assegnati a compagnie statunitensi con l’obiettivo di attirare turisti da quella nazione.
Frattanto secondo quanto emerso da una ricerca condotta dal quotidiano Mainichi sei aeroporti (Nagasaki, Haneda, Kobe, Chubu, Sendai e Kitakyushu) hanno elaborato dei piani per la continuità aziendale che tengono conto di alluvioni o tsunami. La ricerca è stata realizzata in occasione del primo anniversario del tifone che lo scorso settembre ha creato danni allo scalo del Kansai.
Sempre in ambito aereo Mitsubishi Aircraft ha annunciato lo scorso 5 settembre la firma di un memorandum con la statunitense Mesa Airlines per la vendita di 100 Spacejet M100. Secondo l’accordo le consegne dei velivoli inizieranno nel 2024.

Nelle ferrovie Sagami Railway Corporation ha presentato ufficialmente un treno dipinto con una livrea ispirata al mare che prenderà servizio il prossimo 30 novembre sulla nuova linea che collegherà Tokyo a Kanagawa. Il servizio sarà reso possibile mediante la costruzione di 2,7 chilometri di connessione tra la stazione di Nishiya e quella di Yokohama-Hazawa operate rispettivamente da Sagami e dalle Ferrovie del Giappone Orientale.
Quest’ultima azienda ha inoltre annunciato l’apertura di negozi in 27 delle 35 stazioni della linea Thomson-East Coast della metropolitana di Singapore la quale dovrebbe aprire parzialmente entro la fine di quest’anno. La società ferroviaria si è aggiudicata gli spazi (5.000 metri quadri affittati per 16 anni) insieme a SMRT Experience ed Alphaplus Investments, sussidiaria quest’ultima della catena di supermercati NTUC FairPrice ed avrà il 35% della joint venture costituita allo scopo.
Un grave incidente (il bilancio è stato di un morto) ha interessato invece la linea operata da Keikyu tra Minato (Tokyo) e Yokosuka (Kanagawa): la circolazione, interrottasi per un deragliamento il 5 settembre, è ripartita il 7 settembre.

Investimenti all’estero anche per la catena alberghiera Super Hotel la quale ha aperto una propria scuola per formare personale in Myanmar usufruendo così della nuova politica migratoria entrata in vigore ad aprile. La società possiede 137 alberghi nell’Arcipelago e la metà del personale addetto alle pulizie è già straniero. La scuola dovrebbe formare circa 1.000 persone l’anno.
L’esecutivo ha stimato che nel settore alberghiero il calo di manodopera nazionale sarà pari a 100.000 persone per il 2023.

Presenza oltreoceano anche per la maggiore azienda di telecomunicazioni del Paese, la NTT, la quale ha siglato un contratto triennale di cooperazione con la Major League di Baseball degli Stati Uniti. Tra gli oggetti frutto della collaborazione tra le due realtà anche un visore per la realtà aumentata sviluppato da NTT ed una serie di sponsorizzazioni.

Nell’elettronica Toshiba Memory acquisterà per 165 milioni di dollari il settore di produzione di unità di memoria della taiwanese Lite-On Technology. Entro aprile del prossimo la società di Formosa trasferirà all’azienda nipponica tutti i propri asset nel settore (compresi brevetti e personale) ma non le azioni nella joint venture con Tsinghua Unigroup.
Lunedì scorso la casa madre ha frattanto completato la vendita del proprio settore GPL negli USA alla francese Total.

Nell’auto i due ministri dell’Economia di Francia e Giappone, Hiroshige Seko e Bruno Le Maire, hanno avuto in settimana una telefonata nella quale hanno confermato il mantenimento dell’alleanza Renault-Nissan. Lo Stato francese è il maggiore azionista di Renault la quale ha sua volta possiede il 43,4% di Nissan.
Nel contempo il presidente di quest’ultima società, Hiroto Saikawa, ha ammesso di ricevere pagamenti che superano le remunerazioni previste dai regolamenti interni. “Pensavo che le procedure fossero state condotte correttamente e non sapevo di operazioni errate” ha dichiarato il dirigente d’azienda.
“Nissan avrebbe dovuto sapere a proposito dei pagamenti a Saikawa quando ha condotto l’indagine interna su Ghosn” ha dichiarato Junichiro Hironoka, ex capo del collegio difensivo deell’ex numero della casa automobilistica.

