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japan face masks 2009
1 Marzo 2020

#330 – Misure contro il Covid-19, preoccupazione per l’economia

Roberto Capizzi Pillole dal Giappone

Ben 23 persone fatte sbarcare dalla nave da crociera Diamond Princess non sono state testate per accertare la presenza o meno del nuovo coronavirus. Ad annunciare questa gigantesca falla nei controlli il il ministro della Salute Katsunobu Kato lo scorso 22 febbraio. “Esamineremo cosa è andato sbagliato e non ripeteremo il medesimo errore” ha affermato Kato.
Il giorno seguente è stata data la notizia che una donna, fatta sbarcare proprio sabato 22, è risultata infetta nonostante il test avesse dato esito negativo.
Un’altra delle persone sbarcate è invece deceduta in ospedale il 23 febbraio (si tratta di un uomo giapponese di circa 80 anni) mentre un’altra si è spenta il 25. Gli ultimi decessi hanno fatto salire a quattro il numero di contagiati all’interno della nave che hanno perso la vita.
“La nave non era progettata per essere un ospedale. La nave è una nave – ha rilevato Shigeru Omi, ex funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità -. Ovviamente l’isolamento non poteva essere l’ideale come ci si aspetterebbe invece da un ospedale, quindi a mio avviso, sebbene l’isolamento sia stato in qualche modo efficace, in larga misura non è stato perfetto”.
Il 27 febbraio, finalmente, sono sbarcati dalla nave anche i primi membri dell’equipaggio: si tratta di 91 persone che proseguiranno la quarantena presso una struttura pubblica di Saitama.

Frattanto il Ministero degli Esteri degli Stati Uniti ha emesso un’allerta circa i voli provenienti dal Giappone, Paese che a questo punto si sta rivelando come uno dei più colpiti dal virus.
Restrizioni all’ingresso dal Giappone sono state poste anche da Israele, Stati Federati di Micronesia, Kiribati, Tuvalu, Comore, Isole Salomone e Samoa.

Nuove politiche base per affrontare l’emergenza sono state predisposte lo scorso martedì. Tra le misure previste vi sono l’accoglienza nelle strutture ospedaliere di tutti i pazienti che mostrano sintomi associabili alla malattia.
Il medesimo giorno il ministro dell’Istruzione Koichi Hagiuda ha affermato di valutare la chiusura delle scuole in caso di sensibile aumento dei contagiati.
La Prefettura di Hokkaido, nella quale si sono registrati fino ad ora 39 casi (tra essi un autista di bus scolastici ed un insegnante), ha immediatamente dato seguito alle parole di Hagiuda chiudendo temporaneamente 1.600 istituti scolastici. Ad Hokkaido si è avuto, lo scorso mercoledì, un ulteriore decesso: il sesto avvenuto nell’Arcipelago. Per far fronte alla crisi il Governatore di Hokkaido ha dichiarato il 28 febbraio lo stato di emergenza.
Decisa la chiusura delle scuole anche dalla città di Osaka fino al 13 marzo mentre il 27 febbraio la città di Nagoya ha disposto lo stop a tutte le attività scolastiche (compresi gli asili).
Una chiusura di tutte le scuole è stata, infine, richiesta anche dal premier a partire dal prossimo lunedì e fino a data da destinarsi (ma almeno per un mese). La mossa del premier ha suscitato perplessità tra i funzionari del Ministero dell’Istruzione nonché tra le amministrazioni locali. Di rischio di “blocco per la società giapponese” ha parlato Toshihito Kumagai, sindaco di Chiba.
Il ministro Hagiuda ha invitato le famiglie alla cooperazione e chiesto che i bambini siano tenuti in casa per il prossimo mese. Spetterà comunque ai singoli uffici scolastici locali decidere se, come e per quanto tempo chiudere gli istituti. “Si tratta di una decisione politica e non di una proposta basata su evidenze scientifiche” ha commentato Masaki Yoshida, docente della Università Jikei di Medicina ed a capo della Società Giapponese per il Controllo e la Prevenzione delle Infezioni.

Tra le misure adottate in settimana vi sono anche una serie di divieti, che saranno flessibili e suscettibili di continue mutazioni, agli ingressi nel Paese da zone considerate a rischio (possibilità già prevista dal comma 14 dell’articolo 5 della legge sull’immigrazione) nonché la possibilità di costringere qualcuno ad entrare in quarantena reinterpretando le normative attualmente in vigore.
L’esecutivo ha chiesto alle organizzazioni pubbliche e private di evitare, per quanto possibile, gli eventi che comportano grandi concentrazioni di persone (come ad esempio i concerti: molti già annullati). Rimarrà chiuso, tra gli altri, il parco di divertimento Disney di Tokyo (almeno fino al 15 marzo) ed il parco a tema di Hello Kitty (in questo caso fino al 12).

