Il ministro dell’Agricoltura, Shinjiro Koizumi, ha dichiarato, sabato scorso, che si candiderà alla presidenza del Partito Liberal-Democratico. La priorità indicata dal figlio del fu premier Junichiro, è l’aumento dei salari per i quali auspica una crescita, entro il 2030, di un milione di yen annuo dello stipendio medio.
Martedì, aveva annunciato la propria candidatura il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshimasa Hayashi, e venerdì anche l’ex ministra degli Interni, Sanae Takaichi.
Nell’opposizione, giovedì scorso, i numeri uno del Partito Costituzionale Democratico e di quello Comunista, Yoshihiko Noda e Tomoko Tamura, si sono incontrati per confermare la cooperazione, anche elettorale, in prospettiva di future elezioni le quali segneranno, quasi certamente, la messa in minoranza della coalizione conservatrice.
In settimana, Noda ha incontrato una delegazione di rappresentanti del PLD e del Nuovo Komeito per discutere circa l’istituzione di un organismo consultivo sulle questioni previdenziali, di proseguire le discussioni sull’abolizione di una delle aliquote sulla benzina e di rivedere la normativa sui crediti d’imposta.
Nella sanità, il 12 settembre, il ministro Fukuoka ha annunciato che alla fine di settembre non sarà rinnovata la sospensione degli aumenti delle spese sanitarie per gli ultrasessantancinquenni con redditi pari o superiori ai 2 milioni di yen annui le quali passeranno da una media del 10 al 20% del costo della prestazione. L’aumento, introdotto nel 2022, era stato – parzialmente – sospeso. Oltre 3.100.000 le persone che subiranno gli aumenti.
Nell’energia, il Ministero dell’Ambiente ha elaborato un piano per la produzione su vasta scala di energia da fotosintesi artificiale, producendo carburante da diossido di carbonio, entro il 2040. Il piano è parte del tentativo di giungere a zero emissioni di CO2 entro il 2050.
Per sviluppare le tecnologie e gli impianti necessari, il Ministero ha chiesto 800 milioni di yen per il prossimo anno fiscale.
Ad Osaka, secondo quanto rilevato dal quotidiano Mainichi, potrebbero essere 3 milioni i biglietti per l’Esposizione che si sta tenendo nella città, potrebbero non riuscire a visitarla entro il 13 ottobre: data di chiusura dell’evento. I biglietti non saranno rimborsati.
Nell’ambito della criminalità, secondo dati forniti, giovedì scorso, dall’Agenzia Nazionale di Polizia, sono stati circa 1.196.314 i casi di phishing, operate cioè da criminali che fingono di essere un’azienda o un servizio, occorse nella prima metà del 2025. Con questa tendenza, il Sol Levante supererà certamente il dato dello scorso anno quando i casi segnalati furono 1.718.036. 4,22 i miliardi di yen sono stati sottratti. Decine di migliaia le mail indirizzate alle aziende con lo scopo di carpire dati sui clienti e di operare truffe ai danni delle stesse.
In politica estera, per il secondo anno di fila, la Corea del Sud non ha partecipato alla commemorazione, tenutasi lo scorso 13 settembre nei pressi delle miniere di Sado (Niigata, dei lavoratori forzati lì impiegati nel corso del secondo conflitto mondiale.
A seguito dell’assenza di funzionari della RdC, anche il Giappone non ha inviato rappresentanti politici di primo piano alla cerimonia. La Repubblica di Corea chiede che il Sol Levante riconosca in maniera chiara l’uso di lavoratori forzati coreani nelle miniere di oro ed argento. La mancata chiarezza sul punto portò la Corea del Sud ad opporsi all’inserimento, nel 2024, del sito tra i patrimoni mondiali UNESCO.
