Sarebbero almeno trenta i parlamentari ed ex parlamentari della fazione, oggi scioltasi, del PLD che faceva capo a Shinzo Abe (denominata ufficialmente Associazione di Ricerca Politica Seiwa) ad essere coinvolti nella creazione di fondi neri mediante attività di autofinanziamento. E’ ciò che emerge dal processo che vede imputato – con l’accusa di aver occultato, tra il 2018 ed il 2022, 51 milioni di yen – l’ex senatore Yasumasa Ohno e che sta attualmente svolgendosi presso la Corte Distrettuale della capitale. Commentando il processo, la nuova guida dei liberal-democratici, Sanae Takaichi, ha dichiarato che “non ci saranno ripercussioni” per la vicenda all’interno del partito. Takaichi ha nominato come vicesegretario Koichi Hagiuda al cui segretario è stato imputato di non aver dichiarato, in cinque anni di bilanci della segreteria politica, introiti per 27,28 milioni di yen.
Il 14 ottobre, il tribunale ha ascoltato come testimone una segretaria di Ohno la quale ha ammesso di aver contribuito a falsificare dei bilanci su invito dell’ex ministro Hiroshige Seko e del tesoriere della corrente, Junichiro Matsumoto.
Tra le ex opposizioni, ad inizio settimana, i numeri uno del Partito Costituzionale Democratico e del Partito Democratico per il Popolo – Yoshihiko Noda e Yuichiro Tamaki – si sono incontrati per studiare la possibilità di una cooperazione sul fronte di un futuro governo che metta in minoranza i liberal-democratici.
Pur in un clima positivo, Tamaki, avvicinatosi a posizioni sempre più centriste, ha chiesto al PCD di “dirigersi verso politiche più realistiche sulla sicurezza nazionale” e dunque di moderare le proprie posizioni sulle questioni militari e sulle leggi in materia di spionaggio: posizioni definite “inaccettabili” dal Segretario del Partito Comunista, Akira Koike, la cui formazione da tempo coopera con i costituzional-democratici.
Mercoledì, Noda, Tamaki ed il copresidente del Partito dell’Innovazione, Fumitake Fujita, si sono incontrati anche se sono emerse, secondo quanto riferito da Tamaki, “grandi differenze”.
Un colloquio si è tenuto, il 15 ottobre, anche tra Noda e Takaichi circa la formazione del prossimo governo e le intenzioni dei liberal-democratici rispetto, soprattutto, all’eventuale proposizione di un candidato del PLD alla guida dell’esecutivo: tema sul quale Takaichi si è mostrata evasiva.
Frattanto, dopo l’abbandono della coalizione con il PLD, il Nuovo Komeito ha iniziato a dialogare con le forze progressiste. Lo scorso giovedì, il Segretario del PCD, Jun Azumi, e l’omologo del Nuovo Komeito, Makoto Nishida, si sono incontrati presso la Dieta.
“Abbiamo reciso i legami con il PLD per far progredire la politica giapponese ed abbiamo assunto questa posizione. Piuttosto che formare un’alleanza sconsiderata, vorremmo collaborare politicamente con alleati che possano perseguire un percorso di riforme centriste. Riconosciamo che il Partito Costituzionale Democratico è un partito che assume tale posizione, quindi non vediamo l’ora di collaborare con voi. Se il mondo continua a spostarsi a destra, vorremmo che i due partiti lavorassero insieme per fare da contrappeso e vorremmo vedere il Partito Democratico per il Popolo unirsi a noi” ha dichiarato Nishida al termine dell’incontro.
Nella stessa giornata, Azumi ha incontrato gli omologhi del PdI e del PDP prendendo atto dei dialoghi tra il Partito dell’Innovazione ed i liberal-democratici ed attendendo gli sviluppi degli incontri tra quei due partiti prima di decidere eventuali nuovi colloqui con il partito di Yoshimura.
Il giorno successivo, si sono invece incontrati i massimi rappresentanti del PCD e del Nuovo Komeito, Noda e Tetsuo Saito.
