#348 – 15 morti per il dissesto idrogeologico
Sabato 4 luglio eventi franosi nelle prefetture di Kumamoto e Kagoshima hanno prodotto 9 dispersi e 15 morti, 14 dei quali all’interno di una casa di riposo.
Sabato 4 luglio eventi franosi nelle prefetture di Kumamoto e Kagoshima hanno prodotto 9 dispersi e 15 morti, 14 dei quali all’interno di una casa di riposo.
Sforamenti dei limiti alle spese elettorali, sprechi di soldi pubblici, nuovi sviluppi dello scandalo del Sakura.
Inoltre questa settimana: ulteriori restrizioni contro il nuovo coronavirus e drammatici effetti sull’economia, riconoscimento dei diritti legali delle coppie dello stesso sesso, l’Università Medica di Tokyo condannata a risarcire le studentesse discriminate.
Restrizioni nei viaggi internazionali, scuole chiuse a Hokkaido, eventi pubblici annullati, turismo in crisi, crollo dei consumi.
Interruzioni nella produzione Nissan e posticipazione della riapertura degli impianti Honda, negoziati al ribasso per i rinnovi contrattuali. Colpito anche il settore turistico con 13 aeroporti i cui collegamenti con la Cina sono sospesi e crollo dei visitatori.
Ufficialmente la missione ha lo scopo di raccogliere informazioni ed effettuare ricerche, ma è evidentemente legata al dispiegamento di naviglio militare USA in funzione anti-iraniana.
Inoltre, dall’inizio del nuovo anno: sempre più largo lo scandalo della società cinese che avrebbe corrotto alcuni parlamentari, nuovi risvolti dello scandalo delle celebrazioni per il Sakura, effetti dei cambiamenti climatici sulle coltivazioni di riso.
Il Sol Levante non ha alcuna intenzione di vietare la produzione di energia elettrica da carbone ed anzi aziende nipponiche stanno promuovendo le proprie centrali a carbone all’estero.
Nodi principali il trattato commerciale bilaterale con gli USA, la mediazione con l’Iran, lo scontro con la Corea del Sud e le contese con la Russia, ma anche la politica energetica nipponica ancora molto dipendente dalle centrali a carbone.
Il 2 agosto il governo nipponico ha escluso la Corea del Sud dalla lista delle nazioni verso le quali sono possibili esportazioni senza grandi difficoltà. In risposta,
la Corea del Sud ha comunicato la prossima rimozione del Sol Levante dalla lista di 29 nazioni verso le quali è possibile esportare con procedure semplificate.
“Non vogliamo iniziare nessuna guerra nella regione, nemmeno con gli USA, ma risponderemo con forza ad ogni minaccia” ha affermato Rouhani nella conferenza stampa congiunta con Abe.