[Dall’archivio]
Dalla nostalgia di serie tv e musica al rinfocolarsi dei nazionalismi, dalla fine del XX secolo tendiamo a rifugiarci in un passato romanzato contro un presente e un futuro carichi di incertezze e paure. È la retrotopia, che Bauman collega alle trasformazioni del sistema economico e politico, con tutti i pericoli che la politica della memoria comporta.
La nomina di due cosulenti per la valutazione dell’applicazione del PNRR di stampo neo liberista ha suscitato lo stupore e le critiche di economisti ed intellettuali provenienza variegata.
[Dall’archivio]
Sulla Brexit si sono scontrate due diverse visioni, entrambe di destra, una sovranista e una neoliberista; un appiattimento dell’immaginario politico che riguarda tutta l’Europa. Un’analisi ancora valida a distanza di 5 anni, mentre la stessa dinamica prende la forma dello scontro sulle forniture di vaccini.
[Dall’archivio]
Il pubblico è sempre più privatizzato e vissuto dai suoi stessi abitanti come se fossero degli inquilini-consumatori anziché dei cittadini che abitano lo spazio, che è a sua volta brandizzato e deformato attorno ad un’estetica che diventa etica, un decoro che è strumento di esclusione.
[Dall’archivio]
Nel tempo libero si fa sempre meno ciò che ci dà realmente soddisfazione e sempre di più quanto una società dell’ottimizzazione impone. L’imperativo di ottimizzare anche la propria felicità ha poco a che fare con una reale libertà e autonomia, quanto alla subordinazione di tutto all’efficienza.
[Dall’archivio]
La musica è il sottofondo mentre stiamo facendo qualcos’altro, una esperienza estetica tanto piacevole quanto evanescente e senza più alcuna capacità di colpire l’ascoltatore, scuoterlo, smuoverlo, contrariarlo, metterlo a disagio, spingerlo a riflettere e a ripensarsi, cambiare.
[Dall’archivio]
La metanarrazione del capitalismo contemporaneo si basa sulla delegittimazione di ideologia e utopia come categorie filosofiche marginalizzate nella riflessione politica, eppure il capitalismo continua a riprodursi tramite apparati e pratiche ideologici e tensioni utopiche.
Se l’idea alla base è che la conoscenza non sia altro che capitale formativo, su cui gli studenti investono per incrementare “competenze” vendibili sul mercato del lavoro, didattica e ricerca vengono pensate per essere funzionali a quel mercato.
[Dall’archivio]
Attorno ai luoghi antropologici, espressione del legame sociale, si moltiplicano nonluoghi, spazi di circolazione e consumo; ogni tentativo di creare luogo è costretto all’interno delle logiche del nonluogo.
La mobilitazione sociale quasi permanente contro il caro vita e le politiche neoliberiste del governo Piñera ha aperto l’opportunità di adottare una nuova costituzione, rompendo definitivamente con il modello di stato ereditato dall’era Pinochet.