“Dobbiamo assolutamente scegliere un candidato unitario dell’opposizione e chiedere il sostegno del Komeito, ma non è ancora stato deciso. Non ci siamo ancora arresi. Se verrà scelto un candidato unificato, vorremmo chiedere la vostra collaborazione” ha affermato Noda aggiungendo che, rispetto alla prima votazione, “penso che sia stato deciso che Saito voterà per noi, ma abbiamo sentito dire che ci sono diverse possibilità per il secondo turno”.
I due leader hanno concordato la cooperazione anche sul fronte del contrasto al finanziamento illecito alla politica, sulla possibilità per le donne di mantenere, da sposate, il cognome da nubile e su misure per il contrasto all’inflazione.
Tra i conservatori, i vertici del Partito Liberal-Democratico e del Partito dell’Innovazione (Takaichi e Kobayashi per il PLD ed il Fujita per il PdI) – formazione che, come si è visto, sta esplorando ogni possibilità per giungere al governo – si sono incontrati, lo scorso 16 ottobre, per discutere della possibilità di formare una coalizione. Il PdI, formazione con base ad Osaka, è all’opposizione dalla sua nascita ma si posiziona a destra del PLD su numerosi temi come la riforma in senso militarista dell’articolo 9 della Costituzione e le spese belliche.
Il giorno precedente, Takaichi aveva incontrato Hirofumi sostenendo che i due partiti “sono sostanzialmente uniti sui fondamentali”.
“Soltanto alcune ore fa stavo discutendo seriamente con Fujita circa la possibilità di unificare i candidati dell’opposizione (per il ruolo di premier ndr). Sono dispiaciuto per il modo doppiogiochista di come ci ha trattato” ha affermato, commentando l’incontro, Yuichiro Tamaki.
Venerdì, Hirofumi Yoshimura ha affermato che è “condizione non negoziabile” per un accordo di governo con il PLD, un taglio del numero dei parlamentari. Il Governatore di Osaka ha poi sostenuto la necessità di riformare – leggasi tagliare – il sistema di sicurezza sociale.
Circa il taglio dei parlamentari, un no è giunto, a stretto giro di posta, da Ichiro Aisawa, parlamentare del PLD e responsabile della materia per il proprio partito, il quale ha sostenuto che tale riforma lascerebbe senza rappresentanza aree con scarsa popolazione.
“Ridurre il numero di seggi è una questione che tocca le fondamenta stesse della democrazia parlamentare e non è altro che un rifiuto della volontà popolare” ha commentato la Presidentessa del Partito Comunista, Tomoko Tamura.
“Una riduzione del 10% del numero di membri della Dieta è un approccio troppo duro. Non è una decisione che può essere presa dal solo partito al governo […] credo che sia qualcosa che dovrebbe essere discusso attentamente con ciascun partito” ha affermato Yoshihiko Noda a nome dei costituzional-democratici sostenendo che anche il Nuovo Komeito è d’accordo su questa posizione.
La Dieta, sarà chiamata ad una sessione straordinaria – con al centro l’elezione di un nuovo capo di governo – il prossimo 21 ottobre.
Chiudendo con la politica interna, lo scorso venerdì, è morto – all’età di 101 anni – Tomiichi Murayama, esponente socialdemocratico e primo esponente del Partito Socialista a giungere al governo: fu infatti premier tra il 1994 ed il 1996.
E’ noto per la dichiarazione che prende il suo nome e che fu pronunciata in occasione del cinquantesimo anniversario dalla fine del secondo conflitto mondiale. Nella dichiarazione, Murayama chiedeva perdono per le guerre di aggressione condotte dal Giappone in Asia.
