Carlotta, combattente GKN
Intervista con Carlotta Altimari, Colettivo Donne GKN, lungo una vita di lavoro, di amore e di lotta.
Intervista con Carlotta Altimari, Colettivo Donne GKN, lungo una vita di lavoro, di amore e di lotta.
«Entriamo in una nuova fase, né più né meno pericolosa di quella precedente – avvertono gli operai – il nostro obiettivo è quello di mantenere diritti e posti di lavoro, e ribadire un ‘no’ fermo a operazioni opache o ricatti».
“Ogni volta che succede qualcosa di brutto, qualcuno consiglia di non fare troppo casino, di non fare picchetti e non manifestare, ché tanto arriva la cassa integrazione. Ebbene, noi siano stati tre anni in cig, e alla fine ci hanno mandati a casa tutti quanti. Allora la verità è che si utilizza la cassa integrazione per chiudere le fabbriche.”
Molto più che la nazionalizzazione di una fabbrica: il Collettivo di Fabbrica rilancia per il recupero di stabilimenti in dismissioni o a rischio chiusura con la creazione di un polo pubblico per la ricerca nel settore auto, per nove tecnologie a emissioni zero.
«Anche nel vostro settore avete i nostri problemi. Quelli di essere sotto personale, di fare orari impossibili, e di avere un accesso al lavoro e alla stabilità economica sempre più complicato. Non c’è differenza fra l’essere in due invece che in tre su una linea, come accade a noi, ed essere da soli a fare un servizio televisivo, tenendo con una mano il microfono e con l’altra le telecamera.»
«È configurabile un’evidente violazione dei diritti del sindacato – si spiega nel decreto del tribunale – messo davanti al fatto compiuto, e privato della facoltà di intervenire sull’iter di formazione della decisione»
A Prato sgomberata la tenda dei lavoratori in protesta per chiedere «8 ore per 5 giorni». Quattro operai fermati in questura e un sindacalista Si Cobas picchiato dalla polizia.
Di fronte alle 99 fabbriche in crisi da un capo all’altro della penisola con i licenziamenti in arrivo da luglio, il ministro Giorgetti tarda a convocare i sindacati, lasciando gli operai con l’ansia di non sapere cosa accadrà domani.
Il 150° anniversario della nascita di Rosa Luxemburg è un’occasione per approfondire il suo pensiero al di là dell’icona, a partire dall’elaborazione sulla libertà, intesa come basata sulla solidarietà.