[Dall’archivio]
In nome del decoro e della sicurezza si è imposto uno strano diritto, lo “ius excludendi alios”, il diritto di escludere l’altro, e al contempo la partecipazione pubblica alle decisioni sul territorio è massicciamente erosa.
[Dall’archivio]
La retorica sullo stile di vita sano ha da tempo travalicato la semplice prevenzione di malattie: quel che conta è il progetto del corpo come ottimizzazione dell’individuo, nuovo focus di una politica sempre più disimpegnata dalla trasformazione sociale e dalla sanità pubblica.
[Dall’archivio]
La parola chiave per molti economisti ordoliberali è adattamento, inteso come adeguamento dei modi di vita e delle mentalità alle condizioni di funzionamento di un sistema intrinsecamente variabile e fondato su un regime di concorrenza spietata e generalizzata.
[Dall’archivio]
Emerge un “liberalismo positivo”, che necessita di una politica attiva di vigilanza e di intervento permanente su tutti quegli elementi che possono ostacolare la nascita e il funzionamento di un mercato concorrenziale.
[Dall’archivio]
Per la Scuola di Friburgo la questione non è più definire il limite tra la libertà del mercato e l’intervento dello stato, bensì pensare al mercato come strumento che costruisce ed edifica lo stato secondo una logica economica.
Nei sistemi coloniali, nella forma dello schiavismo, si condensa emblematicamente il trinomio tra biopotere, stato di eccezione e stato di assedio, sottolineando come la figura centrale sia, ancora una volta, il concetto di razza.