“La Cina esprime le proprie più sentite condoglianze per la scomparsa dell’ex Primo Ministro Murayama Tomiichi. I nostri più profondi sentimenti sono rivolti alla sua famiglia. Il signor Murayama è un caro amico di vecchia data del popolo cinese e da tempo impegnato nell’amicizia tra Cina e Giappone. Nel maggio 1995, durante la propria visita in Cina, l’allora Primo Ministro Murayama visitò il Ponte Lugou e il Museo della Guerra di Resistenza del Popolo Cinese contro l’Aggressione Giapponese e scrisse le parole “affrontare la storia e pregare per l’amicizia e la pace duratura tra Giappone e Cina”. Il 15 agosto dello stesso anno, in occasione del 50° anniversario dell’annuncio della resa incondizionata del Giappone, l’allora Primo Ministro Murayama rilasciò una dichiarazione sulle questioni storiche, riflettendo profondamente sul dominio coloniale e sull’aggressione giapponese e porgendo le proprie scuse ai Paesi vittime della guerra. È stato uno statista con un forte senso della giustizia ed il suo contributo al rafforzamento dell’amicizia tra Cina e Giappone sarà ricordato per sempre. Quest’anno ricorre l’80° anniversario della vittoria della Guerra di Resistenza Popolare Cinese contro l’Aggressione Giapponese e della Guerra Mondiale Antifascista. La Dichiarazione di Murayama incarna la solenne dichiarazione e l’impegno del governo giapponese nei confronti dei popoli dei Paesi vittime in Asia e della comunità internazionale in merito alla storia di aggressione e dominio coloniale del Giappone. La dichiarazione dovrebbe essere onorata in buona fede. Ci auguriamo che il Giappone affronti e rifletta sulla propria storia di aggressione, prosegua sulla strada dello sviluppo pacifico, conquisti, con azioni concrete, la fiducia dei propri vicini asiatici e della comunità internazionale e collabori con la Cina nella stessa direzione per costruire una relazione Cina-Giappone costruttiva e stabile che soddisfi le esigenze della nuova era” ha affermato, ricordando il politico nipponico, il Portavoce del Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, Lin Jian, il quale, rispondendo poi ad un giornalista, ha condannato l’offerta cerimoniale inviata, venerdì scorso, da Shigeru Ishiba al tempio Yasukuni il quale è stato visitato, il giorno successivo, dall’ex ministro Yasutoshi Nishimura.
“Il Santuario Yasukuni è uno strumento spirituale e un simbolo dei militaristi giapponesi responsabili della guerra di aggressione. Il luogo onora 14 criminali di guerra di Classe A condannati per gravi responsabilità per i crimini di guerra commessi durante quella guerra di aggressione. La Cina è fermamente contraria alle ultime azioni negative del Giappone relative al Santuario Yasukuni ed ha presentato forti proteste […]. Esortiamo il Giappone ad affrontare con onestà ed a riflettere sulla propria storia di aggressione, ad essere prudente su questioni storiche come il Santuario Yasukuni, a rompere nettamente con il militarismo, a seguire la strada dello sviluppo pacifico ed a guadagnarsi la fiducia dei propri vicini asiatici e della comunità internazionale attraverso azioni concrete” ha commentato l’alto funzionario del dicastero degli Esteri di Pechino.
Un messaggio di condoglianze per la scomparsa di Murayama è stato inviato anche dal Presidente della Repubblica di Corea, Lee Jae Myung e da Park Soo-hyun, portavoce del Partito Democratico coreano.
“Come primo ministro del Giappone è stato il primo a riconoscere esplicitamente il passato del Giappone quale aggressione ed espresse sincero rimorso insieme ad un coraggioso riconoscimento della storia” ha affermato il funzionario del partito di governo della RdC.
In ambito sociale, dopo anni di campagne condotte dai sindacati, lo scorso 14 ottobre, il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare ha stabilito – dopo 10 anni nei quali l’importo era rimasto invariato – un aumento dei sussidi destinati alle Prefetture per gli stipendi degli addetti all’infanzia nei nidi ospedalieri il che porterà ad un aumento dei salari di questi lavoratori di 56.000 yen al mese. Aumentati, contestualmente, i sussidi destinati alle indennità per condizioni di lavoro, per le festività e per il lavoro notturno.