Sempre nell’ambito delle dispute sulla storia, la RdC ha rinnovato, mediante una lettera ad un gruppo di lavoro delle Nazioni Unite, la propria posizione circa il mancato riconoscimento da parte del Sol Levante del fenomeno della schiavitù sessuale imposta dall’esercito coloniale nipponico ad almeno 200.000 donne coreane. La lettera era stata richiesta dal gruppo di esperti ad una serie di nazioni colpite dal colonialismo nipponico e tra queste Cina, Indonesia, Filippine e Timor Est.
Martedì scorso, intanto, il governo nipponico ha avanzato una protesta all’indirizzo di Seul per sospette attività di ricerca condotte da navi sudcoreane nella Zona Economica Esclusiva giapponese non distante dalle isole Dokdo (chiamate Takeshima dai nipponica).
Nelle stesse ore, l’ambasciatore giapponese a Seul, Koichi Mizushima, ha incontrato i vertici del Partito del Potere Popolare (all’opposizione), del Partito Democratico (al governo) nonché il ministro delle Finanze, Koo Yun-cheol.
Circa la questione dello Stato palestinese, il ministro nipponico, Takeshi Iwaya, nonostante il genocidio in corso, ha mostrato scetticismo circa il fatto che il Sol Levante possa riconoscerlo. Iwaya ha ribadito il punto anche venerdì scorso affermando che “decideremo sulla base di cosa potrà risolvere il conflitto”.
Sul conflitto tra la NATO e la Russia, martedì scorso, il ministro delle Finanze, Katsunobu Kato, si è mostrato cauto circa la possibilità di aumentare i dazi su Cina ed India come mezzo di pressione contro la Russia stante la loro cooperazione con quel Paese ed i consistenti acquisti di idrocarburi effettuati dai due Paesi.
“Il Giappone considererà quali passi possano essere più efficaci” ha dichiarato Kato commentando la proposta di dazi avanzata dagli Stati Uniti.
Venerdì, a Tokyo, è intanto giunto il principe della Corona del Bahrain, Salman bin Hamad Al Khalifa. L’inviato bahrainita ha incontrato il premier nipponico con il quale ha discusso principalmente di cooperazione sul fronte energetico.
Nel corso della visita è stato siglato un memorandum di cooperazione tra le rispettive agenzie spaziali, uno sulla cooperazione digitale, uno sui brevetti e la tutela degli stessi ed uno sul potenziamento delle risorse umane nel settore pubblico nonché un documento per avviare consultazioni su voli diretti e trasporti aerei.
L’alto rappresentante bahrainita, oltre al premier, ha incontrato il ministro degli Esteri, l’Imperatore ed una delegazione dell’Associazione dei Dirigenti d’Impresa.
In ambito militare, secondo quanto riportato, il 14 settembre, dal quotidiano comunista Akahata, il Ministero della Difesa ha richiesto, per l’anno fiscale 2026, fondi per la costruzione di 17 magazzini per munizioni in otto diverse Prefetture. Non reso noto il tipo di munizioni che saranno custodite ma è quasi certo tra esse vi saranno missili terra-nave Tipo 12 i quali saranno certamente schierati, entro marzo del prossimo anno, presso la base di Kengun (Kumamoto).
Frattanto, dal 17 al 26 settembre, la Marina statunitense effettuerà esercitazioni di decollo ed atterraggio sulla portaerei stanziata presso la base di Iwakuni. Il sindaco, Yoshihiko Fukuda, ha chiesto, il 16 settembre, al ministro Nakatani di non consentire le esercitazioni ricevendo una risposta negativa dallo stesso.
Sempre in questo campo, un tavolo consultivo del Ministero della Difesa ha espresso, venerdì scorso, la necessità per il Sol Levante di sviluppare droni e sottomarini in funzione antimissilistica. Il rapporto, consegnato al ministro Nakatani e frutto di alcuni mesi di lavoro, auspica il “rafforzamento della deterrenza” ed esprime il presunto “allineamento strategico” di Cina, Russia e Corea del Nord il quale pone “in una differente dimensione”, rispetto al rapporto nazionale sulla sicurezza strategica del 2022, le esigenze di difesa del Giappone dato che “c’è la forte possibilità che le tra nazioni possano collaborare qualora scoppiasse un’emergenza nella regione”.
