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H1N1_in_Japan
9 Febbraio 2020

#327 – Nuovi casi di coronavirus di Wuhan

Roberto Capizzi Pillole dal Giappone

Settimana iniziata con una nuova comunicazione agli ambasciatori accreditati in Giappone circa le opzioni che l’esecutivo sta vagliando per il rilascio dell’acqua contaminata stoccata all’interno dell’ex impianto di Fukushima.
Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti di 23 diversi Paesi (tra essi anche l’Italia).

Sempre in politica estera si è svolto l’annuale evento irredentista, promosso dal governo nipponico dal 1982, per rivendicare la sovranità sulle due isole dell’arcipelago delle Curili più prossime al territorio metropolitano del Giappone.
Anche quest’anno il premier, che quasi certamente parteciperà al prossimo Den Pobedy a Mosca, ha evitato di definire come occupazione illegale la sovranità russa sulle isole.
L’evento, chiamato ufficialmente Manifestazione nazionale per il ritorno dei Territori del Nord (termine utilizzato in Giappone per definire le Curili meridionali), si tiene il 7 febbraio a ricordo del Trattato nippo-russo di Shimoda del 1855.
Il 2019 è stato un anno ricco di accordi e complessivamente positivo secondo l’ambasciatore russo a Tokyo Mikhail Galuzin.
“L’anno scorso abbiamo assistito a una serie di eventi significativi i quali hanno dimostrato che l’interesse reciproco e le prospettive di reciproco profitto generate dalla cooperazione ci spingono a siglare nuovi ed importanti progetti comuni” ha affermato Galuzin sottolineando in particolare gli importanti accordi nel settore dell’energia. Tra i contratti siglati da aziende russe e giapponesi il più importante è senza dubbio quello sottoscritto da Novatek ed un consorzio di imprese capeggiate da Mitsui & Co e Jomec per l’esplorazione nella penisola di Yamal.

In politica interna il deputato conservatore Tsukasa Akimoto ha ricevuto lo scorso 3 febbraio una nuova accusa di corruzione dalla Procura di Tokyo. Secondo i magistrati il parlamentare avrebbe ricevuto denaro e altre utilità (gli sarebbero stati pagati dei viaggi) da una società cinese interessata ad aprire casinò nell’Arcipelago.
Inquisiti anche un ex dirigente e due ex consultenti della società in questione nonché Akhiro Toyoshima, ex collaboratore del deputato.

Sullo scandalo del sakura, Kiyomi Tsujimoto, deputato del Partito Costituzionale Democratico, ha interrogato il premier Abe, nel corso della seduta del 3 febbraio della Commissione Bilancio della Camera bassa, rimarcando lo sperpero di denaro pubblico connesso alle migliaia di inviti emessi dal governo e dai pariti della maggioranza ed in particolare ha sottolineato la violazione di diverse norme circa una cena, tenutasi in un hotel nel 2018, per centinaia di partecipanti all’evento. Nello specifico gli invitati avrebbero pagato per la cena 5.000 yen a persona: una cifra che, stando al menù, è ritenuta irrealistica dalle opposizioni.
Il 6 febbraio Abe ha ammesso, dopo aver negato fino al giorno precedente ogni coinvolgimento, che propri collaboratori raggiunsero un accordo con l’hotel per circa 800 invitati. Anche se non sarebbero stati utilizzati fondi pubblici l’accordo e le – certe ancorché negate – spese sostenute dal PLD per coprire parte dei costi della cena non figurano in nessun bilancio che i parlamentari ed i partiti politici sono obbligati a presentare.