Ad Osaka, l’Esposizione ha chiuso i battenti, domenica scorsa, con 25.290.000 visitatori superando così il dato della precedente manifestazione svoltasi in Giappone, quella di Aichi, che attirò poco più di 22 milioni di persone. Il dato è comunque inferiore alle previsioni del comitato organizzatore (che prevedeva 28,2 milioni di visitatori) ed i biglietti venduti sono stati 22 milioni contro i 23 previsti. La manifestazione si chiuderà con utili compresi tra i 23 ed i 28 miliardi di yen ma ciò sarà possibile soltanto in virtù di un trucco contabile dato che i costi per la sicurezza (circa 25,5 miliardi di yen) e quelli per il supporto ai padiglioni dei Paesi in via di sviluppo (24 miliardi) sono stati scorporati dal totale e sono coperti dalla fiscalità generale così come lo stati i costi per realizzare la sede dell’evento (circa 235 miliardi), quelli per la costruzione del padiglione del Paese ospitante (36 miliardi) nonché quelli per le infrastrutture (852 miliardi).
Diverse le ditte che hanno eseguito lavori in subappalto e che non hanno visto soddisfatti i propri crediti con un numero non chiaro, ma compreso tra le 1.000 e le 2.000 persone, di lavoratori che rischiano di rimanere a casa per il fallimento delle imprese per le quali lavorano.
Diversi sono stati poi i problemi connessi all’evento come le perdite di gas metano dal sottosuolo le quali, ignorate dal comitato organizzatore e dagli enti locali, hanno rappresentato un rischio per i visitatori nonché i numerosi casi di colpi di calore e lo scarso livello di preparazione mostrato in occasione de guasto della linea Chuo della metropolitana che ha lasciato a terra, lo scorso 13 agosto, 38.000 persone (36 poi portate in ospedale).
Sostanzialmente nullo – e ben al di là dei 3.000 miliardi vaneggiati dal Governatore della Prefettura, Hirofumi Yoshimura – l’impatto economico. La crescita del PIL dell’area del Kansai dovrebbe aggirarsi intorno allo 0,3% per quest’anno fiscale dopo aver toccato l’1,1% nel 2024 quando i lavori per l’Esposizione hanno raggiunto l’apice.
Anche tra le imprese, secondo dati di Teikoku Databank, non si sono avuti effetti granché positivi stante l’aumento dei fallimenti che è stato, nella prima metà di quest’anno del 3,1% superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per 1.298 eventi complessivi e di questi il 90,4% dovuti a cali delle vendite e degli ordini.
In politica estera, il Presidente di Timor Est, José Ramos-Horta, intervistato dall’agenzia di stampa Kyodo, ha auspicato che l’ingresso del Paese nell’ASEAN possa contribuire a maggiori investimenti giapponesi specialmente nella cantieristica navale ove un’azienda nipponica prevede di iniziare a produrre localmente dal 2028.
Nei rapporti con la Cina, il ministro Iwaya ha espresso preoccupazione per un maggiore controllo stabilito dalla RPC circa le esportazioni di minerali rari verso gli Stati Uniti in risposta ai dazi, del 100%, imposti da Donald Trump alle importazioni di merci cinesi. Iwaya ha avanzato timori circa la possibilità che la scelta cinese possa creare strozzature nelle catene di approvvigionamento.
Circa le relazioni con la Corea del Sud, sarà Taro Aso a guidare la delegazione di parlamentari nipponici che visiterà, tra il 21 ed il 23 novembre, l’isola di Jeju per dialoghi con deputati della RdC ed esponenti del mondo padronale.
In ambito militare, tre elicotteri delle forze armate statunitense hanno effettuato, lo scorso giovedì, un atterraggio di emergenza presso lo scalo civile di Takamatsu (Kanagawa).
Frattanto, secondo quanto descritto dal periodico comunista Akahata, il Ministero della Difesa ha approvato la costruzione di 62 depositi di munizioni in tutto il Paese ed in 12 sono iniziati i lavori. In questi magazzini saranno ospitati anche i nuovi missili terra-nave Tipo 12 con gittata fino a 1.000 chilometri. Molti dei depositi progettati incontrano difficoltà perché dovrebbero sorgere in aree abitate (la legge prevede, per altro, una distanza di almeno 550 metri da case nel caso di depositi con stoccaggio massimo pari a 40 tonnellate).
