Secondo il Ministero degli Interni e delle Comunicazioni la riservatezza dei dati personali non sarebbe colpita (il che appare ossimorico) e comunque, in assenza di un decreto legge, non vi sono basi legali per tale cessione di dati da parte delle compagnie telefoniche.
Inaspettatamente, la Presidenza sudcoreana ha comunicato che rimanderà il proprio piano sospendere l’accordo GSOMIA a condizione che esso possa essere interrotto in ogni momento. A determinare la svolta probabilmente una presa di posizione del parlamento USA.
Inoltre: schermaglia diplomatica con la Corea del Nord, crisi di personale nel settore medico e in quello edile, nuovi incidenti presso le basi militari USA, crollo delle esportazioni verso la Corea del Sud.
Ministro dell’Economia, Industria e Commercio da appena un mese, Sugawara si è dimesso per lo scandalo della notizia che avrebbe acquistato voti nel collegio in cui era candidato, offrendo agli elettori regali come crostacei e meloni ma anche somme di denaro del calibro di 20’000 yen.
Il tifone ha colpito l’Arcipelago tra il 12 ed il 13 ottobre, lasciando dietro di sé 77 morti e 38.000 evacuati, la rottura degli argini di 52 fiumi, 146 frane, circa 10’000 abitazioni danneggiate e 1700 distrutte.
Inoltre: Fumio Kishida candidato alla presidenza del PLD e quindi del Paese, congelamento dei conti bancari personali di diplomatici venezuelani a Tokyo, incidente tra un peschereccio nordcoreano e la guardia costiera nipponica, dimissioni dei vertici di KEPCO a seguito dello scandalo.
Nodi principali il trattato commerciale bilaterale con gli USA, la mediazione con l’Iran, lo scontro con la Corea del Sud e le contese con la Russia, ma anche la politica energetica nipponica ancora molto dipendente dalle centrali a carbone.
I tre ex dirigenti erano accusati della morte di 44 persone per non aver predisposto misure per la prevenzione di incidenti come quello del 2011.
“Nessuno a Fukushima può accettare questa sentenza” ha commentato in conferenza stampa Ruiko Muto, rappresentante dei ricorrenti.
Il presidente Moon ha chiesto l’immediata cancellazione delle restrizioni all’esportazione di materiali per semiconduttori in Corea del Sud ed ha respinto, nuovamente, la richiesta nipponica di arbitrato internazionale circa gli asset di aziende nipponiche sequestrate dalla magistratura coreana.
I contrasti sono esplosi da quando tribunali sudcoreani hanno condannato aziende nipponiche per lo sfruttamento di lavoro forzato durante la Seconda Guerra Mondiale; in risposta il Giappone ha imposto limiti alle proprie esportazioni verso la Corea del Sud.