Per ciò concerne il nuovo coronavirus, il premier Abe ha sostenuto che coopererà con l’Organizzazione Mondiale della Sanità al fine di ridurre al minimo il rischio di diffusione dello stesso in occasione delle prossime Olimpiadi che si terranno quest’estate.
Proprio la malattia potrebbe causare un crollo nel numero dei viaggiatori mandando in fumo molte delle previsioni sullo sviluppo avanzate dall’esecutivo negli scorsi anni.
L’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ed altre istituzioni pubbliche stanno intanto lavorando ad un kit per accertare rapidamente se una persona è portatrice o meno del virus.
Lo scorso 3 febbraio una nave da crociera – con a bordo 2.500 passeggeri e circa 1.000 membri dell’equipaggio – è stata messa in quarantena a largo del porto di Yokohama in quanto uno dei passeggeri aveva contratto il virus (probabilmente ad Hong Kong). Nel corso della settimana il numero degli infettati è salito a 20 e poi ha superato i 60 ed i passeggeri, inizialmente posti in quarantena all’interno della nave, sono stati condotti in strutture sanitarie della Prefettura di Kanagawa. Il Ministero della Difesa ha inviato a bordo della nave cento uomini e tra essi due medici.
Possibili, intanto, nuove restrizioni ai viaggi dalla Cina al Giappone anche per altre regioni della RPC (per l’area di Hubei il divieto è già in essere): “stiamo analizzando i dati sui pazienti insieme alla Cina per determinare quale aree sono a rischio” ha detto il premier intervenendo alla Camera dei Rappresentanti.
Il 7 febbraio altri 200 cittadini nipponici sono stati riportati in Giappone con un volo speciale partito da Wuhan.
Yukio Edano ha, intanto, chiuso la porta alle proposte provenienti da esponenti del PLD di modificare la Costituzione, introducendo la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza, utilizzando il virus come arma propagandistica a sostegno della cosa: “è un abuso cercare di legare questioni costituzionali con la vita umana”.
Le opposizioni hanno, frattanto, sottolineato (portavoce della posizione si è fatto Jun Azumi del PCD che ha incontrato Hiroshi Moriyama del PLD) come l’emergenza richieda fondi, in particolare per il sostegno alle attività turistiche colpite dal crollo dei visitatori, ed offerto di discutere ed eventualmente approvare congiuntamente nuove spese volte ad attutire i danni economici nonché a contenere la diffusione del virus.
Sabato 8 febbraio il Ministero degli Esteri ha comunicato la morte di un cittadino nipponico residente a Wuhan che potrebbe essere deceduto a causa del virus.

Sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, dopo che il premier, rispondendo ad una interrogazione dell’opposizione aveva affermato che occorreva cambiare la Costituzione per consentirlo, è giunta la risposta del PCD, mediante il Presidente Edano: “il matrimonio gay non era previsto quando la Carta venne approvata. Non era previsto ma non era vietato […]. Chiunque affermi il contrario non ha una buona conoscenza giuridica”.

Polemiche sono state sollevate dalle opposizioni, in primo luogo da Shu Watanabe del Partito Democratico per il Popolo, circa la proroga, disposta dall’esecutivo, all’incarico di Hiromu Kurokawa, Sovraintendente della Procura di Tokyo: “sembra che la proroga sia legata a facilitare la nomina di Kurokawa a Procuratore Generale” ha affermato il parlamentare.
Il magistrato ha ottenuto una norma ad personam che ne posticipa il pensionamento di sei mesi. Kurokawa è ritenuto vicino al Partito Liberal-Democratico.
“Il signor Kurokawa ha guidato l’amministrazione giudiziaria seguendo i voleri del governo Abe” ha affermato Yukio Edano per il PCD.
Dal Ministero della Giustizia Masako Mori ha difeso la scelta legandola ad alcune indagini in corso che vanno completate.

Rimanendo in campo giudiziario, il numero di interpreti nei tribunali continua a scendere nonostante quello degli stranieri sia in costante aumento.
Se nel 2010 i tribunali potevano contare su 4.076 professionisti essi erano diventati 3.586 nel 2019.
A determinare questa moria sono prevalentemente i bassi compensi ed una serie di prestazioni non retribuite come la traduzione di documenti scritti.

In ambito militare, lo scorso 2 febbraio il cacciatorpediniere Takanami ha lasciato la base di Yokosuka per dirigersi verso il Golfo di Aden nell’ambito della missione portata avanti nell’area dalle Forze di Autodifesa.
Ufficialmente le navi effettueranno attività di “ricerca e raccolta di informazioni” ma in realtà esse offrono una certa copertura alle possibili, e non auspicabili, attività della Marina militare USA nello Stretto di Hormuz.

Frattanto il Ministero della Difesa ha comunicato lo scorso giovedì che l’azienda siderurgica Kobe Steel e quella operante nel settore dei dati per satelliti Pasco hanno subito attacchi informatici.
Gli attacchi, consistenti in una serie di accessi non autorizzati a dati riservati, sono avvenuti tra l’agosto 2016 ed il maggio 2018.
Nelle scorse settimane attacchi informatici avevano colpito Mitsubishi Electric e NEC.

