L’elezione di Mattarella e(‘) la fine della politica…
La rielezione al Quirinale di Sergio Mattarella ha messo in luce la debolezza strutturale del Parlamento italiano e delle forze politiche che in esso sono rappresentate.
La rielezione al Quirinale di Sergio Mattarella ha messo in luce la debolezza strutturale del Parlamento italiano e delle forze politiche che in esso sono rappresentate.
A distanza di qualche settimana, una riflessione, accompagnata da un’accurata analisi, sul risultato delle elezioni amministrative che ha riguardato molti comuni italiani.
Dopo il periodo che ha visto, negli anni ’70, riconoscere sempre più diritti civili in Italia, sembra che questa “tendenza” abbia subito una sorta di battuta di arresto. Ultimo episodio, l’affossamento della legge Zan della scorsa settimana.
Il Parlamento ha approvato la riforma costituzionale che apre il voto per il Senato anche ai diciottenni. Si tratta di una riforma acclamata da gran parte dell’arco delle forze politiche ma che, secondo il punto di vista di chi scrive, costituisce una presa di posizione regressiva.
“Chi di noi non ha mai vissuto in una casa da un milione di euro?”
Così ha argomentato un noto editorialista de La Stampa contro la proposta di una tassa sui patrimoni oltre il milione di euro ricevuti in eredità.
Continua l’analisi della crisi del Partito Democratico e della sinistra, con un focus iniziale sull’impatto che la crisi del 2008-2009 ha avuto anche sulla politica e la rappresentanza italiane.
La crisi del PD è solo il più recente, ma non ultimo, evento di una profonda ristrutturazione del sistema politico italiano, cominciata con lo scollamento del voto proletario dalle sigle che si candidavano a rappresentarne gli interessi di classe.
“Abbiamo smarrito la nostra anima ‘sociale’, dopo gli anni di Renzi e del Jobs Act. Allora dobbiamo riconquistarla, pensando a come deve essere un partito progressista, democratico, che occupa un campo preciso dello schieramento politico”
Le dimissioni di Zingaretti corrispondono all’ennesimo cambio alla guida del Partito Democratico del giro di pochi anni. Si tratterà del colpo di grazie per la formazione politica o di un’occasione di rilancio tanto invocata?
In Toscana accertata la vittoria della coalizione di centro sinistra con uno stacco di 8 punti percentuali da quella di centro destra, si apre adesso la questione dei bilanciamenti in vista della composizione della Giunta.