Una riflessione all’indomani delle elezioni amministrative
A distanza di qualche settimana, una riflessione, accompagnata da un’accurata analisi, sul risultato delle elezioni amministrative che ha riguardato molti comuni italiani.
A distanza di qualche settimana, una riflessione, accompagnata da un’accurata analisi, sul risultato delle elezioni amministrative che ha riguardato molti comuni italiani.
La confermata maggioranza capeggiata dal Partito Liberal-democratico perde una decina di seggi ma può guardare all’appoggio da destra del Partito ler l’Innovazione del Giappone.
Alle urne oltre 55 milioni di giapponesi, circa il 55,33% ( l’1,6% in più della scorsa tornata).
Ad una settimana dalla chiusura di questa tornata di elezioni amministrative, una prima riflessione sul respondo consegnatoci dalle urne.
Che fare, dopo che da tredici lunghi anni le forze politiche alla sinistra del PD non hanno quasi mai superato il 4% nelle consultazioni nazionali? Questo il nodo al centro dell’undicesimo congresso di Rifondazione Comunista.
Il neo premier Kishida, due ministri e la responsabile del programma del PLD hanno fatto offerte rituali al santuario Yasukuni, consacrato ai caduti per l’Imperatore tra cui numerosi criminali di guerra.
La Camera dei Rappresentanti è stata sciolta mercoledì scorso, tra le proteste dell’opposizione per la sessione durata appena 10 giorni.
L’opposizione progressista presenterà candidati comuni in 220 dei 289 collegi uninominali.
[Dall’archivio]
Trasformazione delle forme partecipative, spostamento degli ambiti decisionali, crisi economica, rifiuto della politica. Un’analisi scaturita dall’impressionante dato dell’astensione alle elezioni regionali in E-R e Calabria alcuni anni fa, sempre attuale dopo la misera affluenza delle recenti elezioni amministrative.
Il nuovo governo conta ben 13 ministri alla prima esperienza su 20 dicasteri; sono invariati i titolari di Difesa ed Esteri, così come la politica estera sostanzialmente anti-cinese è invariata.
Le principali novità nel voto norvegese sono state uno spostamento dei consensi della popolazione autoctona socialmente marginalizzata dalla destra al centro, il rafforzamento delle sinistre radicali a danno dei laburisti e quello dei Verdi presso il ceto medio studentesco urbano. Un’analisi attenta ai fattori di età, reddito, contesto demografico, con particolare attenzione a Oslo.
I recenti risultati elettorali in Islanda e in Norvegia interessano non solo per l’influenza politica del modello dei due paesi, bensì soprattutto per le ripercussioni sulla contesa tra USA e UE per il controllo dell’Artico.
La prima parte dell’analisi si concentra sulle elezioni islandesi dello scorso 25 settembre.