In economia, è stato licenziato dal governo un disegno di legge che consentirà, su base volontaria, di lavorare fino a 70 anni. La normativa attuale fissa il limite in 65 anni.

Dati negativi sui consumi delle famiglie si sono registrati a dicembre: -4,8% rispetto allo stesso mese del 2018. La spese delle famiglie con due o più componenti è stata in media di 321.380 yen. Il dato è soltanto leggermente migliore di quello di ottobre (-5,1%), mese nel quale l’IVA è aumentata dall’8 al 10%.

In calo, secondo quanto emergerebbe dai primi dati forniti dall’esecutivo, anche i salari reali che sarebbero stati nel 2019 pari ad una media di 322.689 yen: lo 0,3% in meno in termini nominali e lo 0,9% in meno rapportandoli con l’inflazione.
Il dato è in gran parte correlato con il costante aumento del lavoro a tempo parziale che coinvolge ormai il 31,53% dei lavoratori (+0,65% rispetto al 2018).
La paga base è scesa dello 0,1% (in media 244.485 yen mensili) mentre gli introiti da straordinari non programmati sono stati dello 0,8% in meno. Un -0,9% anche sul totale dei bonus erogati.
Analizzando soltanto i salari del lavoratori a tempo pieno si è invece registrata una crescita dello 0,3% (per una media di 425.288 yen mensili).

Nel commercio internazionale è stata confermata dall’Indonesia l’assenza di funzionari indiani alla riunione preparatoria del summit ministeriale del RCEP che si è svolta a Bali. Molto probabile che dunque il prossimo marzo, quando a Danang (Vietnam) si incontreranno i titoli dei dicasteri competenti, i partecipanti saranno 15 e non più 16.
Il Regional Comprehensive Economic Partnership è un accordo di libero scambio in discussione dal 2013 che coinvolge le 10 nazioni ASEAN (Filippine, Indonesia, Vietnam, Brunei, Laos, Cambogia, Malesia, Singapore, Tailandia e Myanmar) nonché Giappone, Repubblica di Corea, Cina, Australia, Nuova Zelanda e fino a qualche mese fa anche l’India, Paese che il Giappone vorrebbe tenere a tutti i costi all’interno dell’accordo (un invito in tal senso era giunto da Motegi lo scorso dicembre quanto il titolare della diplomazia nipponica si recò in visita a Nuova Dheli). In caso di approvazione questo accordo sarà uno dei più importanti al mondo per la quota del PIL globale coinvolta.

Nel commercio con gli USA si è avuta per il Sol Levante una conferma della robustezza delle proprie esportazioni. Stando ai dati comunicati la scorsa settimana dal Dipartimento al Commercio statunitense nel 2019 il Giappone è stato il terzo Paese, in termini di valori assoluti, nella classifica dei Paesi verso i quali gli USA sono in deficit: vi è stata infatti una crescita del surplus nipponico verso gli States del 2,7% per complessivi 68,98 miliardi di dollari.

Una relazione privilegiata potrebbe instaurarsi tra il Giappone e la Gran Bretagna: appena uscita dall’UE ed in disperata ricerca di accordi commerciali. In tal senso i ministri degli Esteri dei due Paesi, Toshimitsu Motegi e Dominic Raab, si sono incontrati lo scorso sabato a Tokyo iniziando una discussione che potrebbe portare anche all’inclusione del Regno Unito nel CPTPP.
“Il Giappone è un grande amico e il nostro partner sulla Difesa più vicino in Asia. Ora che abbiamo lasciato l’UE possiamo sfruttare appieno le opportunità che ci sono aperte: commercio, investimenti, innovazione tecnologica e cooperazione in materia di sicurezza” ha affermato Raab.

Fallito invece l’obiettivo di esportare nel 2019 almeno 1.000 miliardi di yen di prodotti agricoli. I primi dati forniti dall’esecutivo, che aveva in quella cifra il proprio obiettivo per l’anno appena trascorso, l’export è cresciuto dello 0,6% (+3,8% per i prodotti della terra ma -5,2% nei prodotti ittici) ma si è fermato a 912,1 miliardi.
Tra i mercati che hanno registrato un calo maggiore vi è stato quello sudcoreano (-21%) a causa, in gran parte, del boicottaggio, politicamente motivato, portato avanti da molti consumatori di quel Paese. Cresciuto invece l’export alimentare verso la Cina (+14,9%) e gli USA (+5,2%).