Il 19 settembre, intanto, è stato il decimo anniversario dell’approvazione delle leggi sulla sicurezza le quali sono state il quadro giuridico sul quale si sta costruendo la militarizzazione del Giappone. In 2.300 hanno manifestato per l’abrogazione delle norme e la tutela dell’articolo 9 della Costituzione: quello che stabilisce che la politica estera del Sol Levante debba essere pacifista.
In economia, i prezzi medi dei suoli edificabili è cresciuto dell’1,5% rispetto allo scorso anno segnando così la crescita maggiore dal 1992. I suoli destinati alle attività commerciali hanno visto un aumento del 2,8% (dato trainato dal turismo) mentre quelli residenziali sono cresciuti dell’1%.
Tra le singole aree, tra i suoli residenziali, Furano (Prefettura di Hokkaido ed area sciistica) ha visto la crescita percentuale maggiore con un +27,1% mentre per i suoli commerciali la crescita più significativa (+31,4%) si è avuta a Chitose ove sorge un impianto dell’azienda produttrice di semiconduttori Rapidus.
Senza alcuna sorpresa, la crescita maggiore in termini percentuali si è avuta nelle aree di Tokyo, Osaka e Nagoya che hanno visto un +4,3%. In termini assoluti l’area di Ginza di Tokyo ha avuto, per il ventesimo anno consecutivo, il prezzo più alto: 46,9 milioni di yen a metro quadro.
Venti le Prefetture che hanno visto aumenti dei prezzi mentre in ventisei si sono avute delle contrazioni.
Sull’inflazione, l’indice di agosto è stato del 2,7% maggiore rispetto allo stesso mese del 2024. A luglio, il dato aveva visto un +3,1% ma il calo, del 3,3%, dei prezzi dell’energia ha prodotto un abbassamento del tasso d’inflazione complessivo. Gli alimenti, ad esclusione di quelli freschi, hanno segnato un +8% (-0,3% rispetto a luglio).
Sempre in campo macroeconomico, venerdì scorso, il Governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha affermato che l’istituto di emissione continuerà ad aumentare i tassi se l’economia e l’inflazione si manterranno in linea con le previsioni.
Nel turismo, il ministro Iwaya ha comunicato, che dalla prossima primavera, il governo nipponico intende rendere più semplice l’ottenimento di visto per i cittadini cinesi e di allungare, da 15 a 30 giorni, quelli ordinari.
Proprio ad agosto, i turisti cinesi hanno guidato la classifica degli arrivi dall’estero, con un milione di visitatori (+36,5% rispetto a luglio) seguiti dai sudcoreani (660.900 e +8%) e dai cinesi di Taiwan (620.700 e +10%).
Nell’auto, Suzuki Motor ha annunciato, lunedì scorso, che il 16 gennaio sarà immesso sul mercato nipponico il primo veicolo interamente elettrico da questa prodotto. Il mezzo, un fuoristrada che si chiamerà “e Vitara” sarà esportato in circa 100 nazioni e costerà 3,99 milioni di yen.
Sempre in questo campo, Toyota ha annunciato l’immissione sul mercato di “e-Palette”, un veicolo elettrico in grado di trasportare fino a 17 persone e che potrà viaggiare ad un massimo di 80 chilometri orari. Il mezzo, che potrà essere utilizzato anche per ospitare attività commerciali, avrà un prezzo di di 29 milioni di yen.
In casa Nissan Motor, è stata annunciata, mercoledì scorso, la chiusura, entro marzo 2026, di due centri per il disegno delle vetture: uno a San Diego (Stati Uniti) e l’altro a San Paulo (Brasile). Con la chiusura dei due centri, Nissan rimarrà con altri cinque studi anche se quello di Londra ed i due in Giappone subiranno riduzione di fondi.
