“La nuova Alitalia deve restare un comparto unico”. I sindacati di categoria del trasporto aereo, dai confederali all’USB, avvisano l’esecutivo di Mario Draghi. Lo fanno dalla piazza, nel giorno della manifestazione davanti alla sede INPS di Roma Eur, dove è in discussione una integrazione alla Cigs sempre più complicata. E lo ribadiscono nel primo (video)incontro fra il ministro Giovannini e i segretari generali di FILT CGIL, Stefano Malorgio, FIT CISL, Salvatore Pellecchia, e UIL Trasporti, Claudio Tarlazzi, durante il quale si analizzano i temi più urgenti e di medio periodo che riguardano il trasporto aereo.
“Sul futuro della compagnia di bandiera – fanno sapere i tre segretari confederali – abbiamo chiesto di essere coinvolti in un dialogo che riunisca tutte le parti in causa, a partire dai ministeri delle Infrastrutture, dello Sviluppo economico, del Lavoro e dell’Economia, per lavorare a un progetto che garantisca sviluppo industriale e tuteli la piena occupazione”.
Nel mentre il Presidente del Consiglio riconvoca i ministri Giorgetti, Franco e Giovannini, più Andrea Orlando, per continuare a discutere di Alitalia dopo il summit di sabato scorso. Un colloquio definito come “interlocutorio”, con la decisione di aggiornarsi a una nuova riunione nei prossimi giorni.
Se a questo si aggiunge che la portavoce della commissaria UE per la concorrenza Margrethe Vestager, che segue il dossier relativo ad aiuti e salvataggio della compagnia, all’inizio non conferma il previsto faccia a faccia di domani – a distanza – che era stato anticipato nei giorni scorsi, se ne conclude che i nodi che avvolgono Alitalia non sono ancora stati sciolti. Tanto che alla fine l’incontro con Vestager slitta, in teoria, a venerdì.
Solo la FNTA, sigla sindacale partecipata da Anpac, Anpav e Anp in rappresentanza di piloti e assistenti di volo, apprezza infatti l’ipotesi di uno “spezzatino” della compagnia, che lascerebbe soltanto la parte aviation (con circa 50 soli aerei e il personale di bordo), cioè il loro settore specifico, alla newco statale Ita.
“È essenziale fare presto ed agire in modo pragmatico e prioritario sul trasferimento di aviation, garantendo il mantenimento del brand e degli slot e, nell’immediato, contratti di servizio per handling e manutenzione”.
Di avviso opposto i manifestanti a Roma Eur, fra i quali Fabrizio Cuscito della FILT, Ivan Viglietti della UILT e Francesco Staccioli dell’USB.
“Con i tre miliardi stanziati dal decreto Rilancio la nuova azienda può svilupparsi – osserva Staccioli – mentre diciamo ‘no’ a una compagnia molto piccola, disgregata, e che rischierebbe di finire subito in bocca a una concorrente [Lufthansa, ndr], che si prenderebbe la fetta di mercato di Alitalia e anche i soldi”. Pubblici.
“L’azienda ha un valore perché è un unicum – prosegue Ivan Viglietti – i settori aviation, handling e manutenzione sono tre pezzi fondamentali dello stesso progetto. Spacchettarli sarebbe una pessima idea”.
Per domani, con appuntamento mattutino a Porta Pia davanti al ministero dei Trasporti, il sindacato di base chiama a raccolta lavoratori e lavoratrici: “Abbiamo già respinto al mittente operazioni tragiche, ora siamo arrivati nuovamente al nodo. Dobbiamo unirci di nuovo – spiegano quelli dell’USB – perché va riconquistato ogni metro per un epilogo dignitoso di questa vicenda e per il nostro futuro”.
“Stiamo parlando di 11mila famiglie – chiosa solidale con le maestranze Alitalia la pentastellata Roberta Lombardi, capogruppo in Regione – la quasi totalità concentrata a Roma e provincia. Una bomba sociale pronta a esplodere”.
Apparso su Il Manifesto in data 2.03.2021
Immagine di P. Cerutti (dettaglio) da Wikimedia Commons
Giornalista de il manifesto, responsabile della pagina regionale toscana del quotidiano comunista, purtroppo oggi chiusa. Direttore di numerosi progetti editoriali locali, fra cui Il Becco.