In campo farmaceutico, il colosso Takeda Pharmaceutical ha visto al rialzo, per l’anno fiscale 2019, i propri profitti operativi e le proprie proiezioni di vendita mentre di contro le perdite nette sono stimate in calo.
Escludendo i costi per l’acquisizione dell’irlandese Shire (6.200 miliardi di yen: uno dei più grandi acquisti di sempre compiuti da un’azienda del Sol Levante), Takeda prevede di realizzare entro marzo, termine dell’anno fiscale 2019, 950 miliardi di yen di profitti operativi contro i 930 ipotizzati ad ottobre.
Da 273 a 162 i miliardi di perdite (il ricalcolo è dovuto ad una diversa valutazione di quanto posseduto da Shire) mentre le vendite dovrebbero passare dagli stimati 3.260 a 3.290 miliardi.

Nell’elettronica profitti in calo per il periodo aprile-dicembre dello scorso anno sono giunti da Panasonic. La società ha riportato un -17,8% per un totale negli utili operativi di gruppo pari a 2,2 miliardi di dollari.
Profitti in aumento sono stati stimati da Sony. La società prevede di chiudere l’anno fiscale 2019 (che terminerà a maggio) con 590 miliardi di utili contro i 540 della precedente stima. A determinare la previsione l’aumento delle vendite di sensori per fotocamere che annullerebbe i dati sui profitti del periodo aprile-dicembre 2019 nei quali si è potuta vedere una crescita inferiore del 31,2% rispetto allo stesso periodo del 2018 (569,55 miliardi in termini assoluti). La società prevede di riaprire i propri impianti in Cina il prossimo 10 febbraio.

Nel turismo, a Sapporo, capoluogo dell’isola di Hokkaido, si è aperto il 4 febbraio il festival della neve, colpito quest’anno dal rischio del coronavirus che ha ridotto le presenze e con un inverno abbastanza caldo. Lo scorso anno ben 2.740.000 turisti cinesi hanno visitato la più settentrionale delle isole nipponiche.
Il calo dei visitatori ha avuto un impatto anche nei duty free. A gennaio Takashimaya, Sogo & Seibu e J. Front Retailing hanno riportato cali nelle vendite per questo settore specifico rispettivamente del 14,7, 15 e 5%.
Per attrarre maggiori turisti molte aziende nipponiche stanno sempre più investendo sul settore ferroviario. Lo scorso 5 febbraio la Kintetsu Railway, azienda di Osaka, ha presentato il proprio treno, con vetrate panoramiche, Hinotori. A partire dal 14 marzo il treno percorrerà la tratta tra Osaka e Nagoya in due ore e cinque minuti.

Frattanto Haruhiko Kuroda, numero uno della Banca del Giappone, ha dichiarato, lo scorso martedì, che è “troppo presto” per stimare quali saranno gli effetti dell’epidemia sull’economia nipponica. “Prenderemo le misure che saranno necessarie” ha rassicurato il Governatore.
Dati poco rassicuranti sono stati invece forniti in settimana da SMBC Nikko Securities. La società ha previsto che le aziende nipponiche (escluse dal computo le società finanziarie e quelle elettriche e delle telecomunicaizoni) guadagneranno nel 2020 per una serie di cause (tra le quali rientra il coronavirus ma anche la tensione commerciale USA-Cina) il 9,6% in meno.
I maggiori cali dovrebbero riguardare gli utili del manifatturiero (-16,1% se confrontati con il 2018) ed in particolare del settore siderurgico (-70,3%), automobilistico (-31,5%) e meccanico (-30%).
Tra le aziende da cui giungono i primi dati sull’impatto negativo del virus vi è Shiseido (cosmetici) che ha registrato un -55% delle vendite nel corso del capodanno lunare di quest’anno.
Nonostante ciò l’azienda prevede utili netti per l’anno fiscale 2019 pari a 705 milioni di dollari (+5,4% rispetto al 2018) anche se l’amministratore delegato Masahiko Uotani ha precisato che la previsione potrebbe essere suscettibile di cambiamenti alla luce del virus che ha colpito il Paese nel quale Shinseido vende il 20% dei propri prodotti.
Cali certi anche per il colosso dell’abbigliamento Uniqlo che ha chiuso la metà dei propri negozi nel Paese.

