La scelta di vita (e di non lavoro) di Simone
La scelta di Simone è una provocazione? No, ma un’occasione per riflettere. Lavorare per essere infelici ha un senso? Sopravvivere non equivale a vivere…
La scelta di Simone è una provocazione? No, ma un’occasione per riflettere. Lavorare per essere infelici ha un senso? Sopravvivere non equivale a vivere…
Anni di smantellamento della partecipazione politica hanno abituato ad un’idea di libertà come affermazione individuale, in termini di produzione e accumulo. Dovremmo invece ricostruire una cultura di libertà come responsabilità nei confronti della collettività.
Un documentario di Netflix ripercorre le indagini sull’assassinio di Malcolm X. È l’occasione per conoscere e riconsocere il contributo di un grande rivoluzionario alla lotta afroamericana.
Da “12 anni schiavo” e “Free State of Jones” alla vita di Nat Turner, storie attraverso cui leggere la storia dello schiavismo americano.
“Una lotta meravigliosa” è l’intenso debutto di Coates, che attraverso piccoli fatti privati testimonia la costruzione di una coscienza tra gli anni ’80 e ’90 nella periferia di Baltimora.
Attraverso la storia drammatica ed epica di una famiglia di allevatori del Montana nel 1925, Savage parla di una terra americana cresciuta attraverso la violenza, la sopraffazione e un fortissimo senso delle proprie radici.
Una riflessione di Davide Viganò sulla letteratura noir e sul suo significato, accompagnata dalla recensione di due bei romanzi del genere.
Per i ritardatari in fila nei negozi il 24 dicembre sera o anche per chi è in cerca di spunti di conversazione per il cenone: alcuni libri da leggere o di cui parlare a Natale.
“Il dolore non è mai una questione privata, ma colpisce e affonda tutti quelli che vivono o conoscono le persone malate. Il dolore merita rispetto anche quando noi lo percepiamo come minimo, una sciocchezza e ci viene voglia di alzare la voce contro chi recita una sofferenza effimera. Quella recita è un modo di parlare di qualcosa di molto profondo.”
Come mai i bianchi non si sentono privilegiati di esser nati con quel colore della pelle? Come mai si tende a evitare di confrontarsi con una realtà tanto evidente quanto scomoda e nascosta, cioè che nascere con la pelle bianca ti garantisce una vita decisamente migliore rispetto ad altre minoranze?