Tra le aziende straniere, la statunitense Harley-Davidson è stata multata per 211 milioni di yen per aver imposto eccessive quote di vendita ai concessionari al fine di consentirgli di mantenere l’affiliazione nonostante i veicoli avevano subito una riduzione di prezzo da parte della casa madre.
Frattanto, mercoledì scorso, il presidente dell’Associazione dei produttori di automobili, Masanori Katayama, ha incontrato il ministro Ryosei Akazawa chiedendogli un impegno per un ulteriore riduzione dei dazi statunitensi su auto e componentistica. Il ministro ha risposto con una generica promessa di cooperazione con l’industria automobilistica al fine di “superare una situazione che può essere descritta come una crisi nazionale”.
“Anche nella Commissione Bilancio della Camera dei Consiglieri è stato sottolineato che il Trattato (su dazi ndr) è un trattato iniquo. Non c’è dubbio che lo sia. Sebbene venga definito un dazio reciproco, solo il Giappone è soggetto a un dazio del 15%. Al contrario, esso comporta 30 trilioni di yen di investimenti negli Stati Uniti, un massiccio acquisto di prodotti agricoli ed attrezzature per la difesa e contributi unilaterali dal Giappone agli Stati Uniti. L’accordo commerciale Giappone-Stati Uniti del 2020 è stato rinnegato. Penso che sia una vergogna nazionale ma forse dovremmo iniziare riconoscendo la scomoda verità” ha commentato, interrogando il 18 settembre ministro Akazawa, il capo dell’ufficio politico del PCD, Satoshi Honjo.
Sugli investimenti negli Stati Uniti “non ci sarà alcun profitto. Non si potranno effettuare investimenti che si prevede possano generare un deficit. D’altra parte, è stato fissato un limite di 80 trilioni di yen. Questo limite prevede che i dazi saranno aumentati se gli investimenti non procederanno come previsto. […] Se conduciamo un’analisi approfondita per evitare un deficit, non raggiungeremo gli 80 trilioni di yen. Se effettuiamo una valutazione del rischio blanda nel tentativo di evitarlo, ciò si tradurrà in un onere per la popolazione” ha proseguito Honjo.
Sulla questione è intervenuto anche Takaaki Tamura del PCG il quale ha sottolineato come le destinazioni degli investimenti saranno selezionate dal Presidente degli Stati Uniti sulla base delle raccomandazioni di un Comitato per gli Investimenti composto esclusivamente da funzionari statunitensi. Il Giappone potrà partecipare soltanto al Comitato Consultivo che lo precede.
“Il Comitato consultivo ha l’autorità di decidere quali candidati agli investimenti raccomandare al presidente?” ha chiesto il parlamentare comunista ricevendo un “no” come risposta del ministro. “Utilizzare i dazi come minaccia per estorcere fondi in modo conveniente è totalmente inaccettabile” ha chiosato Tamura chiedendo il ritiro del memorandum.
Ad agosto, le esportazioni verso gli Stati Uniti sono calate del 13,8% rispetto all’anno precedente per complessivi 1.390 miliardi di yen. Il surplus commerciale con gli USA è crollato del 50,5% er 324 miliardi di yen.
Nei trasporti, le Ferrovie del Kyushu, quelle del Giappone Occidentale, del Giappone Orientale e Centrale, hanno deciso, venerdì scorso, di unificare le proprie piattaforme di prenotazione ed acquisto di treni shinkansen consentendo agli utenti di poter prenotare con un unico profilo le corse offerte dai quattro operatori.
Chiudendo con l’agricoltura, la domanda di riso fino a giugno del 2026 è stata stimata in 7,11 milioni di tonnellate con una previsione di superamento della produzione rispetto alla domanda pari a 480.000 tonnellate.
(con informazioni di bna.bh; yna.co.kr; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)