Ad Higashihiroshima (Prefettura di Hiroshima), un gruppo di cittadini ha indetto, il 17 ottobre, una conferenza stampa per denunciare che, da prelievi di acqua effettuati dagli stessi nei pressi del deposito di munizioni di Kawakami, le contaminazioni di PFOS e PFOA erano comprese tra 570,34 e 1.924,47 nanogrammi per litro e cioè tra le 11 e le 38 volte superiori al limite di legge.
In economia, dopo il deprezzamento dello yen rispetto al dollaro del 9 e del 10 ottobre, il ministro delle Finanze, Katsunobu Kato, ha dichiarato che il Sol Levante guarderà con attenzione ai movimenti dei mercati valutari. Il ministro ha poi dichiarato che “è importante che le valute si muovano in maniera stabile riflettendo i fondamenti dell’economia”.
Frattanto, da Washington, ove ha partecipato al G7 ed al G20 dei Governatori delle Banche Centrali, il massimo esponente della Banca del Giappone ha sostenuto che gli effetti della guerra commerciale scatenata dagli Stati Uniti potrebbero vedersi più in là di quanto previsto ed espresso la necessità di cooperazione tra le maggiori economie.
L’impatto sui dazi potrebbe produrre effetti sull’economia globale ma non decisi per l’anno che sta chiudendosi anche per il Fondo Montario Internazionale. Nell’ultimo rapporto sulla crescita globale, l’organismo ha previsto una crescita globale del 3,2%. Per il Giappone è prevista crescita dell’1,6% per quest’anno e dello 0,6% per il 2026.
Tra le imprese, ad inizio ottobre, la catena giapponese di ristorazione veloce Dom Dom Hamburger ha aperto a Taipei (Taiwan) il proprio primo ristorante all’estero.
Sapporo Holdings, invece, secondo indiscrezioni apparse sulla stampa (ma non confermate dall’azienda), avrebbe intenzione di vendere ad un consorzio di società guidate dal fondo d’investimento statunitense KKR alcune proprietà e tra esse il complesso commerciale di Yebisu a Tokyo. L’operazione potrebbe portare nelle casse della società produttrice di birra tra i 400 ed i 500 miliardi di yen.
Nel turismo, il numero di visitatori stranieri che si sono recati nell’Arcipelago tra gennaio e settembre è stato pari a 31.650.000: il 17,7% in più rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
Per Paese, i cinesi sono stati 7.490.000 (+42,7% rispetto allo scorso anno) seguiti dai sudcoreani (6.790.000 e +5%) e dai cinesi di “Taiwan” (5.040.000 e +9,8%). La spesa da questi effettuata è stato pari a 6.900 yen.
Nell’elettronica, Taiwan Semiconductor Manufacturing, principale produttrice di chip al mondo, ha annunciato, giovedì scorso, l’inizio dei lavori di costruzione della propria seconda fabbrica nell’Arcipelago. L’impianto sorgerà a fianco del primo impianto a Kikuyo (Kumamoto).
Chiudendo con l’energia, il presidente di TEPCO, Tomoaki Kobayakawa, intervenendo all’assemblea della Prefettura di Niigata, che l’azienda sta pensando a decomissionare due (il primo ed il secondo, operativi, rispettivamente, dal 1985 e dal 1990) dei sette reattori della centrale di Kashiwazaki-Kariwa e di volerne riattivare due (il 6 ed il 7). Kobayakawa ha anche annunciato di voler destinare 100 miliardi di yen ai comuni dell’area per lo sviluppo di contromisure in caso di incidenti nucleari.
(con informazioni di imf.org; fmprc.gov.cn; yna.co.kr; sapporoholdings.jp; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; kyodonews.net; mainichi.jp)

