In nome del decoro, nelle città neo-liberali – 1/2
[Dall’archivio]
Il pubblico è sempre più privatizzato e vissuto dai suoi stessi abitanti come se fossero degli inquilini-consumatori anziché dei cittadini che abitano lo spazio, che è a sua volta brandizzato e deformato attorno ad un’estetica che diventa etica, un decoro che è strumento di esclusione.