Francia, elezioni ed estrema destra in Europa
[Dall’archivio] Le elezioni regionali francesi del 2015 consegnavano il boom del Front National, interrogando sul consenso in ascesa delle formazioni d’ispirazione fascista in Europa.
[Dall’archivio] Le elezioni regionali francesi del 2015 consegnavano il boom del Front National, interrogando sul consenso in ascesa delle formazioni d’ispirazione fascista in Europa.
“La legge Scelba, in applicazione della 12esima disposizione finale della Costituzione che prevede l’impossibilità di dar vita al partito fascista, stabilisce due possibilità di scioglimento. La prima con sentenza accertata della magistratura; la seconda in casi di necessità e urgenza tramite decreto legge, con cui il governo `adotta´ il provvedimento di scioglimento. Adotta, non ‘può adottare’, è una legge prescrittiva”.
“Noi però gli abbiamo fatto le strade” chiude la trilogia di Francesco Filippi sul pessimo rapporto dell’Italia con la propria memoria pubblica: una riflessione anche sulla rimozione dell’alterità (anche a sinistra).
La cronaca delle ultime settimane è stata animata da discussioni seguite ad avvenimenti che hanno visto i partiti di estrema destra e neo fascisti al centro di inchieste ed avvenimenti che ci portano ad interrogarci, ancora una volta, del ruolo che queste hanno nella società.
Abbiamo da pochi giorni passato l’anniversario della morte di Giovanni Gentile e ci teniamo a ricordare come ancora oggi la sua riforma del sistema di istruzione influenzi (in modo devastante) la vita di milioni di studenti italiani.
In occasione del Giorno del Ricordo abbiamo assistito, anche quest’anno, ad un increscioso tentativo di manipolazione della storia, cercando di riportare ciò che è stato a semplificazioni che niente hanno a che fare con ciò che è stata la complessità della realtà.
Partigiana, militante, femminista, pacifista – una vita definita dalla disponibilità ad impegnarsi senza risparmio, per le grandi iniziative come per le riunioni e gli incontri che potevano far prendere coscienza delle questioni a un più ampio numero di persone.
L’apparente staticità del voto nasconde sommovimenti più profondi, tra il malcontento giovanile e la tattica di PiS di fascistizzare il paese un pezzettino alla volta.
Il periodo 2001-2006 (esteso al 2011 saltando la parentesi del centrosinistra 2006-08) è stato il più lungo periodo continuativo nell’Italia del dopoguerra in cui fascisti o post-fascisti abbiano condiviso responsabilità di governo. All’apice della polemica antiresistenziale si oppone però una ripresa della coscienza della memoria nel centrosinistra.
Forse il decennio più duro per la memoria della Resistenza, apertosi con il crollo del sistema internazionale nato dalla sconfitta del fascismo e proseguito con il prendere piede del revisionismo storico.