Nella pesca chiesto nuovamente dal Giappone l’aumento (del 20%) delle quote del tonno pinna blu in sede di Comitato Settentrionale per la Pesca nel Pacifico Occidentale e Centrale, organismo che stabilisce per ogni nazione i tetti di pescato per le varie specie. Una proposta simile era stata bocciata lo scorso con i voti di Stati Uniti ed Isole Cook preoccupati che una pesca eccessiva di quella specie di tonno non terrebbe il passo con i ritmi riproduttivi della stessa.
In chiusura di settimana l’organismo, riunitosi a Portland (Stati Uniti), ha bocciato la richiesta nipponica. La popolazione di questa specie di tonni è stata decimata dalla pesca intensiva condotta a partire dagli anni ’60.

Sul nucleare la Commissione per l’Energia Atomica del Giappone ha approvato un rapporto nel quale si sottolinea la necessità per l’Arcipelago di decomissionare molti degli impianti esistenti e si invitano le aziende che li possiedono a preparare per tempo piani di smantellamento di modo da ridurre i rischi di sicurezza. Sono ben 24 (il 40% del totale) le centrali che secondo l’ente andranno smantellate o che già sono in fase di decomissionamento.
“Tenendo conto dell’ulteriore aumento degli impianti nucleari che verranno spenti appare necessario sviluppare nuove tecnologie e sistemi che consentano di raggiungere lo scopo con efficienza e senza intoppi” si legge nel rapporto il quale mette anche in guardia circa l’indebolimento della ricerca nel settore che il piano di chiusura di circa la metà dei 79 centri di ricerca dell’Agenzia per l’Energia Atomica del Giappone inevitabilmente produrrà.
Attualmente nel Sol Levante sono in funzione 9 reattori che forniscono circa il 3% dell’energia elettrica nazionale contro il 25% (prodotta da 60 reattori) prodotta prima del 2011.
Oltre all’impianto tristementa famoso di Fukushima Daiichi (il cui smantellamento potrebbe costare più di 68 miliardi di euro) altre centrali particolarmente complesse da spegnere sono quelle di Fukushima Daini (circa 410 miliardi di yen i costi ed oltre 40 anni di tempo per completare il decomissionamento) e la centrale del Tokai della Japan Atomic Power (società partecipata da alcune delle maggiori società nucleari del Paese tra cui TEPCO e KEPCO) il cui costo di smantellamento si aggira intorno ai 770 miliardi di yen e potrebbe richiedere 70 anni.

Sempre in tale ambito si è tenuta lo scorso lunedì una riunione tra funzionari del Ministero degli Esteri e diplomatici di 22 Paesi al fine di rassicurarli circa l’eventuale rilascio in mare dell’acqua contaminata da trizio attualmente stoccata all’interno dell’ex centrale di Fukushima Daiichi.
Nell’impianto si trovano ad oggi circa un milione di tonnellate di acqua stivate in 1.000 serbatoi ma ogni giorno acqua di falda (nonostante il muro di sostanze congelanti realizzato da TEPCO) o piovana entra a contatto con materiale radioattivo.
“Allo scopo di prevenire voci allarmanti crediamo sia estremamente importante fornire accurate informazioni scientifiche” ha dichiarato Yumiko Hata del Ministero dell’Economia, Industria e Commercio. Tra le nazioni dell’Asia orientale la Corea del Sud ha già manifestato la propria contrarietà al rilascio in mare dell’acqua la quale, incidentalmente, è anche l’opzione più economica.
“I reazionari giapponesi stanno per condurre ad orrendo disastro la nazione coreana e l’umanità” si legge in un comunicato dell’agenzia di stampa nordcoreana KCNA per la quale “nel caso in cui il Giappone scaricasse in mare 1.100.000 tonnellate di acqua radioattiva in pochi mesi anche le acque intorno all’isola di Jeju saranno inquinate e, in un anno, l’intero Mare Orientale della Corea e successivamente l’intero Oceano Pacifico sarà ridotto in un mare della morte causando gravi danni all’umanità”.
“Molti paesi gestiscono centrali nucleari nel mondo ma è soltanto il Giappone, uno stato barbaro, ad annunciare apertamente la dispersione di scorie nucleari, minacciando persino l’esistenza di altri paesi e nazioni. Il Giappone, la prima vittima nel mondo di un disastro nucleare, ha ripetutamente parlato dei danni […] ogni volta che se ne presenta l’opportunità. Tuttavia la divulgazione del piano giapponese per lo scarico di acqua inquinata dimostra che le proteste di quel governo per il disastro nucleare ed i suoi effetti collaterali sono niente altro che ipocrisia ed il Giappone è profondamente impregnato di una cultura gangeristica volta a danneggiare altri paesi e nazioni e persino l’umanità intera per proprio interesse. La prima vittima a subire enormi gli danni causati dal rilascio di acqua radioattiva sarebbe la penisola coreana”
si legge ancora nell’editoriale.