Per ciò che concerne i Giochi Olimpici il capo del Comitato organizzatore, Toshiro Muto, ha voluto smentire le voci circa l’annullamento delle Olimpiadi di Tokyo 2020 a causa dell’epidemia. “Noi ci muoviamo con la precondizione che i Giochi si terranno come previsto” ha affermato Muto il 27 febbraio.
Il Comitato Olimpico Internazionale è “interamente impegnato affinché i Giochi Olimpici di Tokyo inizino il 24 luglio” ha affermato, lo scorso giovedì, anche Thomas Bach, Presidente del CIO.

In politica interna, Mizuho Fukushima è stata rieletta alla guida del Partito Socialdemocratico. Fukushima, che ha già guidato il Partito tra il 2003 ed il 2013, sostituisce Seiji Mataichi. Principale dibattito che ha animato la forza politica in questi mesi è stata la proposta di fusione proveniente dal Partito Costituzionale Democratico.

La ministra della Giustizia, Masako Mori, ha frattanto salvato il posto. Una mozione di sfiducia presentata dall’opposizione è stata bocciata lo scorso giovedì. La ministra era finita nell’occhio del ciclone per aver sostenuto la proroga del mandato del supervisore della Procura Generale Hiromu Kurokawa il quale sarebbe dovuto andare il pensione.
In settimana la ministra ha anche disposto l’invio in Libano del viceministro Hiroyuki Yoshiie per colloqui con le autorità di quel Paese circa la vicenda di Carlos Ghosn. Appare comunque improbabile che, stante l’assenza di un trattato di estradizione tra le due nazioni, l’ex manager sia rimandato a Tokyo.
Nissan è stata, intanto, multata lo scorso venerdì per 2,42 miliardi di yen per non aver riportato, come richiesto dalla legge, le esatte remunerazioni dell’ex numero uno.

Per ciò che concerne la finanza pubblica, il 28 febbraio la Camera dei Rappresentanti ha approvato il bilancio di previsione per il 2020. Si tratta, come oramai i governi Abe hanno abituato, di un bilancio record: 102.660 miliardi di yen.
Il bilancio comprende 5.310 miliardi di spese militari, 1.780 miliardi di stimoli ai consumi (spese motivate dal contraccolpo prodotto dall’aumento della tassa sui consumi)

Sul fronte immigrazione, una ricerca condotta dal quotidiano Mainichi sui dati dell’ultimo censimento nazionale mostra come il 7,7% degli stranieri tra i 15 ed i 19 anni non studiano e non lavorano. Il dato è oltre il doppio di quello dei cittadini giapponesi compresi nella medesima fascia d’età: il 3,1%.

In politica estera, il ministro nipponico Motegi e l’omologo cinese Wang Yi, hanno convenuto – nel corso di una conversazione telefonica avvenuta mercoledì scorso – di proseguire il dialogo in previsione di una prossima visita del Presidente cinese Xi nel Sol Levante.
Venerdì scorso Motegi ha incontrato, sempre nell’ambito della preparazione della visita di Xi, anche l’alto funzionario cinese Yang Jiechi, membro dell’Ufficio Politico del Partito Comunista Cinese.
“Al momento non prevediamo cambi circa la visita” ha affermato il titolare della diplomazia nipponica confermando quindi che in aprile il massimo rappresentante cinese visiterà l’Arcipelago.

In ambito militare, il cacciatorpedienere Takanami ha iniziato il 26 febbraio la propria missione di raccolta informazioni e monitoraggio nel Golfo di Aden.
La missione è stata attentamente preparata nei mesi scorsi dal premier Abe il quale si è assicurato che le nazioni nell’area, Iran in primis, non avessero nulla da ridire.

In economia il Giappone e la Malesia potrebbero presto avviare una cooperazione nella produzione di velivoli.
Il settore muove nel Sol Levante circa 1.800 miliardi di yen ma l’esecutivo intende portare il giro d’affari ad una cifra prossima ai 3.000 miliardi. Aziende come Wada Aircraft Technology, Imai Aero-Equipment ed Asahi Aero Group acquistano nel Paese componentistica.

Per ciò che attiene a dati macroeconomici, il tasso di disoccupazione è cresciuto a gennaio dello 0,2% rispetto al mese precedente, toccando quota 2,4%. Lo scorso mese, in termini assoluti i disoccupati sono stati 1.640.000.
La disponibilità di posti di lavoro è stata di 1,49: in calo rispetto a 1,57 di dicembre.
Sempre a gennaio si è registrata una crescita dello 0,8% della produzione industriale che è stata in gran parte trainata dal settore automobilistico.

Dal G20 dei ministri delle Finanze e dei Governatori delle banche centrali è giunta, intanto, la critica esplicita del Giappone, espressa dal vicepremier Taro Aso, circa l’atteggiamento assunto dagli Stati Uniti riguardo alla tassazione dei giganti del web.
Tutti gli altri Paesi che hanno partecipato al summit hanno infatti espresso la volontà di aumentare il livello di tassazione verso questi operatori e di evitare fenomeni di elusione fiscale. Diversa la posizione degli USA e del governo Trump che, al contrario, intendono tutelare queste società che sono, nella stragrande maggioranza dei casi, statunitensi.

