Andrea Vitello ha una formazione segnata dallo studio del pensiero di Hanna Arendt, con un percorso che dalla filosofia è passato dalle scienze storiche.
Dall’indagine sulle pagine oscure del passato emerge il valore della complessità, anche nel caso del male assoluto.
Come ci si può opporre alla barbarie di un conflitto totale, senza alimentare la violenza?
Ci sono tratti di attualità in questa domanda, anche se la tentazione di pensare di trovare risposte nel passato induce sempre nell’errore di non riconoscere le peculiarità del presente.
Il nazista che salvò gli ebrei (Le Lettere, 2022) è un libro sulle “storie di coraggio e solidarietà in Danimarca”, a partire da quella di Georg Ferdinand Duckwitz, membro dell’ambasciata tedesca a Copenaghen, riconosciuto Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem, per il ruolo avuto nel salvare la vita delle ebree e degli ebrei danesi.
La genesi di questo lavoro, ha spiegato l’autore, è frutto di incontri segnati dall’impegno civile per un mondo migliore. Una conferenza di Claudio Fava sulla vita di Giuseppe Impastato, in cui fu citata la leggenda del re Cristiano X, pronto a girare per il suo paese con la stella di Davide in solidarietà con quella parte del suo Paese sottoposta a discriminazione razziale.
Si tratta di un mito, nata dall’effettiva presa di posizione del monarca, riportata dalla stampa, quando minacciò di compiere il gesto di fronte alle richieste del Reich nazista.
Nel libro non si trovano solo le particolari storie di uomini di potere, ma anche le vicende più diffuse sul territorio, delle famiglie solidali e delle vittime, durante il secondo conflitto mondiale e subito dopo, con il rientro dai campi di sterminio.
Un volume dai tratti antologici, con attenzione alle fonti e contrario a ogni semplificazione sensazionalistica, con la prefazione di Moni Ovadia e la postfazione di Gabriele Nissim, fondatore e presidente di Gariwo, un’organizzazione impegnata a promuovere nel mondo i Giardini dei Giusti.
Le contraddizioni interne alla natura umana creano lo stratificarsi di storie diverse, con le quali comprendere come sia sempre possibile fare una scelta, evitando di ritenere ineludibile il male, ricercando la “normalità del bene”.
La ricerca di Andrea Vitello è quindi un prezioso testo per il presente, che parla della storia danese, ma anche di noi, o meglio che potrebbe e dovrebbe parlare di noi.
Barca che trasporta ebrei durante la fuga in Svezia attraverso l’Oresound, 1943, da www.intoscana.it

Classe 1988, una laurea in filosofia, un dottorato in corso in storia medievale, con diversi anni di lavoro alle spalle tra assistenza fiscale e impaginazione riviste. Iscritto a Rifondazione dal 2006, consigliere comunale a Firenze dal 2019.