Nell’auto, Nissan ha rimandato fino al 14 febbraio la riapertura del proprio impianto nella provincia cinese di Hubei mentre altre fabbriche riavvieranno la produzione il 10. A gennaio Nissan ha riportato un -11,8% nelle vendite in Cina.
Toyota ha invece annunciato lo scorso mercoledì le nuove stime sugli utili per l’anno fiscale 2019. I nuovi dati prevedono che la società chiuda l’anno fiscale 2019 con 2.350 miliardi di yen di utili netti (+2,15% rispetto alla precedente stima). Preoccupazione è stata però espressa dai vertici della società per quanto sta avvenendo in Cina e per i possibili risvolti negativi in termini di fornitura di componenti. La società ha esteso al 17 febbraio la chiusura dei propri impianti cinesi.

Nel settore aereo è stato ufficialmente comunicato da Seiji Izumisawa, amministratore delegato di Mitsubishi Heavy Industries, che SpaceJet M90, l’aereo passeggeri di medie dimensioni che la controllata Mitsubishi Aircraft doveva lanciare nel 2013, subirà nuovi ritardi nel suo debutto.
A causa di nuove certificazioni e di dubbi sollevati dal Ministero dei Trasporti di Tokyo alcune parti del velivolo andranno modificate. Secondo il nuovo annuncio, il mezzo sarà pronto per la primavera del 2021: si tratta del sesto rinvio.

Per ciò che riguarda le politiche energetiche il Sol Levante non sembra intenzionato ad uscire dal carbone nonostante gli impegni presi alle conferenze internazionali tra cui quella di Parigi, con la quale il Paese si era impegnato, entro il 2030, a tagliare del 26% le emissioni.
Attualmente è in costruzione una nuova centrale a carbone a Yokosuka mentre altre 22 dovrebbero vedere la luce nei prossimi 5 anni.
“Il Giappone aveva promosso delle Olimpiadi a basse emissioni, ma nello stesso anno in cui i giochi si terranno partiranno cinque nuove centrali elettriche a carbone che emetteranno molte volte più anidride carbonica di qualsiasi cosa che delle Olimpiadi a basse emissioni possano compensare” ha affermato Kimiko Hirata, del gruppo ambientalista Kiko Network.
“Il Giappone è un’anomalia tra le economie sviluppate. L’era del carbone sta finendo ma per il Paese si sta rivelando molto difficile la rinuncia ad una fonte di energia sulla quale si fa affidamento da molto tempo” ha sottolineato Yukari Takamura dell’Università di Tokyo.

Di segno opposto, invece, la decisione di Marubeni Corporation e di altre 12 società, di edificare a largo della Prefettura di Akita il primo campo eolico (installando, quindi, un numero considerevole di pale) in mare del Paese. I costi di realizzazione sono stati stimati in 100 miliardi di yen in gran parte frutto di prestiti di società finanziarie nipponiche ed internazionali.
Il campo sarà realizzato nelle acque poco distanti il porto di Akita e nei pressi di quello di Noshiro ed avrà una capacità di 140 megawatt.
Tra le aziende che accompagneranno Marubeni vi sono: Akita Bank, la società di costruzioni Obayashi nonché le società elettriche Chubu Electric Power, Tohoku Electric Power e Kansai Electric Power.
Il progetto è stato favorito da una legge dell’aprile 2019 che concede per un periodo di trent’anni una serie di facilitazioni alle aziende che intendono investire in questo settore.

Chiudendo con lo spazio sarà lanciato il 9 febbraio il vettore H2A sviluppato da Mitsubishi Heavy Industries. Il vettore, il cui lancio era stato previsto il 28 gennaio, partirà dal cosmodromo di Tanegashima e trasporterà satelliti militari.


(con informazioni di gov.uk; cdp-japan.jp; dpfp.or.jp; tass.com; mainichi.jp; asahi.com;

Immagine di Gabriel Synnaeve (dettaglio) di Wikimedia Commons

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Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d’adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

archivio.ilbecco.it/autori/itemlist/user/922-roberto-capizzi.html

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