Per ciò che concerne gli effetti del nuovo coronavirus sull’economia, il Governatore della Banca del Giappone Kuroda ha rassicurato affermando che il proprio istituto è “totalmente preparato a prendere tutte le misure necessarie”.
“Siamo pronti a prendere ulteriori misure per rispondere a questo rischio” si legge anche nel comunicato finale del G20 di Riad.
Nel commercio alcuni economisti prevedono mancati incassi per 2.000 miliardi di yen a causa del virus. Il negozio Matsuya di Ginza (tra le aree più ricche di Tokyo) ha riportato tra il primo ed il 26 di febbraio cali nelle vendite del 30%.

Un calo del 4% (tra il primo ed il 23 di febbraio) è stato registrato anche dalla società autostradale del Giappone centrale.
Crollate (-22%) le azioni di Tokyo Dome (società che opera nel settore del baseball) nonché quelle di Toho, Toei e Shochiku, società di produzione teatrale e cinematografica, che hanno registrato un calo tra il 21 ed il 24%.

Intanto, dopo che un suo dipendente è stato contagiato, il colosso della pubblicità Dentsu ha avviato politiche di telelavoro per 5.000 propri lavoratori.
Ha chiuso invece i battenti un noto hotel di Gamagori (Prefettura di Aichi) dopo che le continue cancellazioni, soprattutto di turisti cinesi, hanno lasciato le camere vuote.
Due settimane fa un centro commerciale aveva avviato un piano di prepensionamenti proprio a causa di un drammatico calo delle vendite.

Nell’auto, Toyota ha annunciato un investimento da 400 milioni di dollari nella società Pony.ai, azienda cinese impegnata nello sviluppo di veicoli a guida autonoma.
La stessa società, stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa, potrebbe, inoltre, presto investire 130 miliardi di yen, nella città cinese di Tianjing, per la costruzione di una fabbrica dedita alla produzione di veicoli elettrici.

Nelle telecomunicazioni, la società di messaggistica Line ha comunicato, lo scorso venerdì, che ben 4.225 account sono stati violati da hacker mediante pratiche di cosiddetto “phishing”. Quasi tutti gli account violati sono di utenti giapponesi.

Chiesto, lo scorso 28 febbraio, da parte dell’antitrust nipponica l’intervento della magistratura sulle politiche contrattuali di Rakuten. Pomo della discordia l’obbligo, inserito dalla piattaforma, di condivisione con i singoli venditori dei costi di spedizione offerti gratuitamente ai clienti.

Sul nucleare, si è avuta, lo scorso 25 febbraio, la visita nell’Arcipelago di Rafael Mariano Grossi, Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Grossi, incontrando il premier Abe, ha promesso il sostegno del proprio ente ai lavori di decommisionamento dell’ex centrale di Fukushima i quali si protrarranno per i prossimi 30 o 40 anni.
“La mia più grande priorità, ad inizio del mio mandato, era quella di venire in Giappone. L’AIEA ed il Giappone intrattengono rapporti eccellenti ed intensi e mi propongo di consolidarli negli anni a venire. Questa visita mi ha permesso di stabilire buone relazioni personali con i più alti livelli governo giapponese” ha affermato Grossi.
Grossi ha anche dato via libera al rilascio controllato in mare dell’acqua contaminata da trizio attualmente stoccata all’interno dell’impianto. “È ovvio che ogni metodo può essere criticato ma ciò che vogliamo affermare, da un punto di vista tecnico, è che questo comportamento è in linea con le pratiche internazionali. […] Ciò che l’AIEA può fare è, su richiesta del Giappone, fornire aiuto e consigli quando il processo partirà. Questo aiuto può assumere diverse forme, per esempio, possiamo assistere nel monitoraggio delle acque prima del loro rilascio controllato nell’ambiente” ha sostenuto il funzionario.
Dopo aver visitato il sito di Fukushima Grossi ha anche invitato a “non fare una corsa contro il tempo. È molto di più una corsa per la sicurezza”.
Frattanto la centrale, danneggiata dallo tsunami del 2011, di Onagawa, di proprietà della Tohoku Electric Power, ha ottenuto il primo via libera alla riapertura da parte dell’Agenzia Regolatrice per il Nucleare.

Rimanendo nell’energia, Panasonic ha comunicato la scorsa settimana che è uscita dal progetto di sviluppare un’azienda per la produzione di pannelli solari in cooperazione con Tesla. L’azienda avrebbe dovuto sorgere nello Stato di New York. Panasonic fermerà la propria produzione di pannelli solari nella fabbrica di Buffalo il prossimo maggio.


(con informazioni di iaea.org; bloomberg.com; the-japan-news.com; mainichi.jp; asahi.com)

Immagine Shibuya 246 (dettaglio) da flickr.com

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Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d’adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

archivio.ilbecco.it/autori/itemlist/user/922-roberto-capizzi.html
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