La fine del bipolarismo
Le modalità della rielezione di Mattarella al Quirinale segnalano la chiusura della stagione del bipolarismo, con centrodestra e centrosinistra frammentati e centro sempre più forte.
Le modalità della rielezione di Mattarella al Quirinale segnalano la chiusura della stagione del bipolarismo, con centrodestra e centrosinistra frammentati e centro sempre più forte.
Più che le coalizioni, con la fine del bipolarismo le unità fondamentali del confronto politico sembrano essere i partiti, pur nella loro debolezza. Una radiografia del radicamento sociale degli attori fondamentali attraverso indicatori economici e di scolarizzazione.
Dopo il periodo che ha visto, negli anni ’70, riconoscere sempre più diritti civili in Italia, sembra che questa “tendenza” abbia subito una sorta di battuta di arresto. Ultimo episodio, l’affossamento della legge Zan della scorsa settimana.
Le pressioni per modificare della legge toscana sulla tutela delle acque da inquinamento e allentare i controlli sullo smaltimento dei fanghi conciari sono iniziate nel 2018 e sono state rilanciate con un emendamento presentanto nel 2020 proprio da Eugenio Giani; mentre negli anni l’Associazione Conciatori di Santa Croce avrebbe costruito un “sistema” di smaltimento dei rifiuti per aggirare vincoli e leggi.
2020 a Sinistra, Mdp Articolo 1 e Sinistra Italiana non hanno sottoscritto il documento finale del tavolo del centrosinistra per la candidatura a presidente di Eugenio Giani, sostenuto invece da 15 fra partiti e movimenti tra cui PD, Italia Viva, +Europa, Psi e Verdi-Europa Verde Toscana.
La Leopolda, arrivata alla decima edizione, segna l’avvio della nuova creatura politica di Matteo Renzi. Le idee e i programmi sono stati al centro dell’attenzione dell’appuntamento politico. Ne parliamo questa settimana al Dieci mani.
Area non così giovane e che ha già dimostrato di tollerare un certo populismo e una politica francamente poco moderata, il “campo moderato” sembra piuttosto un orticello, perdipiù già coltivato da altri soggetti.
Con la fuoriuscita di Matteo Renzi da Partito Democratico e la nascita di Italia Viva si rimescolano, nuovamente, le carte nel panorama politico italiano.
Renzi fa mostra di rivolgersi soprattutto a quei giovani che sì non sono garantiti sotto l’aspetto occupazionale, ma lo sono culturalmente: laureati, magari in atenei privati, che non si trovano affatto a disagio con le sfide e i mutamenti indotti dalla globalizzazione.