Frattanto tre apprendisti stranieri assunti mediante il programma di tirocino internazionale cui il Giappone aderisce hanno fatto causa ad una ditta di costruzioni che li ha impiegati in lavori di decontaminazione nelle cittadine di Koriyama e Motomiya (Prefettura di Fukushima) tra il 2016 ed il 2018. Recentemente il Ministero del Lavoro e Salute ha chiarito che gli apprendisti stranieri non possono essere impiegati per attività connesse allo smantellamento di centrali nucleari.

Nella ricerca scientifica l’Agenzia Aerospaziale del Giappone svilupperà componenti per la stazione orbitante intorno alla luna: la statunitense “Gateway” ancora in fase di progettazione.
Allo scopo il Ministero dell’Istruzione ha avanzato richieste per 1.160 miliardi di yen.
“In termini di tecnologia scientifica ed industriale nonché di sicurezza nazionale non vi altra opzione per il Giappone che di partecipare al progetto Gateway” ha affermato Yoshiyuki Kasai, responsabile della Commissione per le Politiche Spaziali.


(con informazioni di liteon.com; thehindu.com; tass.com; yna.co.kr; kcna.kp; cdp-japan.jp; mitsubishiaircraft.com; mainichi.jp; asahi.com)

Immagine da kremlin.ru

Print Friendly, PDF & Email
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d’adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

archivio.ilbecco.it/autori/itemlist/user/922-roberto-capizzi.html

Related Posts

bidenMOD

A Dieci Mani

Gli USA nel panorama internazionale all’indomani dell’insediamento di Biden

Con la vittoria alle presidenziali di Biden gli USA si sono riaffacciati sullo scacchiere internazionale ripuntualizzando il proprio ruolo e quello della NATO.

Print Friendly, PDF & Email
European_Parliament_empty_plenary_Strasbourg_neon-glitch

Politica

Draghi, Europa: quale via d’uscita dalla crisi? – 1/2

Secondo i cicli sociali di Strauss-Howe, ad una crisi segue un apogeo. Il volgere al termine della corrente crisi apre interrogativi sulla caratura del prossimo apogeo: quale sarà il ruolo dell’Europa? E quale, al suo interno, la tendenza politica consensuale?

Print Friendly, PDF & Email
Pfizer-BioNTech_COVID-19_vaccine_crop

Pillole dal Giappone

#381 – Al via le vaccinazioni in Giappone

Inoltre questa settimana: agli scandali che coinvolgono la maggioranza si aggiunge la partecipazione del figlio di Suga, dirigente di una società di settore, ad alcune cene con dirigenti del Ministero degli Interni e Comunicazioni; mentre Aso ha rifiutato di riferire sullo scandalo Moritomo Gakuen. La ministra Hashimoto nuova presidente del comitato organizzatore delle olimpiadi. Fissato in 200 miliardi di yen il contributo del Giappone ai costi delle truppe USA stanziate nell’Arcipelago per il prossimo anno fiscale.

Print Friendly, PDF & Email
Back To Top

Licenza Creative Commons
Eccetto dove diversamente specificato, i contenuti di questo sito sono rilasciati con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia.

IL GIORNALE
ARCHIVIO
AUTORI
COLLABORA CON NOI
L'ASSOCIAZIONE
LA RIVISTA
CONTATTI
SOSTIENICI
PRIVACY
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti. Accept Read More
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato

Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.

Non-necessary

Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.

ACCETTA E SALVA